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  • 24 Luglio 2024 Il fuoco che ti porti dentro Angela è una donna dal carattere impossibile. Secondo suo figlio, incarna tutti gli orrori di un’Italia illividita: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l'egoismo, l'opportunismo, il trasformismo, la ... +
  • 24 Luglio 2024

    Il fuoco che ti porti dentro

    Angela è una donna dal carattere impossibile. Secondo suo figlio, incarna tutti gli orrori di un’Italia illividita: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l'egoismo, l'opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell'ignoranza, il rancore...» Quale motivo, semplice o complesso, si nasconde al di là della furia di Angela? La guerra, che l’ha segnata da bambina? Un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi? Un complesso d'inferiorità legato all’essere originaria di un paesino del Sud Italia? Ripercorrendone la vita di madre, indagandone le passioni e gli odi di donna, alla ricerca di una spiegazione possibile a simili comportamenti incoerenti e irrazionali, il figlio si rende conto che forse si tratta solo di un fuoco interiore che viene lasciato libero di divorarla, privo di ogni argine.   Il fuoco che ti porti dentro s’inserisce nel solco dei memoir famigliari in cui il rapporto critico tra madre e figlio rappresenta il punto focale intorno al quale viene costruita la narrazione. Non si tratta, tuttavia, di uno sfogo post-mortem del primo contro la seconda o di un’esigenza di elaborazione del lutto. È piuttosto un “esercizio di stile” nella creazione stessa dei personaggi. Franchini dichiara di aver voluto “mettere in pagina” chi fosse realmente Angela. O meglio, il personaggio che, nel corso della vita, lei stessa si è creata per sé e che ha portato avanti, in una continua e puntale recita quotidiana, fino alla fine dei suoi giorni. Solo invecchiando, in alcune rare occasioni, sembra prendere consapevolezza del male fatto e ricevuto, perdendo brevemente d’occhio “il copione”. Ma dura solo pochi istanti. Il fuoco che si porta dentro non le lascia tregua e torna subito a consumarla, a renderle la vita impossibile e immutabile. Quasi come in un gioco di specchi, la figura aspra di Angela trova espressione nella scrittura ruvida (al limite del respingente) dell’autore. In una sorta di contrappasso, all’essere “popolare” della madre risponde il figlio, scrittore, con uno stile alto e ricercato in cui ogni parola sembra essere stata selezionata con cura per creare un effetto emotivo, potente, capace allinearsi ai personaggi vividi e a situazioni straordinarie nella loro ordinarietà. Uno stile, il suo, che si mette a servizio non di un romanzo intimistico o di un diario, quanto piuttosto di un romanzo il cui intento è quello di indagare i meccanismi dietro la creazione e il racconto di un personaggio, prima ancora che di una storia.  

    Il fuoco che ti porti dentro
    di Antonio Franchini
    Marsilio, 2024

    Il fuoco che ti porti dentro
  • 17 Luglio 2024 Dilaga ovunque Barcellona, un gruppo di writers entra di notte in un deposito dei treni per “fare un pezzo”. Bombolette nello zaino, adrenalina che pompa, sensi che si acuiscono una ... +
  • 17 Luglio 2024

    Dilaga ovunque

    Barcellona, un gruppo di writers entra di notte in un deposito dei treni per “fare un pezzo”. Bombolette nello zaino, adrenalina che pompa, sensi che si acuiscono una volta scavalcata la rete con il cartello “Prohibit el pas”. Ma a un certo punto una voce grida: “Atureu-vos! Policia!”. Scappano tutti in un baleno, ma una di loro viene acciuffata dagli agenti, che una volta visti i suoi documenti esclamano “a su edad!”. Il romanzo di Vanni Santoni, pubblicato da Laterza nella collana Solaris, è un dialogo in seconda persona tra la voce narrante e la protagonista, un’artista quarantenne che ha iniziato la sua carriera in gioventù frequentando la scena della street art bolognese, per poi passare al mondo delle gallerie e delle fiere d’arte, da Basilea a Londra. Un monologo interiore, in realtà, dato che si tratta una conversazione dell’artista con sé stessa, in cui la protagonista ripercorre la sua storia personale e la storia del fenomeno dell’arte di strada, sul quale le è stato chiesto di scrivere un libro con il suo punto di vista da outsider. Una definizione che però ferisce, poiché mette in evidenza il suo insuccesso nel mondo della street art. La metanarrazione diventa una digressione, integrata da un ricco apparato fotografico, sulla storia dei graffiti, dalle pareti delle grotte preistoriche, come quelle di Lascaux, fino ai muri americani del Bronx o di Philadelphia negli anni Settanta, un fenomeno che esplode e dilaga, ovunque, e che, pur nascendo nell’illegalità, viene col tempo assorbito dai canali d’arte ufficiali, tanto che nelle gallerie più prestigiose si vendono per milioni di dollari le opere degli artisti più quotati, di cui Banksy è l’esempio più celebre. Una delle molte domande poste dal libro è proprio quella sulla demarcazione tra l’arte “autorizzata” dei murales che “abbelliscono” le città e che piacciono al mercato, e le scritte dei “vandali” sui treni o sui portoni delle abitazioni, che inquietano e indignano lo stesso tipo di pubblico.

