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Jazz d’impresa

Un libro appena pubblicato unisce la buona gestione aziendale con la capacità di fare musica improvvisando; ne nasce un metodo nuovo e affascinante di organizzazione della produzione

Gestire con efficacia un’impresa può voler dire anche improvvisare. Estro del momento, capacità di afferrare l’istante, calcolo istantaneo e istintivo fanno parte del bagaglio – anche culturale -, di un buon imprenditore e manager. Che non significa abbandonare la razionalità, ma renderla più piena con altri ingredienti dell’agire umano. Accade così che il mestiere di gestire un’impresa si avvicini molto ad altri campi di attività, come quello della musica e del jazz in particolare. Sempre cultura d’impresa, ma colta da un lato inconsueto.
E’ attorno a queste idee che si è esercitato Frank J. Barrett (economista ed esperto di management), con il suo “Disordine armonico. Leadership e jazz”. Un volumetto di poco meno di duecento pagine, da leggere con attenzione e con mente scevra da schemi preconfezionati.
Le domande dalle quali si parte sono semplici. Che cosa possono insegnarci Duke Ellington e Miles Davis sulla leadership? Esiste un modo efficace per far fronte alla complessità in contesti organizzativi che cambiano in continuazione? La risposta è grosso modo quella indicata più sopra. E’ necessario saper improvvisare. Inventare nuove risposte, assumere rischi calcolati senza un piano predeterminato o una rete di sicurezza che garantisca risultati specifici, negoziare strada facendo senza soffermarsi sugli errori per non soffocare le idee: in breve, dire “sì” alla confusione, accettare il disordine che è proprio dell’attuale mondo del lavoro, sempre più movimentato e tormentato ma anche – proprio per questo – enormemente innovativo e fertile. Il parallelismo (che dà anche il titolo al libro), è appunto con la tecnica del jazz. Perché, è l’idea di Barrett, questo è esattamente ciò che fanno i grandi jazzisti. Barrett dimostra quindi come l’improvvisazione, tratto caratteristico della «mentalità jazz», e le competenze che l’accompagnano siano oggi essenziali per una gestione d’impresa efficace.
Il testo si fa leggere e si dipana attraverso il racconto affascinante delle intuizioni e delle innovazioni dei grandi del jazz come Miles Davis e Sonny Rollins, ma anche dell’esperienza diretta di musicista quale è lo stesso Barrett. Disordine (spesso apparente) e capacità di disimparare sono i due concetti da quali inizia il libro per poi passare all’esame delle risorse che si possono trarre dagli errori commessi e poi ancora dalla semplicità dell’organizzazione così come dalla capacità di stare insieme, scambiarsi le idee, essere di volta in volta gregari e solisti. Viene così presentato una sorta di nuovo modello di leadership e collaborazione nelle organizzazioni. Tutto con un solo segreto: saper padroneggiare l’arte di disimparare, eseguire e sperimentare allo stesso tempo, alternarsi negli assolo e sostenersi a vicenda. Belle, poi, la presentazione a due voci di Paolo Fresu (jazzista) e Severino Salvemini (economista ed esperto di organizzazione aziendale).
Il libro di Barrett è ossigeno puro per manager e imprenditori in cerca di aria nuova per le loro imprese.

Disordine armonico. Leadership e jazz
Frank J. Barrett
EGEA, 2017

Un libro appena pubblicato unisce la buona gestione aziendale con la capacità di fare musica improvvisando; ne nasce un metodo nuovo e affascinante di organizzazione della produzione

Gestire con efficacia un’impresa può voler dire anche improvvisare. Estro del momento, capacità di afferrare l’istante, calcolo istantaneo e istintivo fanno parte del bagaglio – anche culturale -, di un buon imprenditore e manager. Che non significa abbandonare la razionalità, ma renderla più piena con altri ingredienti dell’agire umano. Accade così che il mestiere di gestire un’impresa si avvicini molto ad altri campi di attività, come quello della musica e del jazz in particolare. Sempre cultura d’impresa, ma colta da un lato inconsueto.
E’ attorno a queste idee che si è esercitato Frank J. Barrett (economista ed esperto di management), con il suo “Disordine armonico. Leadership e jazz”. Un volumetto di poco meno di duecento pagine, da leggere con attenzione e con mente scevra da schemi preconfezionati.
Le domande dalle quali si parte sono semplici. Che cosa possono insegnarci Duke Ellington e Miles Davis sulla leadership? Esiste un modo efficace per far fronte alla complessità in contesti organizzativi che cambiano in continuazione? La risposta è grosso modo quella indicata più sopra. E’ necessario saper improvvisare. Inventare nuove risposte, assumere rischi calcolati senza un piano predeterminato o una rete di sicurezza che garantisca risultati specifici, negoziare strada facendo senza soffermarsi sugli errori per non soffocare le idee: in breve, dire “sì” alla confusione, accettare il disordine che è proprio dell’attuale mondo del lavoro, sempre più movimentato e tormentato ma anche – proprio per questo – enormemente innovativo e fertile. Il parallelismo (che dà anche il titolo al libro), è appunto con la tecnica del jazz. Perché, è l’idea di Barrett, questo è esattamente ciò che fanno i grandi jazzisti. Barrett dimostra quindi come l’improvvisazione, tratto caratteristico della «mentalità jazz», e le competenze che l’accompagnano siano oggi essenziali per una gestione d’impresa efficace.
Il testo si fa leggere e si dipana attraverso il racconto affascinante delle intuizioni e delle innovazioni dei grandi del jazz come Miles Davis e Sonny Rollins, ma anche dell’esperienza diretta di musicista quale è lo stesso Barrett. Disordine (spesso apparente) e capacità di disimparare sono i due concetti da quali inizia il libro per poi passare all’esame delle risorse che si possono trarre dagli errori commessi e poi ancora dalla semplicità dell’organizzazione così come dalla capacità di stare insieme, scambiarsi le idee, essere di volta in volta gregari e solisti. Viene così presentato una sorta di nuovo modello di leadership e collaborazione nelle organizzazioni. Tutto con un solo segreto: saper padroneggiare l’arte di disimparare, eseguire e sperimentare allo stesso tempo, alternarsi negli assolo e sostenersi a vicenda. Belle, poi, la presentazione a due voci di Paolo Fresu (jazzista) e Severino Salvemini (economista ed esperto di organizzazione aziendale).
Il libro di Barrett è ossigeno puro per manager e imprenditori in cerca di aria nuova per le loro imprese.

Disordine armonico. Leadership e jazz
Frank J. Barrett
EGEA, 2017

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