La Pirelli in Turchia nelle pagine della rivista della Turk Pirelli
Il 26 aprile 1960 il Gruppo Pirelli si accresce di una nuova affiliata. È la “Turk Pirelli Lastikleri SA”, con sede a Istanbul, che due anni dopo inaugura nella località di Izmit uno stabilimento per la produzione di pneumatici radiali tessili per autovettura, autocarro e macchine agricole. Pirelli è così la prima impresa a produrre pneumatici in Turchia. Una scelta dettata dal successo commerciale dei suoi prodotti, importati nel paese fin dal 1948, e dal mercato in forte espansione in quel momento grazie allo sviluppo della motorizzazione di massa. Ma anche una scelta coraggiosa, come ricorderà Leopoldo Pirelli 25 anni dopo, visto il momento politico incerto (era appena avvenuto il primo colpo di Stato nella storia della Repubblica turca) e “la generale sfiducia nel futuro economico e sociale del paese”.
Nel 1985 il bilancio è più che positivo, con una produzione di 1,2 milioni di pneumatici all’anno e 1.000 dipendenti, un nuovo reparto per i radiali metallici e una posizione d’avanguardia sul mercato, sia nelle forniture di primo equipaggiamento, dove il brand Pirelli è omologato su tutti i modelli di vetture prodotte nel Paese, sia sul mercato dei ricambi, grazie a una rete capillare di oltre 500 rivenditori su tutto il territorio nazionale. Negli anni Sessanta la sede turca si dota di una pubblicazione interna: nel 1965 nasce infatti “Pirelli”, organo della società Turk Pirelli, come recita il sottotitolo, da oggi interamente sfogliabile in digitale nella sezione del nostro sito dedicata all’Archivio Storico. È uno degli ultimi house organ del Gruppo in ordine di tempo, che segue quelli delle società Pirelli in Argentina, Brasile, Spagna, Inghilterra, e naturalmente il capostipite italiano: “Fatti e Notizie”. Rispetto alle altre riviste rivolte ai dipendenti, quella turca presenta, sin dal nome, alcune peculiarità, che la rendono un caso “ibrido” a metà strada tra l’house organ interno e un rotocalco come l’italiana “Pirelli. Rivista d’informazione e di tecnica”. Alle notizie relative all’azienda, alla presentazione dei rivenditori, agli eventi aziendali e agli articoli di carattere tecnico sui pneumatici, il loro montaggio e la manutenzione, si affiancano infatti fin da subito numerosi articoli sul cinema, il teatro, l’arte (scritti dalla pittrice e giornalista Elif Naci), la musica, lo sport (a cura di Kâmran Tekil). Molto presenti gli approfondimenti sulla storia e le tradizioni della Turchia (a cura di M. Turhan Tan) e reportage dai luoghi – come gli articoli a puntate della serie “La leggenda del Bosforo” usciti tra 1967 e 1968 o quelli sulla figura di Ataturk – richiamati dalle immagini di copertina. Le attrici sulle copertine dei primi numeri – Hülya Koçyiğit, Gina Lollobrigida, Silva Koscina, İnci Çayırlı – lasciano il posto molto presto a fotografie di paesaggi e siti storico-artistici turchi.
In ultima pagina le vignette di Kemal Akkavuk, inframezzate da quelle in ricordo del disegnatore turco Cemal Nadir, nel 1967, e poi la pagina “Ridiamo un po’”, a cura di Engin Nur. Sempre presente il sommario del numero in lingua francese e, fino al 1968, anche la versione in francese di alcuni articoli, soprattutto quelli relativi all’arte e alla storia, ma anche quello sul congresso dei 500 rivenditori a Yalova nel 1966. Dal 1969 compaiono invece gli “abstract” di alcuni articoli, sempre in lingua francese.
La rivista, a cadenza mensile e realizzata sotto la direzione di Emil Elâgöz (poi Nami A. Elâgöz), Mustafa Özalay e Uğur Canal, cessa la pubblicazione nel 1979, dopo 183 numeri. Continua invece la presenza di Pirelli in Turchia, così come proseguono le sue attività di comunicazione, oggi in ambito digitale. La società turca del Gruppo Pirelli taglia oggi il traguardo dei 65 anni, e lo stabilimento produttivo di Izmit, ribattezzato “la fabbrica dei campioni”, per la sua specializzazione, dal 2007, nella produzione di coperture per motorsport, fornisce tutti i campionati auto in cui la Pirelli è impegnata, incluso quello di Formula 1.