    Dilaga ovunque
    Vanni Santoni
    Laterza Solaris, 2023

    Dilaga ovunque
  • 10 Luglio 2024 Locus desperatus Un mattino, uscendo dal suo appartamento, un uomo nota una croce sopra lo spioncino della porta di casa. Pensando a uno scherzo, la cancella. Il giorno seguente è ... +
  • 10 Luglio 2024

    Locus desperatus

    Un mattino, uscendo dal suo appartamento, un uomo nota una croce sopra lo spioncino della porta di casa. Pensando a uno scherzo, la cancella. Il giorno seguente è ancora lì, e così quello successivo, e quello dopo ancora. Il segno ricompare. Implacabile. Chi può essere stato a farlo, e che significato ha? A rispondere alle sue domande saranno tre inquietanti personaggi: Asfragisto (minuto, gobbo, sgradevole), Procopio (tremebondo, storpio) e Sileno (piccolo, informe, “con la postura di un punto interrogativo”). Sarà il primo, bramoso e inquietante, a spiegare a Michele che la croce è un segno di sfratto: entro dieci giorni dovrà lasciare non solo la casa, ma anche le sue cose e la sua vita, per permettergli di prendere il suo posto (e andare a sua volta a sostituirsi a un altro). Cercando di capire cosa stia accadendo, Michele si troverà a fare i conti con il proprio passato scoprendolo diverso da come lo ricordava. Ma una cosa è certa: non lascerà casa. Difenderà la sua vita, e le sue cose, con tutte le forze, chiamando a raccolta le energie di tutti, feticci e amuleti che siano. «Quattro tavole originali del Necron di Magnus, due del Dick Tracy di Chester Gould… una calcografia del Piranesi, altrettanto originale, una madonna lignea del Cinquecento, con tracce dell’antica doratura, l’Oca di Enzo Mari…» Così, con un lungo elenco di oggetti che sembrano catapultare il lettore in una sorta di Wunderkammer del protagonista, si apre Locus desperatus di Michele Mari. Attraverso una narrazione al limite dell’onirico, l’autore affronta il tema della reificazione della vita e del rischio che, infondendo troppo di sé stessi nelle cose che si possiedono, si perda di vista chi si è e chi si è stati, in favore di ciò che si ha. Alle “cose”, infatti, Michele affida la propria immagine, la propria memoria e la testimonianza della sua stessa identità creando un rapporto di interdipendenza e rendendo la casa un luogo in cui chi vive e chi è abitato si sovrappongono, si mescolano, perdono ogni confine. Assumendo le forme di un’estensione concreta del protagonista, dev’essere messa in salvo a ogni costo. Inizia così un percorso quanto mai destabilizzante in cui ogni certezza del protagonista vacilla, si deforma, si sgretola, spingendolo a dubitare della sua stessa mente. A venirgli in soccorso sono la cultura, la lingua e le parole. Una protezione fatta di latinismi, dantismi, foscolismi, richiami alla grande letteratura e alla grande cinematografia italiana in cui l’Io narrante e l’Io dello scrittore si accavallano dando vita a una scrittura chirurgica e rocambolesca, ricca di tratti dichiaratamente gaddiani e di riferimenti letterari aulici che fanno da contraltare alla visceralità umana dei personaggi e delle loro azioni.  

    Locus desperatus
    di Michele Mari
    Einaudi, 2024

    Locus desperatus
  • 03 Luglio 2024 Alma Il romanzo di Federica Manzon, finalista al Premio Campiello 2024, è la storia di Alma, una giornalista che dopo molti anni torna a Trieste, dove è nata e ... +
  • 03 Luglio 2024

