Altro oltre il profitto
Una tesi discussa all’Università di Padova affronta il tema del diritto societario e degli ESG
Non di solo profitto vive un’impresa. Pur se profitto e conti a posto sono necessari per l’esistenza di ogni impresa che si rispetti. Detto in altri termini, non è fatta solo di buoni numeri la bontà di un’organizzazione della produzione. Constatazione, questa, che appare essere quasi scontata al giorno d’oggi, ma che, in realtà, non lo è sempre e per tutti. E’ anche partendo da queste considerazioni che ha lavorato Irene Scanferla con la sua ricerca – trasformata poi in tesi – “Portatori di interessi e governance della società: l’integrazione dei fattori ESG all’interno del diritto societario” discussa presso l’Università di Padova.
Scanferla, in particolare, prende le mosse dalla constatazione che il diritto societario tradizionale prevede che gli amministratori debbano perseguire l’interesse sociale, che coincide sostanzialmente con l’interesse dei soci e dell’impresa. Ma che, tuttavia, oggi i temi relativi ai criteri ESG hanno assunto una rilevanza tale da non poter essere ignorati dagli amministratori nell’esercizio delle loro funzioni. Il problema, sottolinea Irene Scanferla, è che se si esamina il Codice civile ci si accorge di come questo non affronti il tema e in particolare non stabilisca se e in che misura gli interessi (spesso divergenti) di soggetti diversi dai soci e dai creditori sociali (quelli che si definiscono collettivamente stakeholders) debbano essere considerati dagli amministratori. Il lavoro è quindi un percorso di avvicinamento a possibili soluzioni della questione.
La ricerca mette prima a fuoco quali siano le sfide economiche e giuridiche che un tema di questo genere propone, poi affronta la definizione e i contenuti dei criteri ESG e, infine, cerca di arrivare ad un possibile “bilanciamento dei vari interessi” in gioco.
Scrive Irene Scanferla nelle sue conclusioni: “E’ essenziale riconoscere che la creazione di un valore che vada oltre l’aspetto finanziario è una sfida complessa, che almeno per il momento non è alla portata di qualunque impresa. Non esiste una soluzione concreta al problema (…) ma ci sono molteplici accorgimenti che la società e i consumatori possono adottare per favorire un cambiamento, che tuttavia sarà realizzabile solo nel momento in cui tutte le parti saranno coscienti del valore che possono creare collaborando e confrontandosi”.
Irene Scanferla
Tesi, Università degli studi di Padova Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” Dipartimento di diritto privato e critica del diritto, 2024
Una tesi discussa all’Università di Padova affronta il tema del diritto societario e degli ESG
Non di solo profitto vive un’impresa. Pur se profitto e conti a posto sono necessari per l’esistenza di ogni impresa che si rispetti. Detto in altri termini, non è fatta solo di buoni numeri la bontà di un’organizzazione della produzione. Constatazione, questa, che appare essere quasi scontata al giorno d’oggi, ma che, in realtà, non lo è sempre e per tutti. E’ anche partendo da queste considerazioni che ha lavorato Irene Scanferla con la sua ricerca – trasformata poi in tesi – “Portatori di interessi e governance della società: l’integrazione dei fattori ESG all’interno del diritto societario” discussa presso l’Università di Padova.
Scanferla, in particolare, prende le mosse dalla constatazione che il diritto societario tradizionale prevede che gli amministratori debbano perseguire l’interesse sociale, che coincide sostanzialmente con l’interesse dei soci e dell’impresa. Ma che, tuttavia, oggi i temi relativi ai criteri ESG hanno assunto una rilevanza tale da non poter essere ignorati dagli amministratori nell’esercizio delle loro funzioni. Il problema, sottolinea Irene Scanferla, è che se si esamina il Codice civile ci si accorge di come questo non affronti il tema e in particolare non stabilisca se e in che misura gli interessi (spesso divergenti) di soggetti diversi dai soci e dai creditori sociali (quelli che si definiscono collettivamente stakeholders) debbano essere considerati dagli amministratori. Il lavoro è quindi un percorso di avvicinamento a possibili soluzioni della questione.
La ricerca mette prima a fuoco quali siano le sfide economiche e giuridiche che un tema di questo genere propone, poi affronta la definizione e i contenuti dei criteri ESG e, infine, cerca di arrivare ad un possibile “bilanciamento dei vari interessi” in gioco.
Scrive Irene Scanferla nelle sue conclusioni: “E’ essenziale riconoscere che la creazione di un valore che vada oltre l’aspetto finanziario è una sfida complessa, che almeno per il momento non è alla portata di qualunque impresa. Non esiste una soluzione concreta al problema (…) ma ci sono molteplici accorgimenti che la società e i consumatori possono adottare per favorire un cambiamento, che tuttavia sarà realizzabile solo nel momento in cui tutte le parti saranno coscienti del valore che possono creare collaborando e confrontandosi”.
Irene Scanferla
Tesi, Università degli studi di Padova Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” Dipartimento di diritto privato e critica del diritto, 2024