Non più solo ingranaggi
Pubblicato un libro che approfondisce gli aspetti umani delle imprese
Da ingranaggio ad essere umano. Seguendo l’evoluzione delle indicazioni di gestione d’impresa, e compiendo una grande sintesi, può essere questa la parabola del ruolo del lavoro e dei lavoratori. Percorso complesso, non ancora completamente compiuto. Percorso che va comunque aiutato e prima ancora ben compreso. Elementi fondamentali in questa direzione arrivano da “Il lato umano dell’impresa. Vivere la comunità dentro le organizzazioni” libro di Francesco Limone da poco pubblicato che dice molto fin dal titolo: guardare alle organizzazioni della produzione anche come comunità e non solo come meccanismi.
La base di partenza è il management scientifico, nato durante la seconda rivoluzione industriale, che vedeva (appunto) i lavoratori come ingranaggi di una macchina, con il lavoro percepito come qualcosa di separato dalla vita. In quell’era, le aziende affrontavano problemi tecnici risolvibili attraverso esperti e competenze specifiche. Oggi è tutto diverso, a partire dal contesto nel quale le imprese agiscono. E’ un sistema sociale indicato dall’acronimo B.A.N.I.: Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensibile e cioè fragile, ansioso, non lineare e incomprensibile. L’incertezza e la complessità richiedono un approccio diverso, dove ciascuno conta e contribuisce, conciliando obiettivi aziendali con una visione antropologica, e cioè umana, dell’impresa.
È su queste constatazioni che Francesco Limone fonda il suo ragionamento. Le sfide attuali – viene spiegato – sono prevalentemente adattive: nuove per tutti, con risposte che nascono dal confronto e dalle conversazioni di qualità all’interno di una comunità. Il motore dell’impresa non sono solo i talenti individuali, ma l’intera comunità che al suo interno vive e opera. La leadership diventa diffusa, combinando sfida e cura, basandosi sul senso di appartenenza e di comunità.
Senso di comunità, dunque. Condizione complessa e difficile da costruire, eppure fondamentale. Anche per le imprese. E non solo per rispondere alle sfide correnti, ma per valorizzare l’intreccio di vite interdipendenti.
È da leggere con attenzione il libro di Limone, arricchito da una prefazione di Stefano Zamagni che pone il testo in una prospettiva umanistica e storica che aiuta a comprenderlo meglio.
Il lato umano dell’impresa. Vivere la comunità dentro le organizzazioni
Francesco Limone
Egea, 2025


Pubblicato un libro che approfondisce gli aspetti umani delle imprese
Da ingranaggio ad essere umano. Seguendo l’evoluzione delle indicazioni di gestione d’impresa, e compiendo una grande sintesi, può essere questa la parabola del ruolo del lavoro e dei lavoratori. Percorso complesso, non ancora completamente compiuto. Percorso che va comunque aiutato e prima ancora ben compreso. Elementi fondamentali in questa direzione arrivano da “Il lato umano dell’impresa. Vivere la comunità dentro le organizzazioni” libro di Francesco Limone da poco pubblicato che dice molto fin dal titolo: guardare alle organizzazioni della produzione anche come comunità e non solo come meccanismi.
La base di partenza è il management scientifico, nato durante la seconda rivoluzione industriale, che vedeva (appunto) i lavoratori come ingranaggi di una macchina, con il lavoro percepito come qualcosa di separato dalla vita. In quell’era, le aziende affrontavano problemi tecnici risolvibili attraverso esperti e competenze specifiche. Oggi è tutto diverso, a partire dal contesto nel quale le imprese agiscono. E’ un sistema sociale indicato dall’acronimo B.A.N.I.: Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensibile e cioè fragile, ansioso, non lineare e incomprensibile. L’incertezza e la complessità richiedono un approccio diverso, dove ciascuno conta e contribuisce, conciliando obiettivi aziendali con una visione antropologica, e cioè umana, dell’impresa.
È su queste constatazioni che Francesco Limone fonda il suo ragionamento. Le sfide attuali – viene spiegato – sono prevalentemente adattive: nuove per tutti, con risposte che nascono dal confronto e dalle conversazioni di qualità all’interno di una comunità. Il motore dell’impresa non sono solo i talenti individuali, ma l’intera comunità che al suo interno vive e opera. La leadership diventa diffusa, combinando sfida e cura, basandosi sul senso di appartenenza e di comunità.
Senso di comunità, dunque. Condizione complessa e difficile da costruire, eppure fondamentale. Anche per le imprese. E non solo per rispondere alle sfide correnti, ma per valorizzare l’intreccio di vite interdipendenti.
È da leggere con attenzione il libro di Limone, arricchito da una prefazione di Stefano Zamagni che pone il testo in una prospettiva umanistica e storica che aiuta a comprenderlo meglio.
Il lato umano dell’impresa. Vivere la comunità dentro le organizzazioni
Francesco Limone
Egea, 2025