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Innovazione, tra ricerca e sperimentazioni visive

I cartellonisti pubblicitari degli anni Venti e Trenta del Novecento sono protagonisti di uno tra i periodi più fervidi nella storia della comunicazione visiva. I bozzetti creati da Mario Bertoglio, con le sue interpretazioni dei pneumatici Pirelli Stella Bianca sovradimensionati accanto a eleganti e potenti vetture impegnate su strade di montagna, restano tra le più nitide immagini nella comunicazione di prodotto dell’epoca.

Mario Bertoglio, pubblicità dei pneumatici Superflex Stella Bianca Pirelli, 1931 - 1935

"Adesso ci capiremo qualcosa. Andiamo a guardarci dentro" ("Adess ghe capissaremm on qualcoss: andemm a guardagh denter"), era solito dire l’ingegner Luigi Emanueli, a lungo il capo della Ricerca e Sviluppo di Pirelli. Nella sua semplicità, quella del "guardar dentro per capire" è un’idea che da sola riassume il concetto stesso di scienza, intesa come applicazione, studio, ricerca, superamento sistematico degli ostacoli. E per "fare scienza" occorre aver conoscenza e coscienza della spinta all’innovazione che l’azienda ha maturato nel corso della sua lunga storia.

Laboratori chimica nella fabbrica Pirelli di Milano Bicocca, 1940s

All’avvio delle produzioni viene assunta la prima operaia alla Pirelli. Nel corso della Prima Guerra Mondiale la popolazione delle maestranze femminili raddoppia: giovani donne entrano nell’organico dell’azienda per far fronte all’aumento continuo della produzione e alla contrazione della presenza maschile in fabbrica.
Anche nel secondo Dopoguerra la manodopera femminile è un elemento di forza nell’Italia da ricostruire. Così come oggi, nelle fabbriche del Duemila, paradigma dell’Industria 4.0 con processi produttivi tecnologicamente avanzati e grande attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale.

Interni della fabbrica Pirelli di Milano Bicocca, anni Quaranta

Negli anni Quaranta e Cinquanta le sfide ad alta velocità si corrono anche sulle due ruote. Mentre il pilota-ingegnere Piero Taruffi si impegna a battere ogni record su pista, le case motociclistiche contendenti sono principalmente due: Guzzi e Gilera. Per Guzzi gareggiano i piloti Raffaele Alberti, Gianni Leoni e Bruno Ruffo, mentre sulle moto Gilera corre un altro terzetto di campioni: Nello Pagani, Carlo Bandirola e Umberto Masetti. Con un unico denominatore comune: il marchio Pirelli.

1948: il record mondiale di Gianni Leoni sul "Guzzino", sul circuito di Monza

La partecipazione di Pirelli alle competizioni, in auto, in moto, in bicicletta, ha da sempre la funzione insostituibile di laboratorio di ricerca “sul campo” per lo sviluppo dei pneumatici. Nel 1950 la nascita della Formula 1 apre un nuovo capitolo per le competizioni automobilistiche e per la sperimentazione dalla pista alla strada.
Se quella con Alfa Romeo e Maserati è per Pirelli una collaborazione storica avviata all’epoca dei Grand Prix d’anteguerra e che prosegue anche negli anni Cinquanta, un marchio nuovo si presenta ora nel mondo delle corse: la Ferrari.

Il pilota José Froilán González corre sulla pista di Monza sulla Maserati n. 26 durante il Gran Premio del 7 settembre 1952

Tra il secondo Dopoguerra e la fine degli anni Sessanta si cimentano con il brand i più importanti esponenti della grafica italiana e internazionale, contribuendo alla creazione di uno «stile Pirelli» nella comunicazione visiva. In questo periodo molti lavori sono caratterizzati da composizioni lineari con elementi e scelte cromatiche essenziali.
In cui i pneumatici di punta come lo Stelvio sono protagonisti assoluti accanto allo slogan «sicurezza nella velocità». Il pneumatico «Stelvio Corsa» è oggi uno dei modelli della gamma «Pirelli Collezione», nata per soddisfare il mercato del collezionismo automobilistico.

Pavel Michael Engelmann, pubblicità del pneumatico Stelvio Pirelli, 1952

Pubblicata tra il 1948 e il 1972 e distribuita in edicola, «Pirelli. Rivista d’informazione e di tecnica», nasce con lo scopo di unire la cultura tecnico-scientifica e la cultura umanistica. Al magazine contribuiscono firme internazionali come Dino Buzzati, Umberto Eco, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, maestri della fotografia come Ugo Mulas, Fulvio Roiter, Enzo Sellerio e artisti come Renato Guttuso, Riccardo Manzi e Alessandro Mendini.
A partire dal 1950 esce «Fatti e Notizie», e pochi anni più tardi, nei diversi paesi in cui Pirelli è presente, vengono pubblicati house organ locali, sostituiti nel 1993 da un unico periodico in lingua inglese, destinato ai dipendenti nel mondo: «Pirelli World». Oggi l’impegno di Pirelli nell’editoria di periodici continua con «World», pubblicazione che ospita testi di grandi autori internazionali.

Copertina della Rivista Pirelli, n.6, 1952