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I limiti dell’abbondanza

Nell’era dell’abbondanza e del consumismo sfrenati (che però iniziano a far vedere tutte le loro crepe), vale la pena di chiedersi seriamente “quanto sia abbastanza”, cioè quale sia il limite “giusto” nella ricerca, per esempio, del profitto, dell’acquisto di beni, delle strategie commerciali più sfrenate, dell’affermazione sui mercati, del successo aziendale e personale. Viviamo immersi nell’economia di mercato che, adesso, ci presenta il conto. Che, in qualche modo, occorre pagare.

Come farlo nel migliore dei modi, arrivando non tanto ad un’economia diversa ma soprattutto ad un “vita buona”, ci viene indicato da una schiera sempre più fitta di pensatori. Ma “Quanto è abbastanza” di Robert e Edward Skidelski (padre e figlio, economista all’Università di Warwick il primo, filosofo all’Università di Exeter il secondo), rappresenta un raro esempio di viaggio a rotta di collo lungo un percorso inconsueto, accattivante, denso e sorprendente verso il traguardo di un assetto sociale ed economico nuovi, un modo di fare impresa più avanzato, una concezione del mercato moderna e sostenibile.

I due Skidelski, accompagnano chi legge da buoni divulgatori che maneggiano con cognizione di causa l’intero scibile delle due materie di cui si occupano: un linguaggio leggero ma preciso, afferrabile da tutti ma denso. Partendo da un famoso saggio di John Maynard Keynes – “Prospettive economiche per i nostri nipoti” -, gli autori esplorano la nascita e la crescita dell’attuale sistema di produzione e di mercato, il sorgere dell’imprenditorialità e delle questioni legate al profitto, i passi dell’economia e della filosofia per dare senso al tutto.  L’economia e la cultura dell’impresa vengono collegate ai cambiamenti sociali, questi all’evoluzione delle necessità per il sostentamento materiale e immateriale, tutto per arrivare ad una serie di “elementi per una vita nuova” fatti da “beni fondamentali” materiali e (soprattutto) immateriali. E, a fare da guide lungo tutto il viaggio, alcuni dei più bei nomi dell’economia e della filosofia dell’ultimo secolo.

Quanto è abbastanza

Robert e Edward Skidelski

Mondadori, 2013

Nell’era dell’abbondanza e del consumismo sfrenati (che però iniziano a far vedere tutte le loro crepe), vale la pena di chiedersi seriamente “quanto sia abbastanza”, cioè quale sia il limite “giusto” nella ricerca, per esempio, del profitto, dell’acquisto di beni, delle strategie commerciali più sfrenate, dell’affermazione sui mercati, del successo aziendale e personale. Viviamo immersi nell’economia di mercato che, adesso, ci presenta il conto. Che, in qualche modo, occorre pagare.

Come farlo nel migliore dei modi, arrivando non tanto ad un’economia diversa ma soprattutto ad un “vita buona”, ci viene indicato da una schiera sempre più fitta di pensatori. Ma “Quanto è abbastanza” di Robert e Edward Skidelski (padre e figlio, economista all’Università di Warwick il primo, filosofo all’Università di Exeter il secondo), rappresenta un raro esempio di viaggio a rotta di collo lungo un percorso inconsueto, accattivante, denso e sorprendente verso il traguardo di un assetto sociale ed economico nuovi, un modo di fare impresa più avanzato, una concezione del mercato moderna e sostenibile.

I due Skidelski, accompagnano chi legge da buoni divulgatori che maneggiano con cognizione di causa l’intero scibile delle due materie di cui si occupano: un linguaggio leggero ma preciso, afferrabile da tutti ma denso. Partendo da un famoso saggio di John Maynard Keynes – “Prospettive economiche per i nostri nipoti” -, gli autori esplorano la nascita e la crescita dell’attuale sistema di produzione e di mercato, il sorgere dell’imprenditorialità e delle questioni legate al profitto, i passi dell’economia e della filosofia per dare senso al tutto.  L’economia e la cultura dell’impresa vengono collegate ai cambiamenti sociali, questi all’evoluzione delle necessità per il sostentamento materiale e immateriale, tutto per arrivare ad una serie di “elementi per una vita nuova” fatti da “beni fondamentali” materiali e (soprattutto) immateriali. E, a fare da guide lungo tutto il viaggio, alcuni dei più bei nomi dell’economia e della filosofia dell’ultimo secolo.

Quanto è abbastanza

Robert e Edward Skidelski

Mondadori, 2013

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