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Quando lo spot è “controverso e inaspettato”. E premiato.

Nella rubrica delle “Storie dal mondo Pirelli” dedicate alla lunga tradizione di produzione cinematografica e televisiva del Gruppo Pirelli abbiamo già menzionato altrove alcuni film e spot pubblicitari che nel tempo hanno ottenuto premi e riconoscimenti sia livello nazionale, sia internazionale. Così fu per il filmato d’animazione “Novità al Salone Internazionale dell’Auto di Torino”, del 1951, realizzato dalla casa di produzione Pagot Film per la pubblicità del pneumatico Pirelli Stelvio. Il cartone animato, assolutamente innovativo per l’epoca, venne infatti premiato al II Congresso della Pubblicità di Genova e si aggiudicò la Coppa del Presidente del Consiglio per il miglior film pubblicitario alla II Mostra Internazionale della Cinematografia al servizio della pubblicità.

Era solo l’inizio di una tradizione di film e spot televisivi che sarebbero poi stati premiati per la loro genialità. In un’altra “storia” dedicata alle attrici apparse sulle copertine del periodico “Vado e Torno” -edito da Pirelli negli anni Sessanta e rivolto al settore degli autotrasportatori- la giovane Liz Allsop ci aveva portato a parlare del film “La lepre e la tartaruga”, dove l’attrice interpretava la parte di un’automobilista inglese che a bordo di una Jaguar risaliva l’Italia lungo l’Autostrada del Sole. Era il 1966: a realizzare il mediometraggio -prodotto dalla Cammell, Hudson and Brownjohn Associates per la regia di Hugh Hudson– era stata la Pirelli Limited inglese. Ancora una volta una soluzione d’avanguardia, un film completo dove il vero protagonista diventava il pneumatico Cinturato Pirelli. E così anche “La lepre e la tartaruga” ottenne diversi riconoscimenti: dai premi al VII Festival Internazionale del film industriale e alla quarta edizione delle Giornate Internazionali di Cinematografia specializzata di Milano del 1966 al premio Clifford Wheeler in Inghilterra del 1967 fino alla messa in onda, lo stesso anno, da parte della televisione italiana.

Forse poco conosciuta nel ’66 la bionda inglese Liz Allsop di “La lepre e la tartaruga”, famosissima invece la bionda americana Sharon Stone che quasi trent’anni dopo, nel 1993, interpretò lo spot televisivo “Se vuoi guidare, guida davvero”. Reduce dal successo planetario di “Basic Instinct”, nel filmato pubblicitario Pirelli diretto da Willy van der Vlugt la star del cinema interpretava idealmente la stessa Catherine Tramell con la sua passione per le auto sportive: anche qui il pneumatico era un protagonista discreto quanto fondamentale. E per Pirelli furono altri premi, con un Oscar al Festival del Cinema Industriale di Cernobbio e due primi premi attribuiti quell’anno dall’International Advertising Association. Altri nuovi successi arrivarono nel 1995, questa volta con il velocista americano Carl Lewis trasformato in tyreman per lo spot pubblicitario prodotto dall’agenzia Young & Rubicam, come “Se vuoi guidare”, diretto da Gerard de Thame per i pneumatici Pirelli P6000. Nasceva l’headline “La potenza è nulla senza controllo”, destinata a diventare sinonimo universale dei pneumatici Pirelli e delle loro prestazioni. I premi non si fecero attendere: lo spot ricevette il BTAA Commercial of the Year, tre nomination per il D&D Award e un Lion Award al Festival della Creatività di Cannes. Pubblicità “controverse e inaspettate”, come si legge nel volume “La Pubblicità con la P maiuscola” pubblicato nel 2017 a cura della Fondazione Pirelli per Corraini Edizioni: pubblicità proprio per questo apprezzate e premiate dal pubblico e dalla critica.

Nella rubrica delle “Storie dal mondo Pirelli” dedicate alla lunga tradizione di produzione cinematografica e televisiva del Gruppo Pirelli abbiamo già menzionato altrove alcuni film e spot pubblicitari che nel tempo hanno ottenuto premi e riconoscimenti sia livello nazionale, sia internazionale. Così fu per il filmato d’animazione “Novità al Salone Internazionale dell’Auto di Torino”, del 1951, realizzato dalla casa di produzione Pagot Film per la pubblicità del pneumatico Pirelli Stelvio. Il cartone animato, assolutamente innovativo per l’epoca, venne infatti premiato al II Congresso della Pubblicità di Genova e si aggiudicò la Coppa del Presidente del Consiglio per il miglior film pubblicitario alla II Mostra Internazionale della Cinematografia al servizio della pubblicità.

Era solo l’inizio di una tradizione di film e spot televisivi che sarebbero poi stati premiati per la loro genialità. In un’altra “storia” dedicata alle attrici apparse sulle copertine del periodico “Vado e Torno” -edito da Pirelli negli anni Sessanta e rivolto al settore degli autotrasportatori- la giovane Liz Allsop ci aveva portato a parlare del film “La lepre e la tartaruga”, dove l’attrice interpretava la parte di un’automobilista inglese che a bordo di una Jaguar risaliva l’Italia lungo l’Autostrada del Sole. Era il 1966: a realizzare il mediometraggio -prodotto dalla Cammell, Hudson and Brownjohn Associates per la regia di Hugh Hudson– era stata la Pirelli Limited inglese. Ancora una volta una soluzione d’avanguardia, un film completo dove il vero protagonista diventava il pneumatico Cinturato Pirelli. E così anche “La lepre e la tartaruga” ottenne diversi riconoscimenti: dai premi al VII Festival Internazionale del film industriale e alla quarta edizione delle Giornate Internazionali di Cinematografia specializzata di Milano del 1966 al premio Clifford Wheeler in Inghilterra del 1967 fino alla messa in onda, lo stesso anno, da parte della televisione italiana.

Forse poco conosciuta nel ’66 la bionda inglese Liz Allsop di “La lepre e la tartaruga”, famosissima invece la bionda americana Sharon Stone che quasi trent’anni dopo, nel 1993, interpretò lo spot televisivo “Se vuoi guidare, guida davvero”. Reduce dal successo planetario di “Basic Instinct”, nel filmato pubblicitario Pirelli diretto da Willy van der Vlugt la star del cinema interpretava idealmente la stessa Catherine Tramell con la sua passione per le auto sportive: anche qui il pneumatico era un protagonista discreto quanto fondamentale. E per Pirelli furono altri premi, con un Oscar al Festival del Cinema Industriale di Cernobbio e due primi premi attribuiti quell’anno dall’International Advertising Association. Altri nuovi successi arrivarono nel 1995, questa volta con il velocista americano Carl Lewis trasformato in tyreman per lo spot pubblicitario prodotto dall’agenzia Young & Rubicam, come “Se vuoi guidare”, diretto da Gerard de Thame per i pneumatici Pirelli P6000. Nasceva l’headline “La potenza è nulla senza controllo”, destinata a diventare sinonimo universale dei pneumatici Pirelli e delle loro prestazioni. I premi non si fecero attendere: lo spot ricevette il BTAA Commercial of the Year, tre nomination per il D&D Award e un Lion Award al Festival della Creatività di Cannes. Pubblicità “controverse e inaspettate”, come si legge nel volume “La Pubblicità con la P maiuscola” pubblicato nel 2017 a cura della Fondazione Pirelli per Corraini Edizioni: pubblicità proprio per questo apprezzate e premiate dal pubblico e dalla critica.

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