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Cultura d’impresa e cultura della scuola, giovani in mezzo

La cultura d’impresa delinea il senso del produrre dell’imprenditore e di chi lavora in azienda. E’ cultura a tutto tondo: guarda all’interno della fabbrica, ma osserva anche ciò che accade al di fuori di questa, eredita il passato, costruisce il futuro dell’organizzazione di cui fa parte. E deve essere compresa, per poter capire l’impresa di cui rappresenta il senso. Ma tutto questo non basta. Almeno oggi. Ciò che occorre, infatti, è anche capire le culture d’impresa nel loro complesso che animano la società. Anche nei suoi aspetti non strettamente economici. Deve, cioè, esistere uno scambio reciproco e continuo fra imprese e società, fra uomini e donne della produzione e cittadini e cittadine: a ben vedere, spesso, le medesime persone che vestono giacche diverse. Se così non accade, si rischia la frattura fra produzione e sociale, fra aspirazioni di vita e lavoro. Oggi questo, spesso, accade.

Leggere “La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro” di Roger Abravanel e Luca D’Agnese (Director emeritus di McKinsey il primo e Responsabile di Enel per l’America Latina il secondo), è utile per tentare di colmare la frattura creata fra imprese e società. Con un’attenzione particolare ai giovani cioè a quella parte sensibile e preziosa del mondo d’oggi che deve essere particolarmente curata e valorizzata. Anche dalle imprese.

Il libro si legge bene, in maniera scorrevole perché è scritto da persone che sanno e guardano a persone, i giovani, che devono sapere e che vengono prese per mano lungo la lettura. Ad iniziare dall’esame della famiglia – nucleo della società ma anche base di partenza dei giovani in cerca di lavoro -, e della disoccupazione, per passare poi a quello dei cambiamenti avvenuti nel sistema delle imprese e del lavoro. Gettato uno sguardo dentro alle famiglie e dentro alle imprese, Abravanel e D’Agnese passano a guardare dentro la scuola per arrivare a rispondere alla domanda cruciale di fronte alla quale si trovano i giovani da una parte e le imprese dall’altra: come scegliere? Il testo non è fatto solo teoria, ma è disseminato di esempi che servono per far capire come cambia il lavoro e com’è oggi la cultura di quelle imprese alle quali i giovani devono rivolgersi. Ed è anche un testo impietoso ma realista nella sua parte dedicata alla scuola. In fondo a tutto, un decalogo dedicato ai giovani per capire che strada intraprendere.

Roger Abravanel e Luca D’Agnese non hanno scritto un testo di cultura d’impresa; ma certamente hanno scritto qualcosa che di questa cultura riesce a far capire molto e che quindi può far bene a tutti leggere: imprese e società nella quale queste agiscono.

La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro

Roger Abravanel-Luca D’Agnese

Rizzoli, 2015

La cultura d’impresa delinea il senso del produrre dell’imprenditore e di chi lavora in azienda. E’ cultura a tutto tondo: guarda all’interno della fabbrica, ma osserva anche ciò che accade al di fuori di questa, eredita il passato, costruisce il futuro dell’organizzazione di cui fa parte. E deve essere compresa, per poter capire l’impresa di cui rappresenta il senso. Ma tutto questo non basta. Almeno oggi. Ciò che occorre, infatti, è anche capire le culture d’impresa nel loro complesso che animano la società. Anche nei suoi aspetti non strettamente economici. Deve, cioè, esistere uno scambio reciproco e continuo fra imprese e società, fra uomini e donne della produzione e cittadini e cittadine: a ben vedere, spesso, le medesime persone che vestono giacche diverse. Se così non accade, si rischia la frattura fra produzione e sociale, fra aspirazioni di vita e lavoro. Oggi questo, spesso, accade.

Leggere “La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro” di Roger Abravanel e Luca D’Agnese (Director emeritus di McKinsey il primo e Responsabile di Enel per l’America Latina il secondo), è utile per tentare di colmare la frattura creata fra imprese e società. Con un’attenzione particolare ai giovani cioè a quella parte sensibile e preziosa del mondo d’oggi che deve essere particolarmente curata e valorizzata. Anche dalle imprese.

Il libro si legge bene, in maniera scorrevole perché è scritto da persone che sanno e guardano a persone, i giovani, che devono sapere e che vengono prese per mano lungo la lettura. Ad iniziare dall’esame della famiglia – nucleo della società ma anche base di partenza dei giovani in cerca di lavoro -, e della disoccupazione, per passare poi a quello dei cambiamenti avvenuti nel sistema delle imprese e del lavoro. Gettato uno sguardo dentro alle famiglie e dentro alle imprese, Abravanel e D’Agnese passano a guardare dentro la scuola per arrivare a rispondere alla domanda cruciale di fronte alla quale si trovano i giovani da una parte e le imprese dall’altra: come scegliere? Il testo non è fatto solo teoria, ma è disseminato di esempi che servono per far capire come cambia il lavoro e com’è oggi la cultura di quelle imprese alle quali i giovani devono rivolgersi. Ed è anche un testo impietoso ma realista nella sua parte dedicata alla scuola. In fondo a tutto, un decalogo dedicato ai giovani per capire che strada intraprendere.

Roger Abravanel e Luca D’Agnese non hanno scritto un testo di cultura d’impresa; ma certamente hanno scritto qualcosa che di questa cultura riesce a far capire molto e che quindi può far bene a tutti leggere: imprese e società nella quale queste agiscono.

La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro

Roger Abravanel-Luca D’Agnese

Rizzoli, 2015

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