Essere umano, prima di tutto. Anche dell’I5.0
Una ricerca mette in evidenza il ruolo fondamentale delle persone e della formazione in tutti i passaggi tecnologici
Competenze prima di tutto. Competenze umane. Fondamentali. Anche – e soprattutto – nei passaggi ad alto contenuto tecnologico. E’ attorno a questa circostanza che ragionano Alice Campolucci, Lorenzo Compagnucci e Francesca Spigarelli (del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata) con la loro ricerca “Industria 5.0: verso un approccio umano-centrico. Il caso Campetella Robotic Center S.r.l.” pubblicata recentemente.
L’indagine cerca di identificare e comprendere le sfide, le opportunità e le buone pratiche che le imprese, i lavoratori e le istituzioni incontrano nel passaggio dal modello e dai metodi dell’Industria 4.0 (I4.0) a quelli dell’Industria 5.0 (I5.0). Dopo una parte dedicata alla teoria e alla letteratura scientifica sul tema dell’I5.0, i tre ricercatori hanno verificato tutto studiando il caso di una media impresa a conduzione familiare, la marchigiana Campetella Robotic Center S.r.l., azienda fondata nel 1897 e specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni innovative nel campo dell’automazione industriale.
L’analisi, in particolare, ha ricercato e messo a fuoco i pilastri dell’I5.0: la sostenibilità, la resilienza e l’approccio umano-centrico. Dall’indagine è emersa la carenza di competenze per favorire il passaggio da I4.0 a I5.0, e la necessità di investire nella formazione del personale per applicare correttamente la digitalizzazione e gestire le implicazioni sociali ed etiche che derivano dalle interazioni tra uomo, robot e cobot.
Le tecnologie abilitanti dell’I4.0 – è l’opinione dei tre ricercatori – andrebbero integrate con i pilastri dell’I5.0, in particolare l’approccio umano-centrico. Le imprese e le istituzioni, inoltre, sono chiamate a definire una strategia di lungo periodo che richiede sia scelte coraggiose in termini di investimenti economici e formazione, sia un importante cambiamento culturale rispetto al modo di intendere le attività produttive. L’essere umano, dunque, e la sua particolare cultura del produrre e del creare comunità, rimangono i pilastri fondanti di ogni innovazione.
Industria 5.0: verso un approccio umano-centrico. Il caso Campetella Robotic Center S.r.l.
Alice Campolucci, Lorenzo Compagnucci, Francesca Spigarelli
ECONOMIA MARCHE Journal of Applied Economics,
Vol. XLIII, No.1, Aprile 2024
Una ricerca mette in evidenza il ruolo fondamentale delle persone e della formazione in tutti i passaggi tecnologici
Competenze prima di tutto. Competenze umane. Fondamentali. Anche – e soprattutto – nei passaggi ad alto contenuto tecnologico. E’ attorno a questa circostanza che ragionano Alice Campolucci, Lorenzo Compagnucci e Francesca Spigarelli (del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata) con la loro ricerca “Industria 5.0: verso un approccio umano-centrico. Il caso Campetella Robotic Center S.r.l.” pubblicata recentemente.
L’indagine cerca di identificare e comprendere le sfide, le opportunità e le buone pratiche che le imprese, i lavoratori e le istituzioni incontrano nel passaggio dal modello e dai metodi dell’Industria 4.0 (I4.0) a quelli dell’Industria 5.0 (I5.0). Dopo una parte dedicata alla teoria e alla letteratura scientifica sul tema dell’I5.0, i tre ricercatori hanno verificato tutto studiando il caso di una media impresa a conduzione familiare, la marchigiana Campetella Robotic Center S.r.l., azienda fondata nel 1897 e specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni innovative nel campo dell’automazione industriale.
L’analisi, in particolare, ha ricercato e messo a fuoco i pilastri dell’I5.0: la sostenibilità, la resilienza e l’approccio umano-centrico. Dall’indagine è emersa la carenza di competenze per favorire il passaggio da I4.0 a I5.0, e la necessità di investire nella formazione del personale per applicare correttamente la digitalizzazione e gestire le implicazioni sociali ed etiche che derivano dalle interazioni tra uomo, robot e cobot.
Le tecnologie abilitanti dell’I4.0 – è l’opinione dei tre ricercatori – andrebbero integrate con i pilastri dell’I5.0, in particolare l’approccio umano-centrico. Le imprese e le istituzioni, inoltre, sono chiamate a definire una strategia di lungo periodo che richiede sia scelte coraggiose in termini di investimenti economici e formazione, sia un importante cambiamento culturale rispetto al modo di intendere le attività produttive. L’essere umano, dunque, e la sua particolare cultura del produrre e del creare comunità, rimangono i pilastri fondanti di ogni innovazione.
Industria 5.0: verso un approccio umano-centrico. Il caso Campetella Robotic Center S.r.l.
Alice Campolucci, Lorenzo Compagnucci, Francesca Spigarelli
ECONOMIA MARCHE Journal of Applied Economics,
Vol. XLIII, No.1, Aprile 2024