Il 26 aprile 1960 il Gruppo Pirelli si accresce di una nuova affiliata. È la “Turk Pirelli Lastikleri SA”, con sede a Istanbul, che due anni dopo inaugura nella località di Izmit uno stabilimento per la produzione di pneumatici radiali tessili per autovettura, autocarro e macchine agricole. Pirelli è così la prima impresa a produrre pneumatici in Turchia. Una scelta dettata dal successo commerciale dei suoi prodotti, importati nel paese fin dal 1948, e dal mercato in forte espansione in quel momento grazie allo sviluppo della motorizzazione di massa. Ma anche una scelta coraggiosa, come ricorderà Leopoldo Pirelli 25 anni dopo, visto il momento politico incerto (era appena avvenuto il primo colpo di Stato nella storia della Repubblica turca) e “la generale sfiducia nel futuro economico e sociale del paese”.
Nel 1985 il bilancio è più che positivo, con una produzione di 1,2 milioni di pneumatici all’anno e 1.000 dipendenti, un nuovo reparto per i radiali metallici e una posizione d’avanguardia sul mercato, sia nelle forniture di primo equipaggiamento, dove il brand Pirelli è omologato su tutti i modelli di vetture prodotte nel Paese, sia sul mercato dei ricambi, grazie a una rete capillare di oltre 500 rivenditori su tutto il territorio nazionale. Negli anni Sessanta la sede turca si dota di una pubblicazione interna: nel 1965 nasce infatti “Pirelli”, organo della società Turk Pirelli, come recita il sottotitolo, da oggi interamente sfogliabile in digitale nella sezione del nostro sito dedicata all’Archivio Storico. È uno degli ultimi house organ del Gruppo in ordine di tempo, che segue quelli delle società Pirelli in Argentina, Brasile, Spagna, Inghilterra, e naturalmente il capostipite italiano: “Fatti e Notizie”. Rispetto alle altre riviste rivolte ai dipendenti, quella turca presenta, sin dal nome, alcune peculiarità, che la rendono un caso “ibrido” a metà strada tra l’house organ interno e un rotocalco come l’italiana “Pirelli. Rivista d’informazione e di tecnica”. Alle notizie relative all’azienda, alla presentazione dei rivenditori, agli eventi aziendali e agli articoli di carattere tecnico sui pneumatici, il loro montaggio e la manutenzione, si affiancano infatti fin da subito numerosi articoli sul cinema, il teatro, l’arte (scritti dalla pittrice e giornalista Elif Naci), la musica, lo sport (a cura di Kâmran Tekil). Molto presenti gli approfondimenti sulla storia e le tradizioni della Turchia (a cura di M. Turhan Tan) e reportage dai luoghi – come gli articoli a puntate della serie “La leggenda del Bosforo” usciti tra 1967 e 1968 o quelli sulla figura di Ataturk – richiamati dalle immagini di copertina. Le attrici sulle copertine dei primi numeri – Hülya Koçyiğit, Gina Lollobrigida, Silva Koscina, İnci Çayırlı – lasciano il posto molto presto a fotografie di paesaggi e siti storico-artistici turchi.
In ultima pagina le vignette di Kemal Akkavuk, inframezzate da quelle in ricordo del disegnatore turco Cemal Nadir, nel 1967, e poi la pagina “Ridiamo un po’”, a cura di Engin Nur. Sempre presente il sommario del numero in lingua francese e, fino al 1968, anche la versione in francese di alcuni articoli, soprattutto quelli relativi all’arte e alla storia, ma anche quello sul congresso dei 500 rivenditori a Yalova nel 1966. Dal 1969 compaiono invece gli “abstract” di alcuni articoli, sempre in lingua francese.
La rivista, a cadenza mensile e realizzata sotto la direzione di Emil Elâgöz (poi Nami A. Elâgöz), Mustafa Özalay e Uğur Canal, cessa la pubblicazione nel 1979, dopo 183 numeri. Continua invece la presenza di Pirelli in Turchia, così come proseguono le sue attività di comunicazione, oggi in ambito digitale. La società turca del Gruppo Pirelli taglia oggi il traguardo dei 65 anni, e lo stabilimento produttivo di Izmit, ribattezzato “la fabbrica dei campioni”, per la sua specializzazione, dal 2007, nella produzione di coperture per motorsport, fornisce tutti i campionati auto in cui la Pirelli è impegnata, incluso quello di Formula 1.