Il passato come strumento di conoscenza del presente e del futuro, anche per le imprese
Un manuale di storia è una buona lettura per far crescere la buona cultura del produrre
Apprendere quanto è accaduto per meglio agire nel presente pensando al futuro. Metodo avveduto di condotta per tutti, anche per chi gestisce un’impresa. Anzi, è parte della buona cultura d’impresa non dimenticare il passato – della propria organizzazione così come del contesto in cui si è mossa – per meglio lavorare nel presente. È per questo che anche i manuali di storia devono far parte del bagaglio di letture di ogni buon imprenditore e manager. Vale anche per “L’Italia repubblicana. Un profilo storico dal 1946 ad oggi”, scritto a quattro mani da Salvatore Mura e Albertina Vittoria e in uscita in questi giorni.
Mura e Vittoria partono da una considerazione: nella storia dell’Italia repubblicana si ritrovano le radici della debolezza della politica e delle istituzioni, le cause delle differenze territoriali tra Nord e Sud del paese, il clima intellettuale che ha accompagnato le trasformazioni sociali. Storia, quella del Paese all’indomani del secondo conflitto mondiale, condizionata da una serie di vincoli interni ed esterni, storia articolata e dai molti percorsi che devono essere seguiti contemporaneamente per avere un quadro fedele di quanto accaduto. Per raccontare tutto questo, il libro adotta una prospettiva non solo politica, né soltanto economica, ma rivolta anche ai processi culturali, al ruolo dei mass media, alle battaglie per i diritti civili e politici, all’immigrazione, alle discriminazioni, alla limitata presenza femminile nelle istituzioni e nel lavoro.
Il percorso di lettura proposto dai due autori inizia comunque dal dopoguerra e dalla ricostruzione ma si salda subito all’inizio della Guerra fredda per passare poi agli anni del boom economico, delle riforme sociali e della crescita economica che definisce poi due Italie e una società comunque in trasformazione. Mura e Vittoria, quindi prendono in considerazione i grandi movimenti economici e sociali dagli anni Sessanta in avanti per arrivare ai grandi problemi degli anni Ottanta e, poi, a quella che viene definita come “un’altra epoca”: la fine del XX secolo e l’ingresso nel XXI. Il libro si chiude quindi con il racconto di quanto accaduto ieri: la stagione della pandemia, le sue conseguenze, il fenomeno delle grandi migrazioni.
L’utilità del libro di Salvatore Mura e Albertina Vittoria è indicata – con ragione – nelle prime pagine: “Questo libro è sì un profilo del passato, ma vuol essere anche uno strumento per capire il presente”. Bella, tra le molte, la citazione di un passo limpido di uno dei padri della storia attuale, Marc Bloch: “L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato”.
L’Italia repubblicana. Un profilo storico dal 1946 ad oggi
Salvatore Mura, Albertina Vittoria
Carocci editore, 2025


Un manuale di storia è una buona lettura per far crescere la buona cultura del produrre
Apprendere quanto è accaduto per meglio agire nel presente pensando al futuro. Metodo avveduto di condotta per tutti, anche per chi gestisce un’impresa. Anzi, è parte della buona cultura d’impresa non dimenticare il passato – della propria organizzazione così come del contesto in cui si è mossa – per meglio lavorare nel presente. È per questo che anche i manuali di storia devono far parte del bagaglio di letture di ogni buon imprenditore e manager. Vale anche per “L’Italia repubblicana. Un profilo storico dal 1946 ad oggi”, scritto a quattro mani da Salvatore Mura e Albertina Vittoria e in uscita in questi giorni.
Mura e Vittoria partono da una considerazione: nella storia dell’Italia repubblicana si ritrovano le radici della debolezza della politica e delle istituzioni, le cause delle differenze territoriali tra Nord e Sud del paese, il clima intellettuale che ha accompagnato le trasformazioni sociali. Storia, quella del Paese all’indomani del secondo conflitto mondiale, condizionata da una serie di vincoli interni ed esterni, storia articolata e dai molti percorsi che devono essere seguiti contemporaneamente per avere un quadro fedele di quanto accaduto. Per raccontare tutto questo, il libro adotta una prospettiva non solo politica, né soltanto economica, ma rivolta anche ai processi culturali, al ruolo dei mass media, alle battaglie per i diritti civili e politici, all’immigrazione, alle discriminazioni, alla limitata presenza femminile nelle istituzioni e nel lavoro.
Il percorso di lettura proposto dai due autori inizia comunque dal dopoguerra e dalla ricostruzione ma si salda subito all’inizio della Guerra fredda per passare poi agli anni del boom economico, delle riforme sociali e della crescita economica che definisce poi due Italie e una società comunque in trasformazione. Mura e Vittoria, quindi prendono in considerazione i grandi movimenti economici e sociali dagli anni Sessanta in avanti per arrivare ai grandi problemi degli anni Ottanta e, poi, a quella che viene definita come “un’altra epoca”: la fine del XX secolo e l’ingresso nel XXI. Il libro si chiude quindi con il racconto di quanto accaduto ieri: la stagione della pandemia, le sue conseguenze, il fenomeno delle grandi migrazioni.
L’utilità del libro di Salvatore Mura e Albertina Vittoria è indicata – con ragione – nelle prime pagine: “Questo libro è sì un profilo del passato, ma vuol essere anche uno strumento per capire il presente”. Bella, tra le molte, la citazione di un passo limpido di uno dei padri della storia attuale, Marc Bloch: “L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato”.
L’Italia repubblicana. Un profilo storico dal 1946 ad oggi
Salvatore Mura, Albertina Vittoria
Carocci editore, 2025