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La preziosità del saper fare

Il ruolo e l’importanza dell’istruzione tecnica anche nell’era digitale

Impresa e manifattura. E cioè tecnica e capacità manuale. Saper fare, per davvero, “con le mani”. Il tema è importante, anche nell’era della digitalizzazione. Anzi, soprattutto nell’era digitale. E soprattutto in Italia, ancora oggi secondo Paese manifatturiero in Europa dopo la Germania. In Italia, tuttavia, mancano le professioni tecniche di cui avrebbero bisogno le aziende industriali per continuare a crescere e a garantire il nostro benessere. Situazione nota da tempo e da tempo sempre più grave. E’ attorno ad essa che ragiona Valerio Ricciardelli (perito elettronico, laureato in ingegneria elettronica, Maestro del Lavoro, una lunga esperienza d’impresa) con il suo “Ricostruire l’istruzione tecnica”.

Il messaggio che Ricciardelli lancia a chi legge è semplice: serve con urgenza una nuova istruzione tecnica di eccellenza, che possa essere leva strategica di una crescita economica sostenibile e occupazionale non precaria, e strumento di modulazione e valorizzazione dell’emigrazione economica. L’autore affronta quindi l’argomento secondo un percorso che attraversa la filiera delle “tre E”: Economy, per comprendere gli impatti sull’economia, Employability per riflettere sull’occupabilità dei mestieri tecnici, Education, intendendo l’istruzione tecnica di cui c’è bisogno. Tappe di questo percorso sono la messa a fuoco del tema stesso dell’istruzione tecnica, l’analisi della situazione in Italia, l’individuazione dei punti di partenza per “rivisitare l’istruzione tecnica” basandosi su ciò che fanno gli altri, su quello che serve in tema di docenti e programmi e sulle relazioni con le imprese.

Nelle sue conclusioni, Ricciardelli elenca alcuni vocaboli-chiave per sintetizzare ciò che serve, parole che, più di altre, indicano il traguardo anche per l’istruzione tecnica: passione e vocazione, conoscenza ed esperienza, visione, capacità di esecuzione; e poi ancora interconnessione, capacità d’uso del surplus, condivisione, riconfigurazione. Utile il glossario posto in fondo al libro.

Ricostruire l’istruzione tecnica. Ultima chiamata per rimanere la seconda manifattura in Europa, salvare la nostra economia e preservare il nostro welfare.

Valerio Ricciardelli

Guerini Next, 2024

Il ruolo e l’importanza dell’istruzione tecnica anche nell’era digitale

Impresa e manifattura. E cioè tecnica e capacità manuale. Saper fare, per davvero, “con le mani”. Il tema è importante, anche nell’era della digitalizzazione. Anzi, soprattutto nell’era digitale. E soprattutto in Italia, ancora oggi secondo Paese manifatturiero in Europa dopo la Germania. In Italia, tuttavia, mancano le professioni tecniche di cui avrebbero bisogno le aziende industriali per continuare a crescere e a garantire il nostro benessere. Situazione nota da tempo e da tempo sempre più grave. E’ attorno ad essa che ragiona Valerio Ricciardelli (perito elettronico, laureato in ingegneria elettronica, Maestro del Lavoro, una lunga esperienza d’impresa) con il suo “Ricostruire l’istruzione tecnica”.

Il messaggio che Ricciardelli lancia a chi legge è semplice: serve con urgenza una nuova istruzione tecnica di eccellenza, che possa essere leva strategica di una crescita economica sostenibile e occupazionale non precaria, e strumento di modulazione e valorizzazione dell’emigrazione economica. L’autore affronta quindi l’argomento secondo un percorso che attraversa la filiera delle “tre E”: Economy, per comprendere gli impatti sull’economia, Employability per riflettere sull’occupabilità dei mestieri tecnici, Education, intendendo l’istruzione tecnica di cui c’è bisogno. Tappe di questo percorso sono la messa a fuoco del tema stesso dell’istruzione tecnica, l’analisi della situazione in Italia, l’individuazione dei punti di partenza per “rivisitare l’istruzione tecnica” basandosi su ciò che fanno gli altri, su quello che serve in tema di docenti e programmi e sulle relazioni con le imprese.

Nelle sue conclusioni, Ricciardelli elenca alcuni vocaboli-chiave per sintetizzare ciò che serve, parole che, più di altre, indicano il traguardo anche per l’istruzione tecnica: passione e vocazione, conoscenza ed esperienza, visione, capacità di esecuzione; e poi ancora interconnessione, capacità d’uso del surplus, condivisione, riconfigurazione. Utile il glossario posto in fondo al libro.

Ricostruire l’istruzione tecnica. Ultima chiamata per rimanere la seconda manifattura in Europa, salvare la nostra economia e preservare il nostro welfare.

Valerio Ricciardelli

Guerini Next, 2024

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