Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli..

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione e l’accessiblità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o scrivere a visite@fondazionepirelli.org

La cultura della comunicazione sociale

Una tesi presentata alla LUISS analizza la pubblicità sociale scoprendo forti legami fra profit e no profit

“Non si può non comunicare”. Assunto di base per tutti, anche per le imprese. Anche per quelle che pensano e credono che la comunicazione sia altro per loro, un’entità che non riguarda la produzione, le dinamiche dei mercati, l’organizzazione del lavoro. Invece no. E’ vero che “non si può non comunicare”. Ed è anche vero che occorre però comunicare bene, e quindi conoscere gli strumenti della comunicazione, gli effetti degli stessi, la potenza d’urto che una buona (oppure una cattiva) comunicazione può contenere.

Aspetto particolare di tutto questo, è la comunicazione sociale; che può fra l’altro costituire un aspetto importante per molte imprese che vedono nella comunicazione l’esplicitazione della responsabilità sociale d’impresa.

Nell’ambito della comunicazione sociale (e della comunicazione a tutto tondo), un ruolo speciale assume poi la pubblicità.

“La pubblicità sociale”, lavoro di tesi alla LUISS di Matteo D’Argenio, è una buona introduzione proprio agli aspetti relativi la comunicazione e la pubblicità sociale. D’Argenio suddivide la sua ricerca in alcune parti distinte e complementari. Prima analizza la storia e l’evoluzione della pubblicità con particolare attenzione a quella sociale; poi approfondisce le cosiddette modalità comunicative non convenzionali; infine (prima di affrontare un caso partico), valuta i legami fra comunicazione sociale e associazioni no profit. Fatto tutto questo, D’Argenio affronta il caso pratico della pubblicità sociale di Adbusters contro la Nike.

“La sfera sociale e commerciale – spiega nelle conclusioni D’Argenio -, si sono negli ultimi anni incrociate a più riprese, mescolandosi in diverse maniere”. E non solo, perché l’autore constata anche come la “pubblicità sociale (soprattutto quando i protagonisti sono le organizzazioni non profit), abbia fatto nel tempo da apripista per una serie di sperimentazioni che si rintracciano anche in chi effettivamente un prodotto vuole venderlo”. Insomma, no profit e profit, dal punto di vista comunicativo, possono spesso mescolarsi. Un cambio di cultura d’impresa che deve fare pensare ed essere approfondito in tutti i suoi aspetti ed effetti.

La pubblicità sociale

Matteo D’Argenio

Tesi, LUISS, Dipartimento di Scienze Politiche, Cattedra di Linguaggi dei Nuovi Media , 2018

Una tesi presentata alla LUISS analizza la pubblicità sociale scoprendo forti legami fra profit e no profit

“Non si può non comunicare”. Assunto di base per tutti, anche per le imprese. Anche per quelle che pensano e credono che la comunicazione sia altro per loro, un’entità che non riguarda la produzione, le dinamiche dei mercati, l’organizzazione del lavoro. Invece no. E’ vero che “non si può non comunicare”. Ed è anche vero che occorre però comunicare bene, e quindi conoscere gli strumenti della comunicazione, gli effetti degli stessi, la potenza d’urto che una buona (oppure una cattiva) comunicazione può contenere.

Aspetto particolare di tutto questo, è la comunicazione sociale; che può fra l’altro costituire un aspetto importante per molte imprese che vedono nella comunicazione l’esplicitazione della responsabilità sociale d’impresa.

Nell’ambito della comunicazione sociale (e della comunicazione a tutto tondo), un ruolo speciale assume poi la pubblicità.

“La pubblicità sociale”, lavoro di tesi alla LUISS di Matteo D’Argenio, è una buona introduzione proprio agli aspetti relativi la comunicazione e la pubblicità sociale. D’Argenio suddivide la sua ricerca in alcune parti distinte e complementari. Prima analizza la storia e l’evoluzione della pubblicità con particolare attenzione a quella sociale; poi approfondisce le cosiddette modalità comunicative non convenzionali; infine (prima di affrontare un caso partico), valuta i legami fra comunicazione sociale e associazioni no profit. Fatto tutto questo, D’Argenio affronta il caso pratico della pubblicità sociale di Adbusters contro la Nike.

“La sfera sociale e commerciale – spiega nelle conclusioni D’Argenio -, si sono negli ultimi anni incrociate a più riprese, mescolandosi in diverse maniere”. E non solo, perché l’autore constata anche come la “pubblicità sociale (soprattutto quando i protagonisti sono le organizzazioni non profit), abbia fatto nel tempo da apripista per una serie di sperimentazioni che si rintracciano anche in chi effettivamente un prodotto vuole venderlo”. Insomma, no profit e profit, dal punto di vista comunicativo, possono spesso mescolarsi. Un cambio di cultura d’impresa che deve fare pensare ed essere approfondito in tutti i suoi aspetti ed effetti.

La pubblicità sociale

Matteo D’Argenio

Tesi, LUISS, Dipartimento di Scienze Politiche, Cattedra di Linguaggi dei Nuovi Media , 2018

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?