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Due culture un solo traguardo

L’intervento del Governatore della Banca d’Italia nella Giornata del risparmio delinea i collegamenti tra questo e la buona cultura d’impresa

Risparmio come strumento di investimento. Risparmiare come atto che riesce a trasferire risorse dal presente al futuro, e gesto di lungimiranza e di attenzione non egoistica. Risparmio – anche – come elemento di stabilità e risorsa al servizio degli investimenti delle imprese oltre che di ricchezza delle famiglie. Risparmio comunque importante. E doveroso nel momento in cui, certo, se ne abbiano i mezzi per metterlo in pratica.

È attorno a questi concetti che ragiona con lucidità e chiarezza Fabio Panetta – Governatore della Banca d’Italia – nel suo intervento di pochi giorni fa in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio 2024, la centesima dalla sua istituzione.

Panetta compie un’analisi di centro anni di “cultura del risparmio” che si intreccia con la vita del Paese, i mutamenti della società, le difficoltà dell’economia, gli elementi che collegano il risparmio al resto del sistema economico e sociale. “Risparmio e progresso economico e sociale sono strettamente connessi”, dice Panetta che, dopo aver percorso cento anni di risparmio italiano, sottolinea come la solidità dell’economia reale sia la “prima tutela del risparmio” e come questo, di fatto, contribuisca al buon stato di salute della stessa economia.  Il Governatore della Banca d’Italia, poi, ricorda che elementi fondamentali per un buon livello di risparmio sono non solo la stabilità dell’economia ma anche delle istituzioni e della moneta, e del sistema finanziario. Su tutto, poi, Panetta ricorda pure la necessità dell’integrità e del rispetto “dei più elevati valori etici e professionali” di chi ha affidato il risparmio dei cittadini e delle imprese.

Risparmio, dunque, come elemento fondante per il futuro, anzi come presupposto per una cultura del futuro che risulta essere cardine per il progresso sociale ed economico di un Paese. Quella cultura che, a ben vedere, va di pari passo con quella buona cultura d’impresa essenziale soprattutto oggi e che ha molti elementi in comune con la prima.

Quello di Fabio Panetta è un intervento che indica quanto il risparmio sia, dopo cento anni, ancora non solo utile ma importante da sviluppare, far conoscere e apprezzare.

Giornata Mondiale del Risparmio del 2024. 1924-2024 cento anni di cultura del risparmio 

Fabio Panetta

ACRI, Associazione di Fondazione e di Casse di Risparmio Spa

L’intervento del Governatore della Banca d’Italia nella Giornata del risparmio delinea i collegamenti tra questo e la buona cultura d’impresa

Risparmio come strumento di investimento. Risparmiare come atto che riesce a trasferire risorse dal presente al futuro, e gesto di lungimiranza e di attenzione non egoistica. Risparmio – anche – come elemento di stabilità e risorsa al servizio degli investimenti delle imprese oltre che di ricchezza delle famiglie. Risparmio comunque importante. E doveroso nel momento in cui, certo, se ne abbiano i mezzi per metterlo in pratica.

È attorno a questi concetti che ragiona con lucidità e chiarezza Fabio Panetta – Governatore della Banca d’Italia – nel suo intervento di pochi giorni fa in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio 2024, la centesima dalla sua istituzione.

Panetta compie un’analisi di centro anni di “cultura del risparmio” che si intreccia con la vita del Paese, i mutamenti della società, le difficoltà dell’economia, gli elementi che collegano il risparmio al resto del sistema economico e sociale. “Risparmio e progresso economico e sociale sono strettamente connessi”, dice Panetta che, dopo aver percorso cento anni di risparmio italiano, sottolinea come la solidità dell’economia reale sia la “prima tutela del risparmio” e come questo, di fatto, contribuisca al buon stato di salute della stessa economia.  Il Governatore della Banca d’Italia, poi, ricorda che elementi fondamentali per un buon livello di risparmio sono non solo la stabilità dell’economia ma anche delle istituzioni e della moneta, e del sistema finanziario. Su tutto, poi, Panetta ricorda pure la necessità dell’integrità e del rispetto “dei più elevati valori etici e professionali” di chi ha affidato il risparmio dei cittadini e delle imprese.

Risparmio, dunque, come elemento fondante per il futuro, anzi come presupposto per una cultura del futuro che risulta essere cardine per il progresso sociale ed economico di un Paese. Quella cultura che, a ben vedere, va di pari passo con quella buona cultura d’impresa essenziale soprattutto oggi e che ha molti elementi in comune con la prima.

Quello di Fabio Panetta è un intervento che indica quanto il risparmio sia, dopo cento anni, ancora non solo utile ma importante da sviluppare, far conoscere e apprezzare.

Giornata Mondiale del Risparmio del 2024. 1924-2024 cento anni di cultura del risparmio 

Fabio Panetta

ACRI, Associazione di Fondazione e di Casse di Risparmio Spa

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