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Cultura d’impresa anche nelle crisi d’impresa

Pubblicata una ricerca che ragiona sulle situazioni difficili che attraversano le organizzazioni della produzione partendo dai verbali delle istituzioni coinvolte

Una matura cultura d’impresa anche quando l’impresa attraversa un periodo difficile. Anzi, in molti casi, soprattutto quando in un’organizzazione della produzione la crisi prende il posto dello sviluppo. Condizione che vale anche per l’ambiente nel quale l’impresa si muove, e per le istituzioni che lo caratterizzano. Nuove politiche industriali, dunque, necessarie non solo per generare lo sviluppo ma anche per arginare la crisi.

E’ attorno a questi temi che ragionano Matteo Gaddi e Nadia Garbellini con il loro intervento ospitato dal “Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali” nel numero appena pubblicato.

“Crisi d’impresa: la necessità di nuove politiche industriali” – questo il titolo dell’articolo dei due ricercatori -, affronta il tema delle crisi d’impresa e della loro risoluzione da un particolare punto di vista: l’analisi dei verbali dei tavoli istituiti presso il Ministero dello Sviluppo economico. Una visuale particolare e inconsueta, che consente non solo di comprendere meglio le dinamiche concrete di ogni vicenda, ma anche di acquisire elementi nuovi sulla cultura civile e d’impresa con la quale queste situazioni vengono affrontate.

“L’analisi dei verbali dei tavoli istituiti presso il Ministero dello Sviluppo economico – viene spiegato dai due autori all’inizio dell’indagine -, evidenzia che la maggior parte delle crisi è imputabile ad aspetti strutturali del sistema economico-produttivo italiano”. Da qui una delle conclusioni più importanti dell’indagine: “Occorre quindi una politica industriale adeguata ad affrontare questi fenomeni in chiave di salvaguardia occupazionale e rafforzamento del tessuto produttivo attraverso strumenti di intervento pubblico”. Serve cioè una visione nuova delle crisi. Anche se quanto messo fino ad oggi a disposizione non manca di efficacia. Una condizione riconosciuta da Gaddi e Garbellini soprattutto con riferimento al Fondo di salvaguardia e al Fondo grandi imprese, seppur gravati da limiti e criticità. Ciò che invece appare mancare, è una condivisione concreta con tutti gli attori di ogni singola crisi d’impresa, un metodo di analisi e decisione che possa da un lato condurre ad una soluzione reale che, dall’altro, sia anche condivisa e accettabile. Si torna così all’inizio del ragionamento dei due ricercatori: anche per le crisi d’impresa, la presenza di una matura cultura del produrre, che tenga conto delle esigenze imprenditoriali così come di quelle del lavoro e del territorio, appare essere uno strumento determinante e insostituibile.

Crisi d’impresa: la necessità di nuove politiche industriali

Matteo Gaddi, Nadia Garbellini

Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali, 2022/175

Pubblicata una ricerca che ragiona sulle situazioni difficili che attraversano le organizzazioni della produzione partendo dai verbali delle istituzioni coinvolte

Una matura cultura d’impresa anche quando l’impresa attraversa un periodo difficile. Anzi, in molti casi, soprattutto quando in un’organizzazione della produzione la crisi prende il posto dello sviluppo. Condizione che vale anche per l’ambiente nel quale l’impresa si muove, e per le istituzioni che lo caratterizzano. Nuove politiche industriali, dunque, necessarie non solo per generare lo sviluppo ma anche per arginare la crisi.

E’ attorno a questi temi che ragionano Matteo Gaddi e Nadia Garbellini con il loro intervento ospitato dal “Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali” nel numero appena pubblicato.

“Crisi d’impresa: la necessità di nuove politiche industriali” – questo il titolo dell’articolo dei due ricercatori -, affronta il tema delle crisi d’impresa e della loro risoluzione da un particolare punto di vista: l’analisi dei verbali dei tavoli istituiti presso il Ministero dello Sviluppo economico. Una visuale particolare e inconsueta, che consente non solo di comprendere meglio le dinamiche concrete di ogni vicenda, ma anche di acquisire elementi nuovi sulla cultura civile e d’impresa con la quale queste situazioni vengono affrontate.

“L’analisi dei verbali dei tavoli istituiti presso il Ministero dello Sviluppo economico – viene spiegato dai due autori all’inizio dell’indagine -, evidenzia che la maggior parte delle crisi è imputabile ad aspetti strutturali del sistema economico-produttivo italiano”. Da qui una delle conclusioni più importanti dell’indagine: “Occorre quindi una politica industriale adeguata ad affrontare questi fenomeni in chiave di salvaguardia occupazionale e rafforzamento del tessuto produttivo attraverso strumenti di intervento pubblico”. Serve cioè una visione nuova delle crisi. Anche se quanto messo fino ad oggi a disposizione non manca di efficacia. Una condizione riconosciuta da Gaddi e Garbellini soprattutto con riferimento al Fondo di salvaguardia e al Fondo grandi imprese, seppur gravati da limiti e criticità. Ciò che invece appare mancare, è una condivisione concreta con tutti gli attori di ogni singola crisi d’impresa, un metodo di analisi e decisione che possa da un lato condurre ad una soluzione reale che, dall’altro, sia anche condivisa e accettabile. Si torna così all’inizio del ragionamento dei due ricercatori: anche per le crisi d’impresa, la presenza di una matura cultura del produrre, che tenga conto delle esigenze imprenditoriali così come di quelle del lavoro e del territorio, appare essere uno strumento determinante e insostituibile.

Crisi d’impresa: la necessità di nuove politiche industriali

Matteo Gaddi, Nadia Garbellini

Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali, 2022/175

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