Come si fa ad avere successo
La formula della crescita e dello sviluppo economico tradotta in concreto in un territorio
Persone e territorio dietro al successo delle imprese. Non solo calcolo, dunque, ma molto d’altro. E di diverso. Se a tutti i costi si vuole trovare una formula – un modello – per indicare gli elementi del successo di un’azienda oppure di un insieme di aziende, certamente gli elementi che non possono mancare sono lo spirito di comunità e l’innovazione che ne può scaturire. Cultura d’impresa, certamente, ma ad alto livello. Può essere anche questo il contenuto trasmesso da “Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità” di Franco Mosconi pubblicato da qualche mese che dice tutto fin dal titolo.
Mosconi cerca di rispondere ad una serie di interrogativi che possono calzare per ogni area industriale. Perché un export pro capite così alto? Perché tassi di sviluppo così elevati? Perché un grado di attrattività così forte e intenso? E perché, poi, un tasso di occupazione (Anche femminile) così elevato? Più in generale, Mosconi cerca – e ci riesce – di spiegare le ragioni o della crescita economica e sociale dell’Emilia che, di fatto, ha superato tutti gli altri territori industriali italiani.
Attraverso una ricognizione attenta e dettagliata, che si sviluppa lungo tutta la via Emilia, Mosconi dimostra come il successo dell’Emilia-Romagna sia il risultato di un particolare rapporto tra Stato, mercato e comunità, che si concretizza nel cosiddetto “Terzo pilastro”. Questo approccio non si limita alla dimensione economica, ma investe la dimensione sociale in modo completo, come dimostrano i risultati ottenuti in termini di capacità innovativa e di formazione del capitale umano.
Almeno due i binomi concettuali posti in evidenza. Il primo – persone e comunità – mette a fuoco l’inscindibile legame tra sviluppi e componente umane; il secondo – efficienza ed equità – pone l’accento sull’organizzazione sociale ed economica ad un tempo efficace e rispettosa dei diritti. Mosconi, quindi, conclude indicando sei “fattori chiave” del modello Emilia: la tradizione manifatturiera ancora presente, la crescita dimensionale delle imprese, la specializzazione produttiva e la qualità, la capacità d’investimento e di innovazione tecnologica, il ruolo pro attivo delle istituzioni, l’importanza della comunità il vero “Terzo pilastro” dello sviluppo.
Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità
Franco Mosconi
Post Editori, 2023
La formula della crescita e dello sviluppo economico tradotta in concreto in un territorio
Persone e territorio dietro al successo delle imprese. Non solo calcolo, dunque, ma molto d’altro. E di diverso. Se a tutti i costi si vuole trovare una formula – un modello – per indicare gli elementi del successo di un’azienda oppure di un insieme di aziende, certamente gli elementi che non possono mancare sono lo spirito di comunità e l’innovazione che ne può scaturire. Cultura d’impresa, certamente, ma ad alto livello. Può essere anche questo il contenuto trasmesso da “Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità” di Franco Mosconi pubblicato da qualche mese che dice tutto fin dal titolo.
Mosconi cerca di rispondere ad una serie di interrogativi che possono calzare per ogni area industriale. Perché un export pro capite così alto? Perché tassi di sviluppo così elevati? Perché un grado di attrattività così forte e intenso? E perché, poi, un tasso di occupazione (Anche femminile) così elevato? Più in generale, Mosconi cerca – e ci riesce – di spiegare le ragioni o della crescita economica e sociale dell’Emilia che, di fatto, ha superato tutti gli altri territori industriali italiani.
Attraverso una ricognizione attenta e dettagliata, che si sviluppa lungo tutta la via Emilia, Mosconi dimostra come il successo dell’Emilia-Romagna sia il risultato di un particolare rapporto tra Stato, mercato e comunità, che si concretizza nel cosiddetto “Terzo pilastro”. Questo approccio non si limita alla dimensione economica, ma investe la dimensione sociale in modo completo, come dimostrano i risultati ottenuti in termini di capacità innovativa e di formazione del capitale umano.
Almeno due i binomi concettuali posti in evidenza. Il primo – persone e comunità – mette a fuoco l’inscindibile legame tra sviluppi e componente umane; il secondo – efficienza ed equità – pone l’accento sull’organizzazione sociale ed economica ad un tempo efficace e rispettosa dei diritti. Mosconi, quindi, conclude indicando sei “fattori chiave” del modello Emilia: la tradizione manifatturiera ancora presente, la crescita dimensionale delle imprese, la specializzazione produttiva e la qualità, la capacità d’investimento e di innovazione tecnologica, il ruolo pro attivo delle istituzioni, l’importanza della comunità il vero “Terzo pilastro” dello sviluppo.
Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità
Franco Mosconi
Post Editori, 2023