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Governance della vita insieme

L’analisi sintetica di uno dei concetti più usati e abusati ne chiarisce l’importanza e il ruolo

 

“Governare”, ma anche gestire, prendersi cura, porre attenzione. Nei confronti di un territorio, di un’impresa, di una comunità. Mettere in pratica, insomma, una governance. Il  vocabolo è complesso – seppure ormai di uso comune – e nasconde molteplici interpretazioni; ad esso occorre accostarsi con attenzione. E’ quanto fa Alfio Mastropaolo (del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino), in un suo articolo apparso recentemente sui Quaderni di Sociologia.

Mastropaolo scrive commentando un libro pubblicato in Francia e tradotto poi in Italia, ma quanto espone vale indipendentemente dal motivo che ha originato l’articolo.

Spiega all’inizio l’autore: “Il compito assegnato alle parole, e ai concetti, è sempre arduo. Sono tra le tante invenzioni con cui gli esseri umani cercano di ordinare, semplificare e governare il mondo intorno a sé. Non sono pacifici. Parole e concetti sono imposti in vario modo da alcuni ad altri. Ci sono addetti professionali che se ne prendono cura, ma questo non ne semplifica il destino. Soprattutto parole e concetti non sono univoci. Molti hanno una pluralità di significati, spesso incoerenti. In più, cambiano facilmente. Destinati a mettere ordine, i dizionari di rado vi riescono. Intanto perché i dizionari sono tanti. In secondo luogo, perché neanche l’autorità dei dizionari pacifica i significati. Se c’è un termine da ultimo usato e abusato, che di significati ne ha pure troppi, è quello di governance”.

Mastropaolo quindi sintetizza i diversi ambiti nei quali governance  viene usato e aggiunge: “La governance segna un trapasso: indica un movimento che intende archiviare la plurisecolare tradizione di governo attraverso lo Stato e fondata sui principi di sovranità e autorità e soppiantarla con una tecnica alternativa di conduzione della vita associata”. Ciò che conta ancora di più, spiega poi l’autore, è il carattere “misto” (pubblico/privato), delle situazioni di governo del territorio alle quali la governance  dà vita. Cura della comunità, quindi, con la partecipazione di tutti gli attori che di questa fanno parte, anche le imprese (private ma non solo), che in qualche modo inseriscono nella propria cultura del produrre anche l’attenzione a quanto accade oltre i cancelli della fabbrica.

L’intervento di Alfio Mastropaolo ha un grande merito: riassume in poco spazio un un insieme di concetti non facile e intersecantesi fra di loro. Una buona lettura.

Significati, utilizzi e fortune del concetto di governance

Alfio Mastropaolo

Quaderni di Sociologia, 76-2018

L’analisi sintetica di uno dei concetti più usati e abusati ne chiarisce l’importanza e il ruolo

 

“Governare”, ma anche gestire, prendersi cura, porre attenzione. Nei confronti di un territorio, di un’impresa, di una comunità. Mettere in pratica, insomma, una governance. Il  vocabolo è complesso – seppure ormai di uso comune – e nasconde molteplici interpretazioni; ad esso occorre accostarsi con attenzione. E’ quanto fa Alfio Mastropaolo (del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino), in un suo articolo apparso recentemente sui Quaderni di Sociologia.

Mastropaolo scrive commentando un libro pubblicato in Francia e tradotto poi in Italia, ma quanto espone vale indipendentemente dal motivo che ha originato l’articolo.

Spiega all’inizio l’autore: “Il compito assegnato alle parole, e ai concetti, è sempre arduo. Sono tra le tante invenzioni con cui gli esseri umani cercano di ordinare, semplificare e governare il mondo intorno a sé. Non sono pacifici. Parole e concetti sono imposti in vario modo da alcuni ad altri. Ci sono addetti professionali che se ne prendono cura, ma questo non ne semplifica il destino. Soprattutto parole e concetti non sono univoci. Molti hanno una pluralità di significati, spesso incoerenti. In più, cambiano facilmente. Destinati a mettere ordine, i dizionari di rado vi riescono. Intanto perché i dizionari sono tanti. In secondo luogo, perché neanche l’autorità dei dizionari pacifica i significati. Se c’è un termine da ultimo usato e abusato, che di significati ne ha pure troppi, è quello di governance”.

Mastropaolo quindi sintetizza i diversi ambiti nei quali governance  viene usato e aggiunge: “La governance segna un trapasso: indica un movimento che intende archiviare la plurisecolare tradizione di governo attraverso lo Stato e fondata sui principi di sovranità e autorità e soppiantarla con una tecnica alternativa di conduzione della vita associata”. Ciò che conta ancora di più, spiega poi l’autore, è il carattere “misto” (pubblico/privato), delle situazioni di governo del territorio alle quali la governance  dà vita. Cura della comunità, quindi, con la partecipazione di tutti gli attori che di questa fanno parte, anche le imprese (private ma non solo), che in qualche modo inseriscono nella propria cultura del produrre anche l’attenzione a quanto accade oltre i cancelli della fabbrica.

L’intervento di Alfio Mastropaolo ha un grande merito: riassume in poco spazio un un insieme di concetti non facile e intersecantesi fra di loro. Una buona lettura.

Significati, utilizzi e fortune del concetto di governance

Alfio Mastropaolo

Quaderni di Sociologia, 76-2018

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