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Visione di lungo periodo per fare bene subito

Un intervento del Governatore di Banca d’Italia fornisce una lucida analisi della situazione e delle prospettive del Paese

Fare subito e bene. E con uno sguardo lungo al futuro. E’ il messaggio che il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha lanciato in “Le prospettive e le necessità di riforma dell’economia italiana”, intervento tenuto nell’ambito degli Stati generali del Paese del giugno 2020. L’analisi di Visco è utile almeno per due motivi: contiene una sintesi efficace della situazione e delle prospettive possibili, è scritta con un linguaggio attento e chiaro: cosa rara, soprattutto di questi tempi.

Ed è un piano in più mosse, quello che Visco propone. Un progetto di ampio respiro fatto di misure economiche puntuali e, soprattutto qui, di uno spirito positivo e propositivo che ancora troppo poco s’è diffuso nelle istituzioni e nell’economia.

Il Governatore non si nasconde certo la complessità e l’incertezza della situazione, ma spiega: “Questa elevata incertezza non deve però costituire una scusa per non agire”. Ma come? Sul piano del metodo e della più pura cultura economica, Visco ricorda, come aveva già fatto poco tempo fa, il pensiero di Keynes che 80 anni or sono “suggeriva possibili modi di affrontare, sul piano economico, le difficoltà di una grande guerra”. La migliore strategia per l’immediato, dice quindi Visco, “è quella di mettere a punto un buon piano per il medio-lungo periodo”.

Visione lunga, quindi, quella che indica Visco che nello stesso intervento dice che “un progetto compiuto rende più chiara la prospettiva, influisce positivamente sulle aspettative, accresce la fiducia”.

Il Governatore quindi indica tre macroaree nelle quali intervenire: l’amministrazione pubblica, l’innovazione e salvaguardia del patrimonio naturale e artistico del Paese. Ciò che più conta, oltre a tutto questo, è però il senso dell’agire che Visco comunica, oltre che l’attenzione alla persona piuttosto che solo ai numeri.  “Le risorse – dice Visco -, vanno indirizzate dove è possibile ottenere i rendimenti sociali più elevati”.

Capacità di progetto, dunque, e quindi visione positiva di un futuro che dipende dalle risorse del Paese, presenti nonostante tutto. Quanto indicato da Visco è da leggere, non solo per la sintesi efficace dell’oggi, ma anche per la crescita di una cultura d’impresa che deve essere sempre rivolta a guardare avanti e mai solo indietro.

Le prospettive e le necessità di riforma dell’economia italiana

Ignazio Visco

Consultazione nazionale, Roma, 13 giugno 2020

Un intervento del Governatore di Banca d’Italia fornisce una lucida analisi della situazione e delle prospettive del Paese

Fare subito e bene. E con uno sguardo lungo al futuro. E’ il messaggio che il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha lanciato in “Le prospettive e le necessità di riforma dell’economia italiana”, intervento tenuto nell’ambito degli Stati generali del Paese del giugno 2020. L’analisi di Visco è utile almeno per due motivi: contiene una sintesi efficace della situazione e delle prospettive possibili, è scritta con un linguaggio attento e chiaro: cosa rara, soprattutto di questi tempi.

Ed è un piano in più mosse, quello che Visco propone. Un progetto di ampio respiro fatto di misure economiche puntuali e, soprattutto qui, di uno spirito positivo e propositivo che ancora troppo poco s’è diffuso nelle istituzioni e nell’economia.

Il Governatore non si nasconde certo la complessità e l’incertezza della situazione, ma spiega: “Questa elevata incertezza non deve però costituire una scusa per non agire”. Ma come? Sul piano del metodo e della più pura cultura economica, Visco ricorda, come aveva già fatto poco tempo fa, il pensiero di Keynes che 80 anni or sono “suggeriva possibili modi di affrontare, sul piano economico, le difficoltà di una grande guerra”. La migliore strategia per l’immediato, dice quindi Visco, “è quella di mettere a punto un buon piano per il medio-lungo periodo”.

Visione lunga, quindi, quella che indica Visco che nello stesso intervento dice che “un progetto compiuto rende più chiara la prospettiva, influisce positivamente sulle aspettative, accresce la fiducia”.

Il Governatore quindi indica tre macroaree nelle quali intervenire: l’amministrazione pubblica, l’innovazione e salvaguardia del patrimonio naturale e artistico del Paese. Ciò che più conta, oltre a tutto questo, è però il senso dell’agire che Visco comunica, oltre che l’attenzione alla persona piuttosto che solo ai numeri.  “Le risorse – dice Visco -, vanno indirizzate dove è possibile ottenere i rendimenti sociali più elevati”.

Capacità di progetto, dunque, e quindi visione positiva di un futuro che dipende dalle risorse del Paese, presenti nonostante tutto. Quanto indicato da Visco è da leggere, non solo per la sintesi efficace dell’oggi, ma anche per la crescita di una cultura d’impresa che deve essere sempre rivolta a guardare avanti e mai solo indietro.

Le prospettive e le necessità di riforma dell’economia italiana

Ignazio Visco

Consultazione nazionale, Roma, 13 giugno 2020

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