Internet e impresa, come e perché
E’ ormai un dato di fatto: i mercati esteri – e non solo quelli -, si conquistano anche con una forte presenza nella “rete”. Certo, dietro Internet ci devono essere sempre e prima di tutto un prodotto serio, un’organizzazione efficace, un’impresa vera. Ma l’essere “in rete”, poter colloquiare in tempo reale con potenziali clienti e nuovi mercati, così come tenere sotto controllo la concorrenza anche attraverso il web, sono altrettanti elementi di forza per le aziende che si staccano dal localismo economico e commerciale. Elementi che, fra l’altro, finiscono per incidere velocemente anche sulla cultura aziendale che caratterizza l’impresa, sul suo modo di guardare all’esterno e di farsi guardare.
Per questo, capire meglio come Internet entra in azienda e, soprattutto, come questa riesce ad utilizzarlo, è fondamentale per comprendere l’evoluzione e il futuro della stessa.
Charmaine Glavas e Shane Mathews (della Queensland University of Technology, di Brisbane in Australia), hanno proprio fatto una cosa del genere: esplorato il rapporto tra le caratteristiche dell’imprenditorialità internazionale e l’utilizzo delle funzionalità di Internet per i processi di internazionalizzazione delle imprese.
L’assunto di base è che le “Internet capabilities” servono davvero alle imprese. “Tuttavia – spiega lo studio “How international entrepreneurship characteristics influence Internet capabilities for the international business processes of the firm”, apparso a maggio sull’ International business review -, le caratteristiche d’imprenditorialità che servono come basi cognitive per sfruttare le funzionalità di Internet sono ancora vaghe”. Per capire cosa questo significhi e come si concretizzano in realtà le diverse situazioni, sono stati studiati otto casi di imprese attive nel comparto del turismo e di piccole e medie dimensioni, per mettere in relazione il loro livello di imprenditorialità e la loro capacità di usare il web per i processi commerciali. Ne è emersa una fotografia utile anche per altri settori e per altre tipologie d’azienda. Con una sorpresa. La capacità di un’impresa di assumersi i rischi dei mercati internazionali e il grado di successo della stessa, non sono necessariamente le condizioni che portano ad un uso efficace del web. Come dire: Internet serve, ma prima occorre ben altro.
E’ ormai un dato di fatto: i mercati esteri – e non solo quelli -, si conquistano anche con una forte presenza nella “rete”. Certo, dietro Internet ci devono essere sempre e prima di tutto un prodotto serio, un’organizzazione efficace, un’impresa vera. Ma l’essere “in rete”, poter colloquiare in tempo reale con potenziali clienti e nuovi mercati, così come tenere sotto controllo la concorrenza anche attraverso il web, sono altrettanti elementi di forza per le aziende che si staccano dal localismo economico e commerciale. Elementi che, fra l’altro, finiscono per incidere velocemente anche sulla cultura aziendale che caratterizza l’impresa, sul suo modo di guardare all’esterno e di farsi guardare.
Per questo, capire meglio come Internet entra in azienda e, soprattutto, come questa riesce ad utilizzarlo, è fondamentale per comprendere l’evoluzione e il futuro della stessa.
Charmaine Glavas e Shane Mathews (della Queensland University of Technology, di Brisbane in Australia), hanno proprio fatto una cosa del genere: esplorato il rapporto tra le caratteristiche dell’imprenditorialità internazionale e l’utilizzo delle funzionalità di Internet per i processi di internazionalizzazione delle imprese.
L’assunto di base è che le “Internet capabilities” servono davvero alle imprese. “Tuttavia – spiega lo studio “How international entrepreneurship characteristics influence Internet capabilities for the international business processes of the firm”, apparso a maggio sull’ International business review -, le caratteristiche d’imprenditorialità che servono come basi cognitive per sfruttare le funzionalità di Internet sono ancora vaghe”. Per capire cosa questo significhi e come si concretizzano in realtà le diverse situazioni, sono stati studiati otto casi di imprese attive nel comparto del turismo e di piccole e medie dimensioni, per mettere in relazione il loro livello di imprenditorialità e la loro capacità di usare il web per i processi commerciali. Ne è emersa una fotografia utile anche per altri settori e per altre tipologie d’azienda. Con una sorpresa. La capacità di un’impresa di assumersi i rischi dei mercati internazionali e il grado di successo della stessa, non sono necessariamente le condizioni che portano ad un uso efficace del web. Come dire: Internet serve, ma prima occorre ben altro.