Come si fa a costruire un’etica nelle imprese
La cultura etica di un’impresa si manifesta negli atteggiamenti di chi vi lavora, piuttosto che nei documenti e nell’apparire della stessa. Idea affascinante, questa, che nasconde un approccio diverso e complesso al tema della cultura d’impresa e ai suoi aspetti etici e di comportamento.
Sull’argomento si è esercitato con efficacia Andrew Leigh – che da tempo analizza i metodi di management collegati ai loro risvolti etici e culturali -, nel suo “Ethical Leadership: Creating and Sustaining an Ethical Business Culture” appena uscito. Il volume, dice lo stesso autore, ha l’obiettivo di analizzare il ruolo della cultura e dell’etica nelle organizzazioni. In particolare cerca di rendere accessibili e trasparenti le connessioni fra i due concetti.
Ma soprattutto, le circa 200 pagine che costituiscono il volume parlano anche del fatto che “i dirigenti delle imprese devono essere responsabilmente messi in condizione di dimostrare che le loro politiche sono eticamente corrette”. Per questo, nel libro, dopo un inquadramento teorico che parte dal chiedersi cosa sia in realtà la “cultura”, si percorrono alcune tappe “operative” importanti. Si parla quindi di “sistemi e procedure”, di “comunicazione delle strategie”, ma anche di formazione e di skill. Leigh poi passa da un orizzonte d’azienda ad uno più globale ragionando sul futuro dell’etica d’impresa in un mondo in cui le connessioni sono sempre più strette e veloci e in cui le relazioni fra etica e profitto appaiono talvolta labili e fragili. Tutto, infine, si chiude con una sorta di test per valutare il livello reale di etica presente in un’organizzazione e nei suoi uomini.
Leigh ha scritto un libro “americano” la cui lettura, tuttavia, può calzare bene anche per le imprese europee. Un volume che contiene anche spunti e provocazioni, ma che rimette in discussione concetti cristallizzati e fa ragionare attorno ad una domanda: che cos’è davvero l’etica d’impresa?
Ethical Leadership: Creating and Sustaining an Ethical Business Culture
Andrew Leigh
Kogan Page, 2013


La cultura etica di un’impresa si manifesta negli atteggiamenti di chi vi lavora, piuttosto che nei documenti e nell’apparire della stessa. Idea affascinante, questa, che nasconde un approccio diverso e complesso al tema della cultura d’impresa e ai suoi aspetti etici e di comportamento.
Sull’argomento si è esercitato con efficacia Andrew Leigh – che da tempo analizza i metodi di management collegati ai loro risvolti etici e culturali -, nel suo “Ethical Leadership: Creating and Sustaining an Ethical Business Culture” appena uscito. Il volume, dice lo stesso autore, ha l’obiettivo di analizzare il ruolo della cultura e dell’etica nelle organizzazioni. In particolare cerca di rendere accessibili e trasparenti le connessioni fra i due concetti.
Ma soprattutto, le circa 200 pagine che costituiscono il volume parlano anche del fatto che “i dirigenti delle imprese devono essere responsabilmente messi in condizione di dimostrare che le loro politiche sono eticamente corrette”. Per questo, nel libro, dopo un inquadramento teorico che parte dal chiedersi cosa sia in realtà la “cultura”, si percorrono alcune tappe “operative” importanti. Si parla quindi di “sistemi e procedure”, di “comunicazione delle strategie”, ma anche di formazione e di skill. Leigh poi passa da un orizzonte d’azienda ad uno più globale ragionando sul futuro dell’etica d’impresa in un mondo in cui le connessioni sono sempre più strette e veloci e in cui le relazioni fra etica e profitto appaiono talvolta labili e fragili. Tutto, infine, si chiude con una sorta di test per valutare il livello reale di etica presente in un’organizzazione e nei suoi uomini.
Leigh ha scritto un libro “americano” la cui lettura, tuttavia, può calzare bene anche per le imprese europee. Un volume che contiene anche spunti e provocazioni, ma che rimette in discussione concetti cristallizzati e fa ragionare attorno ad una domanda: che cos’è davvero l’etica d’impresa?
Ethical Leadership: Creating and Sustaining an Ethical Business Culture
Andrew Leigh
Kogan Page, 2013