Conoscere per decidere e crescere
Un intervento del Governatore di Banca d’Italia come esempio di lucida analisi della realtà che aiuta cittadini e imprese.
Avere davanti la descrizione più affidabile possibile della realtà che ci circonda e potere, così, assumere decisioni e scelte attente e oculate. Conoscere per decidere, dunque, riprendendo un’affermazione di diversi decenni fa di Luigi Einaudi. L’indicazione vale forse oggi più di ieri. Ed è per questo che è utile leggere – e con attenzione – l’intervento del Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta, nell’ambito degli eventi “In viaggio con la Banca d’Italia” e dedicato in particolare all’economia del Mezzogiorno.
“Eppur si muove: l’economia del Mezzogiorno dopo la crisi” – del 19 settembre 2024 – è un lucido racconto dell’evoluzione dell’economia e dei risultati del sud d’Italia rapportati con il resto del Paese. Un racconto che contrasta una falsa informazione e cioè che il Mezzogiorno non riesca ad avere buoni risultati economici. Certo, il divario c’è sempre ma Panetta illustra come negli ultimi tempi “l’espansione dell’economia meridionale” si sia fatta vedere e sentire. “Nel periodo successivo alla pandemia – scrive il Governatore – il Mezzogiorno ha invece conseguito risultati migliori di quelli dell’intera economia italiana”. Segnali buoni, spesso molto più buoni di quelli che arrivano dal centro-nord, si sono registrati un po’ in tutti i comparti economici, sociali e istituzionali del Mezzogiorno.
Panetta avverte: “Questi positivi andamenti vanno valutati con cautela. Essi costituiscono indizi, non prove, di un possibile miglioramento della capacità competitiva dell’economia meridionale. Potrebbero inoltre avere natura temporanea o episodica, e sarebbero in ogni caso insufficienti a colmare i profondi divari territoriali che ho descritto in precedenza. Al tempo stesso, non possiamo trascurarli. Essi denotano l’esistenza di un potenziale di sviluppo del Mezzogiorno che può essere liberato con politiche appropriate”. Che, detto in altri termini, implica non solo grande attenzione ma grande impegno a “dare continuità alla ripresa (…) sostenendo e rafforzando queste tendenze”. Servono quindi buona politica, istituzioni attente e buone imprese, donne e uomini consapevoli del loro ruolo e del loro impegno. Molto ovviamente c’è ancora da fare.
L’intervento di Fabio Panetta contiene un grande insegnamento: il valore della conoscenza della realtà che diventa strumento di responsabilità nelle scelte ma anche di sviluppo.
Eppur si muove: l’economia del Mezzogiorno dopo la crisi
Fabio Panetta
In viaggio con la Banca d’Italia Il polso dell’economia – il Mezzogiorno*
Catania, 19 settembre 2024
Un intervento del Governatore di Banca d’Italia come esempio di lucida analisi della realtà che aiuta cittadini e imprese.
Avere davanti la descrizione più affidabile possibile della realtà che ci circonda e potere, così, assumere decisioni e scelte attente e oculate. Conoscere per decidere, dunque, riprendendo un’affermazione di diversi decenni fa di Luigi Einaudi. L’indicazione vale forse oggi più di ieri. Ed è per questo che è utile leggere – e con attenzione – l’intervento del Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta, nell’ambito degli eventi “In viaggio con la Banca d’Italia” e dedicato in particolare all’economia del Mezzogiorno.
“Eppur si muove: l’economia del Mezzogiorno dopo la crisi” – del 19 settembre 2024 – è un lucido racconto dell’evoluzione dell’economia e dei risultati del sud d’Italia rapportati con il resto del Paese. Un racconto che contrasta una falsa informazione e cioè che il Mezzogiorno non riesca ad avere buoni risultati economici. Certo, il divario c’è sempre ma Panetta illustra come negli ultimi tempi “l’espansione dell’economia meridionale” si sia fatta vedere e sentire. “Nel periodo successivo alla pandemia – scrive il Governatore – il Mezzogiorno ha invece conseguito risultati migliori di quelli dell’intera economia italiana”. Segnali buoni, spesso molto più buoni di quelli che arrivano dal centro-nord, si sono registrati un po’ in tutti i comparti economici, sociali e istituzionali del Mezzogiorno.
Panetta avverte: “Questi positivi andamenti vanno valutati con cautela. Essi costituiscono indizi, non prove, di un possibile miglioramento della capacità competitiva dell’economia meridionale. Potrebbero inoltre avere natura temporanea o episodica, e sarebbero in ogni caso insufficienti a colmare i profondi divari territoriali che ho descritto in precedenza. Al tempo stesso, non possiamo trascurarli. Essi denotano l’esistenza di un potenziale di sviluppo del Mezzogiorno che può essere liberato con politiche appropriate”. Che, detto in altri termini, implica non solo grande attenzione ma grande impegno a “dare continuità alla ripresa (…) sostenendo e rafforzando queste tendenze”. Servono quindi buona politica, istituzioni attente e buone imprese, donne e uomini consapevoli del loro ruolo e del loro impegno. Molto ovviamente c’è ancora da fare.
L’intervento di Fabio Panetta contiene un grande insegnamento: il valore della conoscenza della realtà che diventa strumento di responsabilità nelle scelte ma anche di sviluppo.
Eppur si muove: l’economia del Mezzogiorno dopo la crisi
Fabio Panetta
In viaggio con la Banca d’Italia Il polso dell’economia – il Mezzogiorno*
Catania, 19 settembre 2024