Intelligenza culturale per trasformare la diversità in competitività
La capacità di affrontare culture diverse negli ambiti di lavoro come risorse d’impresa
Intelligenza culturale (CQ) come strumento per fare crescere l’impresa in contesti nuovi e complessi come quelli attuali, contesti in cui la diversità costituisce quasi la normalità e può diventare per davvero l’elemento che fa la differenza. E’ attorno a queste idee che ragiona la tesi di Doctorat en sciences de l’administration che Said Toumi ha recentemente discusso presso l’Università del Québec.
“The impact of cultural intelligence on work performance: Evidence from the Arab world” prende le mosse da una constatazione: la letteratura sull’intelligenza culturale (CQ) e i suoi effetti sulla gestione interculturale in contesti professionali internazionali ha suscitato un crescente interesse sia nella comunità accademica che negli ambienti professionali. Ma cos’è l’intelligenza culturale? La CQ può essere intesa come la capacità di un individuo di lavorare efficacemente in contesti culturali differenti tra di loro. Fare della diversità – in altri termini – un punto di forza per crescere e non un ostacolo.
La ricerca di Said Toumi ha l’obiettivo di arricchire le conoscenze attorno a questo concetto studiando l’impatto della CQ e delle reti informali all’interno di organizzazioni multinazionali. Con un caso particolare da prendere in considerazione: gli espatriati e le relazioni interorganizzative nel mondo arabo.
Il lavoro si compone di tre capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto diverso di questo complesso argomento. Il primo capitolo fornisce una panoramica degli studi sull’impatto dell’intelligenza culturale sugli espatriati fino a dicembre 2024, individuando al contempo le principali direzioni per la ricerca futura. Il secondo capitolo esamina “Wasta”, una rete interorganizzativa informale diffusa nel mondo arabo, e il suo impatto sulla soddisfazione e sulle performance nelle relazioni B2B nella regione del Maghreb. Infine, il terzo capitolo esplora l’impatto del CQ sulle reti informali, in particolare le dinamiche della relazione supervisore-subordinato in contesti organizzativi interculturali.
Il lavoro di Toumi ha il grande pregio di aprire una finestra su un tema tutto sommato ancora poco conosciuto e, soprattutto, poco applicato in buona parte delle imprese.
The impact of cultural intelligence on work performance: Evidence from the Arab world
Said Toumi
Tesi, Doctorat en sciences de l’administration, Université Lava, Quebec, 2025
La capacità di affrontare culture diverse negli ambiti di lavoro come risorse d’impresa
Intelligenza culturale (CQ) come strumento per fare crescere l’impresa in contesti nuovi e complessi come quelli attuali, contesti in cui la diversità costituisce quasi la normalità e può diventare per davvero l’elemento che fa la differenza. E’ attorno a queste idee che ragiona la tesi di Doctorat en sciences de l’administration che Said Toumi ha recentemente discusso presso l’Università del Québec.
“The impact of cultural intelligence on work performance: Evidence from the Arab world” prende le mosse da una constatazione: la letteratura sull’intelligenza culturale (CQ) e i suoi effetti sulla gestione interculturale in contesti professionali internazionali ha suscitato un crescente interesse sia nella comunità accademica che negli ambienti professionali. Ma cos’è l’intelligenza culturale? La CQ può essere intesa come la capacità di un individuo di lavorare efficacemente in contesti culturali differenti tra di loro. Fare della diversità – in altri termini – un punto di forza per crescere e non un ostacolo.
La ricerca di Said Toumi ha l’obiettivo di arricchire le conoscenze attorno a questo concetto studiando l’impatto della CQ e delle reti informali all’interno di organizzazioni multinazionali. Con un caso particolare da prendere in considerazione: gli espatriati e le relazioni interorganizzative nel mondo arabo.
Il lavoro si compone di tre capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto diverso di questo complesso argomento. Il primo capitolo fornisce una panoramica degli studi sull’impatto dell’intelligenza culturale sugli espatriati fino a dicembre 2024, individuando al contempo le principali direzioni per la ricerca futura. Il secondo capitolo esamina “Wasta”, una rete interorganizzativa informale diffusa nel mondo arabo, e il suo impatto sulla soddisfazione e sulle performance nelle relazioni B2B nella regione del Maghreb. Infine, il terzo capitolo esplora l’impatto del CQ sulle reti informali, in particolare le dinamiche della relazione supervisore-subordinato in contesti organizzativi interculturali.
Il lavoro di Toumi ha il grande pregio di aprire una finestra su un tema tutto sommato ancora poco conosciuto e, soprattutto, poco applicato in buona parte delle imprese.
The impact of cultural intelligence on work performance: Evidence from the Arab world
Said Toumi
Tesi, Doctorat en sciences de l’administration, Université Lava, Quebec, 2025