

I lucci della via lago
Giugno 1982. L’estate di Mauri e dei suoi amici trascorre lenta, come ogni anno, tra giochi inventati, gare di nuoto e di pallone. Improvvisamente, però, la tranquillità del Lago d’Iseo viene sconvolta da un evento misterioso: nel tentativo di prendere all’amo un leggendario e gigantesco pesce, Brando, il miglior amico di Mauri, si immerge nelle acque immobili del lago per non tornare più in superficie. Al suo posto riemergono misteriosi biglietti scritti di suo pugno. Una parola tra tutti li colpisce: zombie. Dentro di loro, tra dubbi e sospetto reciproci, si fa strada il timore che la leggenda sia vera: ci sono spiriti che abitano il fondo del lago? Con uno stile calzante, ritmato e ricco di suspance, l’autore intreccia, in quello che possiamo definire il suo romanzo più completo, le tre anime che da sempre ne contraddistinguono lo stile: romanzo di formazione, mistery e approfondimento psicologico. Di taglio semi-autobiografico “I lucci della via Lago” dipinge, con leggerezza e attenzione ai particolari, un ritratto fedele dei “ragazzi degli anni Ottanta” dimostrando al giovane lettore d’oggi che emozioni e sentimenti sono universali e non fanno distinzione di generazione. Un invito a fidarsi dell’acume e della spavalderia tipica della gioventù che, spesso, vede più in là della moderazione degli adulti. I lucci della via lago di Giuseppe Festa Salani Editore, 2021