Economia e industria in Europa, cosa è accaduto in questi anni
Uno studio di Banca d’Italia analizza le conseguenze degli shock susseguitisi dal 2020
Conoscere l’evoluzione dei sistemi sociali ed economici, e industriali in particolare, per essere in condizione di prendere decisioni avvedute. Anche di questo è fatta la buona cultura d’impresa (e, d’altra parte, la consapevolezza di ogni buon componente della società). Condizione che vale soprattutto oggi, un periodo alle prese con le conseguenze (ancora di lunga durata) di una pandemia, con due guerre e sollecitazioni sociali importanti. “La politica industriale dell’Unione europea tra crisi e doppia transizione” – ricerca scritta da Claire Giordano, Giacomo Roma, Alessandro Schiavone, Filippo Vergara Caffarelli e Stefania Villa del servizio studi e statistiche di Banca d’Italia – contribuisce certamente alla migliore conoscenza dal punto di vista economico dei fatti degli ultimi anni.
Il lavoro (apparso nella serie degli Occasional Papers della banca centrale italiana) analizza l’impatto degli shock che dal 2020 hanno influito sull’attività e sulla competitività internazionale dell’industria dell’Unione europea. Delineate le conseguenze di quanto avvenuto, l’indagine descrive poi gli strumenti di politica industriale costruiti dall’Unione europea e adottati a livello sia nazionale sia europeo. Una particolare attenzione, inoltre, viene posta sulle iniziative intraprese per contrastare queste crisi e far fronte alla doppia transizione verde e digitale e al mutato contesto politica internazionale.
Il gruppo di ricerca di Banca d’Italia, indica quindi i settori più colpiti dai recenti shock e dalle trasformazioni strutturali per la transizione verde e digitale: quelli energivori, la meccanica, l’elettronica e l’industria automobilistica. Viene poi evidenziato come l’approccio della Ue alla politica industriale dia sempre più enfasi alle iniziative settoriali per promuovere gli investimenti nei comparti strategici e aumentare la sicurezza economica e nazionale. Rimane, viene sottolineato, la questione della competitività dell’intero sistema industriale europeo che richiederebbe un ripensamento delle regole attuali, maggiore collaborazione tra istituzioni europee e Stati membri e finanziamenti mirati e adeguati.
Lo studio di Banca d’Italia sugli ultimi anni dell’economia europea industriale, è una buona lettura per imprenditori e manager, ma anche per chiunque voglia farsi un’idea chiara su quanto accaduto con particolare attenzione all’industria europea.
La politica industriale dell’Unione europea tra crisi e doppia transizione
Claire Giordano, Giacomo Roma, Alessandro Schiavone, Filippo Vergara Caffarelli e Stefania Villa
Banca d’Italia, Occasional Papers, n. 931, aprile 2025
Uno studio di Banca d’Italia analizza le conseguenze degli shock susseguitisi dal 2020
Conoscere l’evoluzione dei sistemi sociali ed economici, e industriali in particolare, per essere in condizione di prendere decisioni avvedute. Anche di questo è fatta la buona cultura d’impresa (e, d’altra parte, la consapevolezza di ogni buon componente della società). Condizione che vale soprattutto oggi, un periodo alle prese con le conseguenze (ancora di lunga durata) di una pandemia, con due guerre e sollecitazioni sociali importanti. “La politica industriale dell’Unione europea tra crisi e doppia transizione” – ricerca scritta da Claire Giordano, Giacomo Roma, Alessandro Schiavone, Filippo Vergara Caffarelli e Stefania Villa del servizio studi e statistiche di Banca d’Italia – contribuisce certamente alla migliore conoscenza dal punto di vista economico dei fatti degli ultimi anni.
Il lavoro (apparso nella serie degli Occasional Papers della banca centrale italiana) analizza l’impatto degli shock che dal 2020 hanno influito sull’attività e sulla competitività internazionale dell’industria dell’Unione europea. Delineate le conseguenze di quanto avvenuto, l’indagine descrive poi gli strumenti di politica industriale costruiti dall’Unione europea e adottati a livello sia nazionale sia europeo. Una particolare attenzione, inoltre, viene posta sulle iniziative intraprese per contrastare queste crisi e far fronte alla doppia transizione verde e digitale e al mutato contesto politica internazionale.
Il gruppo di ricerca di Banca d’Italia, indica quindi i settori più colpiti dai recenti shock e dalle trasformazioni strutturali per la transizione verde e digitale: quelli energivori, la meccanica, l’elettronica e l’industria automobilistica. Viene poi evidenziato come l’approccio della Ue alla politica industriale dia sempre più enfasi alle iniziative settoriali per promuovere gli investimenti nei comparti strategici e aumentare la sicurezza economica e nazionale. Rimane, viene sottolineato, la questione della competitività dell’intero sistema industriale europeo che richiederebbe un ripensamento delle regole attuali, maggiore collaborazione tra istituzioni europee e Stati membri e finanziamenti mirati e adeguati.
Lo studio di Banca d’Italia sugli ultimi anni dell’economia europea industriale, è una buona lettura per imprenditori e manager, ma anche per chiunque voglia farsi un’idea chiara su quanto accaduto con particolare attenzione all’industria europea.
La politica industriale dell’Unione europea tra crisi e doppia transizione
Claire Giordano, Giacomo Roma, Alessandro Schiavone, Filippo Vergara Caffarelli e Stefania Villa
Banca d’Italia, Occasional Papers, n. 931, aprile 2025