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Cosa spinge la transizione digitale

Uno studio di Banca d’Italia fornisce un’analisi sulle cause della diffusione di cloud computing e Intelligenza artificiale (AI) tra le aziende italiane

Nuove tecnologie a confronto con le imprese che le devono adottare. Sfida importante, che può determinare il futuro di molte organizzazioni della produzione. Capire le condizioni per le quali una tecnologia innovativa può trovare reale spazio nelle aziende è quindi più che importante. Soprattutto nel caso delle tecnologie digitali avanzate, che stanno rimodellando l’organizzazione e le prestazioni delle imprese, ma per le quali le prove complete sulla loro adozione rimangono scarse. Per comprendere, occorrono però indagini attente e analitiche. È il caso di “Embracing the digital transition: the adoption of cloud computing and AI by Italian firms”, ricerca condotta nell’ambito di Banca d’Italia e basata sui dati delle indagini aziendali dell’Istituto per valutare l’assorbimento del cloud computing e Intelligenza artificiale (AI) tra le aziende italiane.

I numeri fondamentali che emergono dalla ricerca sono chiari. All’inizio del 2024, oltre il 50% delle aziende con almeno 20 dipendenti avevano adottato servizi cloud, mostrando una variazione minima tra i settori e suggerendo che questa tecnologia sta diventando un’infrastruttura standard. L’adozione dell’IA rimane invece più limitata – in aumento dal 4% nel 2020 al 13% nel 2024 – e tende comunque ad essere un passo ancora sperimentale all’interno dell’impresa oppure qualcosa adottato per specifiche attività. MA che cosa spinge oppure allontana dall’IA un’impresa? Stando alla ricerca, i tassi di adozione sono fortemente associati alle dimensioni dell’azienda, all’attività di esportazione, alla capacità di innovazione; anche la qualità manageriale e gli investimenti digitali precedenti influenzano l’assorbimento dell’IA. Questione di cultura gestionale e tecnica, quindi. La ricerca di Banca d’Italia, va però oltre e indaga anche sulle aspettative sull’IA generativa che, viene rilevato, puntano alla trasformazione del lavoro piuttosto che al suo spostamento. L’analisi – è il parere dei ricercatori – rivela che l’adozione della tecnologia digitale è positiva e correlata alla crescita dell’occupazione realizzata e prevista.

Embracing the digital transition: the adoption of cloud computing and AI by Italian firms

Lorenzo Bencivelli, Sara Formai, Elena Mattevi, Tullia Padellini

Banca d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, Occasion Papers, n. 946, giugno 2025

Uno studio di Banca d’Italia fornisce un’analisi sulle cause della diffusione di cloud computing e Intelligenza artificiale (AI) tra le aziende italiane

Nuove tecnologie a confronto con le imprese che le devono adottare. Sfida importante, che può determinare il futuro di molte organizzazioni della produzione. Capire le condizioni per le quali una tecnologia innovativa può trovare reale spazio nelle aziende è quindi più che importante. Soprattutto nel caso delle tecnologie digitali avanzate, che stanno rimodellando l’organizzazione e le prestazioni delle imprese, ma per le quali le prove complete sulla loro adozione rimangono scarse. Per comprendere, occorrono però indagini attente e analitiche. È il caso di “Embracing the digital transition: the adoption of cloud computing and AI by Italian firms”, ricerca condotta nell’ambito di Banca d’Italia e basata sui dati delle indagini aziendali dell’Istituto per valutare l’assorbimento del cloud computing e Intelligenza artificiale (AI) tra le aziende italiane.

I numeri fondamentali che emergono dalla ricerca sono chiari. All’inizio del 2024, oltre il 50% delle aziende con almeno 20 dipendenti avevano adottato servizi cloud, mostrando una variazione minima tra i settori e suggerendo che questa tecnologia sta diventando un’infrastruttura standard. L’adozione dell’IA rimane invece più limitata – in aumento dal 4% nel 2020 al 13% nel 2024 – e tende comunque ad essere un passo ancora sperimentale all’interno dell’impresa oppure qualcosa adottato per specifiche attività. MA che cosa spinge oppure allontana dall’IA un’impresa? Stando alla ricerca, i tassi di adozione sono fortemente associati alle dimensioni dell’azienda, all’attività di esportazione, alla capacità di innovazione; anche la qualità manageriale e gli investimenti digitali precedenti influenzano l’assorbimento dell’IA. Questione di cultura gestionale e tecnica, quindi. La ricerca di Banca d’Italia, va però oltre e indaga anche sulle aspettative sull’IA generativa che, viene rilevato, puntano alla trasformazione del lavoro piuttosto che al suo spostamento. L’analisi – è il parere dei ricercatori – rivela che l’adozione della tecnologia digitale è positiva e correlata alla crescita dell’occupazione realizzata e prevista.

Embracing the digital transition: the adoption of cloud computing and AI by Italian firms

Lorenzo Bencivelli, Sara Formai, Elena Mattevi, Tullia Padellini

Banca d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, Occasion Papers, n. 946, giugno 2025

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