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La “fabbrica personale”

Fabbrica tradizionale addio, ma non subito. Anche se la prospettiva – a sentire alcuni ricercatori – è più che concreta e potrebbe realizzarsi prima di quanto si possa pensare, soprattutto se si guarda alla cosiddetta “terza rivoluzione industriale”, quella dei “makers”, gli artigiani digitali. In gioco, naturalmente, non c’è solo il futuro della manifattura, ma anche la sua stessa cultura, il modo di leggere e pensare la produzione e il lavoro. Si tratta di un futuro prossimo per alcuni, distante per molti. Ma certamente da studiare e comprendere.

Per questo è importante leggere l’ultima fatica di Chris Anderson  – giornalista, scrittore, esperto di nuove tecnologie, per dieci anni direttore di Wired USA – che in qualche centinaio di pagine racconta come sia nata e come si stia espandendo la, appunto, terza rivoluzione industriale in virtù dell’avvento e della diffusione delle stampanti 3D (che consentono di stampare oggetti come si stamperebbe un foglio). In “Makers. Il ritorno dei produttori”, non c’è però la semplice storia di una nuova macchina, ma, soprattutto, il racconto di come questa potrebbe assolvere alla stessa funzione delle applicazioni del  vapore che hanno provocato la prima rivoluzione industriale. Con una aggiunta: oggi, secondo Anderson, potrebbe essere rimessa al centro del dibattito della cultura d’impresa la creatività umana.

Anderson è però prima di tutto uno che le cose le sa raccontare. Il libro quindi, inizia con una introduzione autobiografica – il lavoro dell’autore in un garage a trasformare pezzi di metallo in componenti di alta precisione -, per poi passare ad una serie di esempi basati sull’uso delle nuove tecnologie di progettazione e produzione. Si parla quindi di iniziative come Tesla (super-auto elettriche) o Local Motors (la possibilità di creare auto personalizzate), ma anche della  3D Robotics (droni telecomandati) e dell’italiano Arduino, un processore che promette sviluppi importanti per il mondo dell’ICT.

Certo, “Makers” è un libro visionario, ma affascinante, da leggere per capire come potrebbe cambiare la cultura stessa del produrre quando nascerà la “fabbrica personale”, quel luogo ancora indefinito nel quale sarà possibile – secondo Anderson -, fabbricare e distribuire da soli, sfruttando il web e le nuove tecnologie e capovolgendo il mondo della produzione industriale.

Makers. Il ritorno dei produttori

Chris Anderson

Rizzoli Etas, 2013.

Fabbrica tradizionale addio, ma non subito. Anche se la prospettiva – a sentire alcuni ricercatori – è più che concreta e potrebbe realizzarsi prima di quanto si possa pensare, soprattutto se si guarda alla cosiddetta “terza rivoluzione industriale”, quella dei “makers”, gli artigiani digitali. In gioco, naturalmente, non c’è solo il futuro della manifattura, ma anche la sua stessa cultura, il modo di leggere e pensare la produzione e il lavoro. Si tratta di un futuro prossimo per alcuni, distante per molti. Ma certamente da studiare e comprendere.

Per questo è importante leggere l’ultima fatica di Chris Anderson  – giornalista, scrittore, esperto di nuove tecnologie, per dieci anni direttore di Wired USA – che in qualche centinaio di pagine racconta come sia nata e come si stia espandendo la, appunto, terza rivoluzione industriale in virtù dell’avvento e della diffusione delle stampanti 3D (che consentono di stampare oggetti come si stamperebbe un foglio). In “Makers. Il ritorno dei produttori”, non c’è però la semplice storia di una nuova macchina, ma, soprattutto, il racconto di come questa potrebbe assolvere alla stessa funzione delle applicazioni del  vapore che hanno provocato la prima rivoluzione industriale. Con una aggiunta: oggi, secondo Anderson, potrebbe essere rimessa al centro del dibattito della cultura d’impresa la creatività umana.

Anderson è però prima di tutto uno che le cose le sa raccontare. Il libro quindi, inizia con una introduzione autobiografica – il lavoro dell’autore in un garage a trasformare pezzi di metallo in componenti di alta precisione -, per poi passare ad una serie di esempi basati sull’uso delle nuove tecnologie di progettazione e produzione. Si parla quindi di iniziative come Tesla (super-auto elettriche) o Local Motors (la possibilità di creare auto personalizzate), ma anche della  3D Robotics (droni telecomandati) e dell’italiano Arduino, un processore che promette sviluppi importanti per il mondo dell’ICT.

Certo, “Makers” è un libro visionario, ma affascinante, da leggere per capire come potrebbe cambiare la cultura stessa del produrre quando nascerà la “fabbrica personale”, quel luogo ancora indefinito nel quale sarà possibile – secondo Anderson -, fabbricare e distribuire da soli, sfruttando il web e le nuove tecnologie e capovolgendo il mondo della produzione industriale.

Makers. Il ritorno dei produttori

Chris Anderson

Rizzoli Etas, 2013.

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