    Alma

    Il romanzo di Federica Manzon, finalista al Premio Campiello 2024, è la storia di Alma, una giornalista che dopo molti anni torna a Trieste, dove è nata e cresciuta. Una città di confine, crocevia di storie personali e di popolazioni, con una propria identità che nasce dal groviglio di culture che la animano. Il libro traccia una geografia della memoria della protagonista, seguendo percorsi che si muovono tra il passato dei suoi ricordi e il presente, nei tre giorni che precedono la Pasqua ortodossa. Un viaggio in cui Alma scava nel tempo per capire chi fosse suo padre, un uomo misterioso che lavorava per il maresciallo Tito, una figura evanescente, che appariva e scompariva nei suoi viaggi di là, nel mondo degli “s’ciavi”, come vengono chiamati gli abitanti dell’ex-Jugoslavia. Un mondo di cui lei non era parte, pieno di segreti non svelati, perché, secondo suo padre, alcune cose è meglio non saperle; sono le cose del presente che contano, non quelle del passato. Da questo mondo “altro” arriva un giorno anche Vili, un ragazzino serbo figlio di dissidenti del regime, fuggito da Belgrado. Alma e Vili crescono insieme, dapprima fratellastri, poi amici, amanti, antagonisti. Le loro vite si separeranno per molti anni, si ricongiungeranno a Belgrado, durante la guerra nei Balcani, per poi ritrovarsi nuovamente a Trieste dove a Vili è stata consegnata l’eredità che Alma dovrà raccogliere. Alma

    Federica Manzon
    Feltrinelli, 2024

    Alma
  • 10 Luglio 2024 L’isola dei ricordi Alva abita su un’isola. Un’isola molto particolare, dove – ogni mattina – approdano i ricordi delle persone che abitano nella città al di là della riva: il primo ... +
  • 10 Luglio 2024

    L’isola dei ricordi

    Alva abita su un’isola. Un’isola molto particolare, dove – ogni mattina – approdano i ricordi delle persone che abitano nella città al di là della riva: il primo bacio, quella torta di ciliegie che rendeva uniche le domeniche, una goccia di pioggia sulla punta del naso… Alva se ne prende cura: li spolvera, li lucida affinché non sbiadiscano, li tiene stretti a sé immaginando quel mondo lontano da cui provengono, e le persone a cui appartengono.  Questo almeno fino a quando, un giorno, i ricordi iniziano a svanire, per poi smettere di arrivare del tutto. Cos’è successo? Per scoprirlo si metterà in viaggio verso la città dall’altra parte del mare. “L’isola dei ricordi” è un albo illustrato nato dalla penna sensibile ed emotiva di Alexandra Helming con le illustrazioni inconfondibili di Valeria Docampo. Poetico e tenero, riflette sull’importanza di preservare i ricordi, specialmente quelli legati alle gioie semplici ma potenti della vita, tramandandoli in modo che non vadano mai perduti. Al personaggio principale, quello di Alva (un po’ bambina e un po’ fata), si accompagnano anche vari abitanti della città che, incontro dopo incontro, attraverso una sorta di processo di crescita, torneranno in contatto con la loro parte più profonda. Un albo per tutte le età che ci ricorda quanto sia importante non sacrificare sé stessi, la propria storia e i propri ricordi in favore della frenesia della quotidianità e quanto, invece, sia sempre più necessario riportare le emozioni al centro della propria vita.  

    L'isola dei ricordi
    di Alexandra Helmig con le illustrazioni di Valeria Docampo
    Terre di Mezzo, 2024

    L’isola dei ricordi
  • 26 Giugno 2024 Il caso dei sessantasei secondi Sulla linea ferroviaria per Birmingham, nella tratta Marylebone-Aylesbury, c'è una stazione in cui i treni non si fermano. Sembra una stazione come tante, ma non ha l'insegna e ... +
  • 26 Giugno 2024

    Il caso dei sessantasei secondi

    Sulla linea ferroviaria per Birmingham, nella tratta Marylebone-Aylesbury, c'è una stazione in cui i treni non si fermano. Sembra una stazione come tante, ma non ha l'insegna e non appare sulle carte. Un solo treno vi fa tappa, ogni notte, a mezzanotte: vi sosta per poco più di un minuto. Sessantasei secondi esatti. Nessuno sale, nessuno scende. Generalmente, i passeggeri sono troppo assonnati per farci caso e nessuno fa domande. Almeno fino a quando, una mattina, sul “Morning Post”, un trafiletto riporta la lamentela di una viaggiatrice che ne racconta la particolarità. Quattro amiche inseparabili lo leggono e rimangono così catturate da questa storia che decidono di svelarne il mistero, salendo in carrozza e aspettando…sessantasei secondi.   “Il caso dei sessantasei secondi” è il primo romanzo della saga “Ordine della Ghirlanda” di Tommaso Percivale, una serie che ha tutti gli ingredienti di un mistery per ragazzi in grado di appassionare anche gli adulti. Attraverso una scrittura essenziale e piacevole, la trama trasporta il lettore in medias res nella Londra vittoriana in cui si ambienta la vicenda, e lo trascina, con la stessa velocità del treno, fino alla fine del racconto, senza mai perderne l’attenzione. La struttura narrativa de “Il caso dei sessantasei secondi” scorre lineare e rapida pur senza mancare dei giusti intrecci capaci di stimolare la mente dei suoi lettori, affrontando anche temi universali – come l’amicizia – accanto a una buona dose di empowerment femminile.    

