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Come cooperare e quindi produrre meglio?

Undici strade per arrivare a cooperare di più, dare vita ad un’economia e una produzione diverse, guardare in maniera differente l’impresa, i mercati, la persona, lo stare insieme. Un libro che è un sperimento, una corsa a perdifiato nei labirinti dell’economia accompagnati da undici penne diverse: economisti, naturalmente, ma anche filosofi, giuristi, sociologi, studiosi di letteratura. “Del cooperare. Manifesto per una nuova economia”, è tutto questo, ma soprattutto è il tentativo – in buona parte riuscito – di aprire undici squarci di positività in un mondo che, all’apparenza, di positivo ha ben poco.

In poco meno di 200 pagine, il testo (pubblicato da Feltrinelli insieme a Vita, il magazine del non profit italiano), tenta di rispondere ad una domanda: come possiamo fare per vivere meglio insieme? Sotto ogni punto di vista, a partire, però, dall’economia, cioè da quella parte del vivere comune che, che piaccia o no, condiziona buona parte del resto.

Gli undici capitoli – uno per ogni autore che ha partecipato all’impresa – guardano quindi ad una particolare declinazione dell’economia: del credere, dell’io, del noi, del dono, del generare, della solidarietà, del gesto, della cura, del cooperare (naturalmente), del comunicare, dei “commons”. Non si tratta di un viaggio melenso e sulle nuvole, ma di un’analisi effettuata con stili diversi ma puntuali, che indaga territori particolari della produzione, della finanza, della moneta, del mercato assumendo sempre come assunto di base quanto posto nella premessa al volume: “Un sapere tecnico, da solo, non basta mai. Non basta agli uomini, non basta alle cose, non basta alla loro economia, non basta al mondo. Nell’epoca del grande disincanto, c’è infatti tutto un mondo da reincantare, là fuori”. Dove con reincantare non si vuole dire “prendere in giro nuovamente”, “reingannare”, ma, al contrario, trovare nuovi spunti per guardare avanti, risolvere i problemi, lavorare insieme.

Non è forse per caso che il volume si apre con un breve saggio sull’economia del credere (in cui si dice che non si può andare avanti senza fede, ma non quella religiosa, bensì quella che in qualche modo indica fiducia nel futuro), e si conclude con un premio Nobel che racconta l’economia dei “commons”, cioè dei beni comuni, delle risorse che sono di tutti e che valgono per tutti.

Del cooperare. Manifesto per una nuova economia

Autori Vari (G. Agamben, P. Barcellona, L. Becchetti, A. Brandalise, P. Dacrema, L. De Biase, M. Magatti, E. Ostrom, S. Petrosino, G. Sapelli, S. Zamagni)

Vita-Feltrinelli, 2012.

Undici strade per arrivare a cooperare di più, dare vita ad un’economia e una produzione diverse, guardare in maniera differente l’impresa, i mercati, la persona, lo stare insieme. Un libro che è un sperimento, una corsa a perdifiato nei labirinti dell’economia accompagnati da undici penne diverse: economisti, naturalmente, ma anche filosofi, giuristi, sociologi, studiosi di letteratura. “Del cooperare. Manifesto per una nuova economia”, è tutto questo, ma soprattutto è il tentativo – in buona parte riuscito – di aprire undici squarci di positività in un mondo che, all’apparenza, di positivo ha ben poco.

In poco meno di 200 pagine, il testo (pubblicato da Feltrinelli insieme a Vita, il magazine del non profit italiano), tenta di rispondere ad una domanda: come possiamo fare per vivere meglio insieme? Sotto ogni punto di vista, a partire, però, dall’economia, cioè da quella parte del vivere comune che, che piaccia o no, condiziona buona parte del resto.

Gli undici capitoli – uno per ogni autore che ha partecipato all’impresa – guardano quindi ad una particolare declinazione dell’economia: del credere, dell’io, del noi, del dono, del generare, della solidarietà, del gesto, della cura, del cooperare (naturalmente), del comunicare, dei “commons”. Non si tratta di un viaggio melenso e sulle nuvole, ma di un’analisi effettuata con stili diversi ma puntuali, che indaga territori particolari della produzione, della finanza, della moneta, del mercato assumendo sempre come assunto di base quanto posto nella premessa al volume: “Un sapere tecnico, da solo, non basta mai. Non basta agli uomini, non basta alle cose, non basta alla loro economia, non basta al mondo. Nell’epoca del grande disincanto, c’è infatti tutto un mondo da reincantare, là fuori”. Dove con reincantare non si vuole dire “prendere in giro nuovamente”, “reingannare”, ma, al contrario, trovare nuovi spunti per guardare avanti, risolvere i problemi, lavorare insieme.

Non è forse per caso che il volume si apre con un breve saggio sull’economia del credere (in cui si dice che non si può andare avanti senza fede, ma non quella religiosa, bensì quella che in qualche modo indica fiducia nel futuro), e si conclude con un premio Nobel che racconta l’economia dei “commons”, cioè dei beni comuni, delle risorse che sono di tutti e che valgono per tutti.

Del cooperare. Manifesto per una nuova economia

Autori Vari (G. Agamben, P. Barcellona, L. Becchetti, A. Brandalise, P. Dacrema, L. De Biase, M. Magatti, E. Ostrom, S. Petrosino, G. Sapelli, S. Zamagni)

Vita-Feltrinelli, 2012.

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