Creatività e organizzazione. Cosa nasce?
Non c’è dubbio. L’anima dell’innovazione è anche la creatività, la voglia di fare, lo spirito dell’inventare. Ma qualsiasi spirito creativo – per essere anche produttivo, soprattutto dal punto di vista economico e dell’impresa -, deve essere posto in un’organizzazione che ne sappia sfruttare le peculiarità positive, lo incanali lungo la strada giusta, non ne disperda gli spunti ma, al contrario, li riconduca ad uno scopo. Equilibrio instabile, quello della creatività in azienda, esso è alla base di molte innovazioni e, in definitiva, del successo di molte imprese.
Allora, le relazioni fra la creatività nelle aziende, l’organizzazione e la cultura d’impresa presente nelle medesime, sono da capire a fondo per comprendere perché alcune di esse hanno successo e altre no.
E’ ciò che hanno fatto due ricercatori universitari e un consulente d’impresa. Baek-Kyoo Joo (della Winona State University del Minnesota,USA), Baiyin Yang (della Tsinghua University di Pechino) e Gary N. McLean (della McLean Global Consuling di St. Paul, nel Minnesota), nel loro “Creativity and Human Resource Development: An Integrative Literature Review and a Conceptual Framework for Future Research” appena apparso su Human Resource Development Review.
L’assunto dal quale partono gli autori è che la creatività nelle imprese è aumentata negli ultimi due decenni a causa del turbinio dei cambiamenti nel contesto imprenditoriale e nei mercati, così come per l’esplodere dell’economia basata sulla conoscenza. Ma per capire come oggi creatività e organizzazione si uniscono e a quali risultati arrivino, è importante darsi degli schemi di interpretazione e di analisi.
L’articolo discute quindi la storia e il cambiamento delle interpretazioni e delle ricerche sulla creatività basate su tre punti di vista: le caratteristiche personali di chi in azienda lavora, le prospettive del contesto nel quale le imprese agiscono, le prospettive d’integrazione fra spinte creative e schemi organizzativi. Ad essere esaminata è perciò la letteratura empirica pubblicata nel 2001-2012. Ne nasce una sintesi, importante e utile, dei metodi con i quali è possibili comprendere a fondo come e perché la creatività nelle imprese può agire con successo.
Creativity and Human Resource Development: An Integrative Literature Review and a Conceptual Framework for Future Research
Baek-Kyoo Joo, Gary N. McLean, Baiyin Yang
Human Resource Development Review, Luglio 2013.
Non c’è dubbio. L’anima dell’innovazione è anche la creatività, la voglia di fare, lo spirito dell’inventare. Ma qualsiasi spirito creativo – per essere anche produttivo, soprattutto dal punto di vista economico e dell’impresa -, deve essere posto in un’organizzazione che ne sappia sfruttare le peculiarità positive, lo incanali lungo la strada giusta, non ne disperda gli spunti ma, al contrario, li riconduca ad uno scopo. Equilibrio instabile, quello della creatività in azienda, esso è alla base di molte innovazioni e, in definitiva, del successo di molte imprese.
Allora, le relazioni fra la creatività nelle aziende, l’organizzazione e la cultura d’impresa presente nelle medesime, sono da capire a fondo per comprendere perché alcune di esse hanno successo e altre no.
E’ ciò che hanno fatto due ricercatori universitari e un consulente d’impresa. Baek-Kyoo Joo (della Winona State University del Minnesota,USA), Baiyin Yang (della Tsinghua University di Pechino) e Gary N. McLean (della McLean Global Consuling di St. Paul, nel Minnesota), nel loro “Creativity and Human Resource Development: An Integrative Literature Review and a Conceptual Framework for Future Research” appena apparso su Human Resource Development Review.
L’assunto dal quale partono gli autori è che la creatività nelle imprese è aumentata negli ultimi due decenni a causa del turbinio dei cambiamenti nel contesto imprenditoriale e nei mercati, così come per l’esplodere dell’economia basata sulla conoscenza. Ma per capire come oggi creatività e organizzazione si uniscono e a quali risultati arrivino, è importante darsi degli schemi di interpretazione e di analisi.
L’articolo discute quindi la storia e il cambiamento delle interpretazioni e delle ricerche sulla creatività basate su tre punti di vista: le caratteristiche personali di chi in azienda lavora, le prospettive del contesto nel quale le imprese agiscono, le prospettive d’integrazione fra spinte creative e schemi organizzativi. Ad essere esaminata è perciò la letteratura empirica pubblicata nel 2001-2012. Ne nasce una sintesi, importante e utile, dei metodi con i quali è possibili comprendere a fondo come e perché la creatività nelle imprese può agire con successo.
Creativity and Human Resource Development: An Integrative Literature Review and a Conceptual Framework for Future Research
Baek-Kyoo Joo, Gary N. McLean, Baiyin Yang
Human Resource Development Review, Luglio 2013.