Cultura (anche del produrre) attraverso le cartoline
Una ricerca di due geografi racconta del cambiamento della percezione del paesaggio naturale e industriale
Comprendere la percezione dell’ambiente e dello sviluppo, della socialità e della produzione anche attraverso la narrazione visuale, e cioè quella modalità del raccontare che passa dalle immagini. Anche quelle di un tempo – cartoline e filmati “fatti in casa” – che fino a pochi anni fa era d’uso comune e che adesso appaiono quasi scomparse. Eppure, è anche attraverso cartoline e filmati di famiglia che può passare la cultura del vivere sociale, del produrre, dello sviluppo e della condivisione. E’ attorno a queste idee che hanno lavorato Pietro Agnoletto e Lorenzo Bagnoli nella loro ricerca “Ambiente e percezione sociale. Cartoline e filmati di famiglia nell’Italia industriale” da poco pubblicata dalla rivista dell’associazione dei geografi italiani (AGEI).
Agnoletto e Bagnoli partono dal considerare un dato di fatto davanti a tutti gli attenti osservatori della realtà sociale: ciò che nella società italiana postmoderna viene considerato un conflitto ambientale, nell’Italia industriale degli anni Sessanta e Settanta poteva essere invece considerato accettabile ed essere rappresentato senza offendere il comune senso estetico. In altri termini, quello che qualche decennio fa affascinava talmente tanto da diventare degno di ammirazione, ricordo e visita, oggi può essere stato retrocesso ad elemento di danno ambientale e sociale. A testimoniare questo processo – spiegano i due autori – è il turismo e i ricordi di viaggio che produce. Non quelli che originano dai viaggiatori attenti, ma quelli che arrivano dalla gente comune, dalle famiglie in vacanza, dai passaggi apparentemente distratti eppure capaci di cogliere tratti particolari del paesaggio. Cartoline postali e filmati di famiglia, dunque, come strumenti in grado di testimoniare una percezione diversa del paesaggio e dei manufatti umani, della vita in comune, della produzione, delle fabbriche. Una cultura – anche del produrre e d’impresa – che appare essere notevolmente differente da quella di oggi, ma che ha fatto parte per molti decenni del comune sentire della società italiana.
Così, fanno notare Agnoletto e Bagnoli, dall’analisi visuale di questi tipi di documento emerge come spesso parcheggi, arterie stradali, mezzi di trasporto, stabilimenti industriali o condomini – tutti attentamente evitati nelle rappresentazioni turistiche di oggi – non venivano allora percepiti quali oggetti deturpanti il paesaggio nemmeno durante un periodo di vacanza, ma elementi che testimoniavano progresso e sviluppo di una località turistica. In altri termini ancora, come viene spiegato della ricerca, il contesto turistico della seconda metà del XX secolo testimonia del boom economico dell’Italia, ne è parte integrante e riesce a tramandare informazione che altrimenti sarebbero andate perse.
Il lavoro di Agnoletto e Bagnoli costituisce un esempio di come si possa fare ricerca economica e sociale mettendo da parte per un attimo i numeri e guardando alla vita quotidiana delle persone. Da leggere.
Ambiente e percezione sociale. Cartoline e filmati di famiglia nell’Italia industriale
Pietro Agnoletto, Lorenzo Bagnoli
AGEI, Geotema, 72
Una ricerca di due geografi racconta del cambiamento della percezione del paesaggio naturale e industriale
Comprendere la percezione dell’ambiente e dello sviluppo, della socialità e della produzione anche attraverso la narrazione visuale, e cioè quella modalità del raccontare che passa dalle immagini. Anche quelle di un tempo – cartoline e filmati “fatti in casa” – che fino a pochi anni fa era d’uso comune e che adesso appaiono quasi scomparse. Eppure, è anche attraverso cartoline e filmati di famiglia che può passare la cultura del vivere sociale, del produrre, dello sviluppo e della condivisione. E’ attorno a queste idee che hanno lavorato Pietro Agnoletto e Lorenzo Bagnoli nella loro ricerca “Ambiente e percezione sociale. Cartoline e filmati di famiglia nell’Italia industriale” da poco pubblicata dalla rivista dell’associazione dei geografi italiani (AGEI).
Agnoletto e Bagnoli partono dal considerare un dato di fatto davanti a tutti gli attenti osservatori della realtà sociale: ciò che nella società italiana postmoderna viene considerato un conflitto ambientale, nell’Italia industriale degli anni Sessanta e Settanta poteva essere invece considerato accettabile ed essere rappresentato senza offendere il comune senso estetico. In altri termini, quello che qualche decennio fa affascinava talmente tanto da diventare degno di ammirazione, ricordo e visita, oggi può essere stato retrocesso ad elemento di danno ambientale e sociale. A testimoniare questo processo – spiegano i due autori – è il turismo e i ricordi di viaggio che produce. Non quelli che originano dai viaggiatori attenti, ma quelli che arrivano dalla gente comune, dalle famiglie in vacanza, dai passaggi apparentemente distratti eppure capaci di cogliere tratti particolari del paesaggio. Cartoline postali e filmati di famiglia, dunque, come strumenti in grado di testimoniare una percezione diversa del paesaggio e dei manufatti umani, della vita in comune, della produzione, delle fabbriche. Una cultura – anche del produrre e d’impresa – che appare essere notevolmente differente da quella di oggi, ma che ha fatto parte per molti decenni del comune sentire della società italiana.
Così, fanno notare Agnoletto e Bagnoli, dall’analisi visuale di questi tipi di documento emerge come spesso parcheggi, arterie stradali, mezzi di trasporto, stabilimenti industriali o condomini – tutti attentamente evitati nelle rappresentazioni turistiche di oggi – non venivano allora percepiti quali oggetti deturpanti il paesaggio nemmeno durante un periodo di vacanza, ma elementi che testimoniavano progresso e sviluppo di una località turistica. In altri termini ancora, come viene spiegato della ricerca, il contesto turistico della seconda metà del XX secolo testimonia del boom economico dell’Italia, ne è parte integrante e riesce a tramandare informazione che altrimenti sarebbero andate perse.
Il lavoro di Agnoletto e Bagnoli costituisce un esempio di come si possa fare ricerca economica e sociale mettendo da parte per un attimo i numeri e guardando alla vita quotidiana delle persone. Da leggere.
Ambiente e percezione sociale. Cartoline e filmati di famiglia nell’Italia industriale
Pietro Agnoletto, Lorenzo Bagnoli
AGEI, Geotema, 72