    Il caso dei sessantasei secondi
    di Tommaso Percivale
    Mondadori, 2022

    Il caso dei sessantasei secondi
  • 12 Giugno 2024 L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise Coyote ha 12 anni e vive su un vecchio scuolabus convertito in una casa su due ruote che viaggia in lungo e in largo attraverso gli Stati Uniti. ... +
  • 12 Giugno 2024

    L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise

    Coyote ha 12 anni e vive su un vecchio scuolabus convertito in una casa su due ruote che viaggia in lungo e in largo attraverso gli Stati Uniti. Un viaggio on the road, potreste pensare. E invece no. Quella di Coyote, del gatto Ivan e di suo papà Rodeo è più una fuga dal passato e dai ricordi. Possono andare ovunque, eccetto a Poplin’ Springs. Questo almeno finché, un giorno, la ragazzina non viene a sapere che il parco giochi dov’è cresciuta sta per essere raso al suolo. Vuole salvarlo ma convincere Rodeo a tornare indietro è un’impresa disperata. Inizia così un’avventura che la porterà, in soli quattro giorni, da una costa all’altra degli USA. Imprevisti, nuove conoscenze, segreti urlati al vento e cambi di rotta poteranno i due protagonisti a scoprire che spesso, per affrontare il passato, è necessario condividere il presente. Infinte autostrade americane, sole, stazioni di servizio, uno scuolabus giallo. Cosa ci può essere di più  “a stelle e strisce”? Vincitore di diversi premi letterari, ciò che colpisce di più leggendo “L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise” è la costruzione a tutto tondo dei personaggi: solidi, credibili, ben delineati. Non solo quello della protagonista che, in prima persona, ci trasporta in un’afosissima stazione di servizio in Oregon, ma anche di tutte le figure che circondano il suo racconto. Ognuno è parte necessaria, integrante e mai marginale della storia (tanto che facilmente si passa da un racconto in prima persona a uno corale dei grandi temi universali e transgenerazionali). In un crescendo d’intensità, la storia di Coyote e di Rodeo parte scanzonata per diventare, col passare delle pagine, via via sempre più densa con uno stile diretto, ironico e spesso profetico, ma sempre fortemente umano. Il lettore viene immerso nei ricordi, nei sogni di viaggi fuori dal comune, nelle amicizie senza tempo, entra in contatto con fantasmi che si collocano invece in un tempo ben preciso: il passato. Sarà la corsa verso Poplin’ Spring che scioglierà i nodi della vicenda: alla libertà, alla mancanza di regole e di un passato si dovrà sostituire la riappropriazione di quei nomi e di quell’identità che i due protagonisti hanno lasciato dietro di loro, cinque anni prima. Per farlo, però, sarà necessario far pace con ciò che li ha portati a privarsene.  

    L'imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise
    di Dan Gemeinhart
    EDT, 2022

    L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise
  • 29 Maggio 2024 La notte dei biplani Cornovaglia, 1916. La Prima Guerra Mondiale è alle porte. Una cameriera, un minatore, un giovane lord (Mary, John e Arthur) sono legati da una profonda amicizia e sognano ... +
  • 29 Maggio 2024

    La notte dei biplani

    Cornovaglia, 1916. La Prima Guerra Mondiale è alle porte. Una cameriera, un minatore, un giovane lord (Mary, John e Arthur) sono legati da una profonda amicizia e sognano di volare sui biplani dotati di tecnologia BOT. I Bio-Ordinatori-Tattici permettono ai piloti di diventare un tutt’uno con i biplani, che possono quindi essere guidati come se fossero un’estensione del corpo. Arthur e Mary fremono per arruolarsi in aviazione, John invece è contrario, crede nella pace. Quando però, all’improvviso, il loro mentore, Sir Richard, scompare mentre sta lavorando a un congegno che fa gola agli Imperi Centrali che all'Alleanza Occidentale, tutti e tre si ritrovano catapultati in cieli carichi di nuvole e battaglie aeree. Tra biplani inglesi, zeppelin e i triplani tedeschi la loro amicizia e il loro destino verranno segnati indelebilmente.   “La notte dei biplani” è ambientato in un 1916 alternativo. Un 1916 in cui incombe la guerra e i giovani piloti devono poter sintonizzare le proprie onde cerebrali con i computatori militari per poter guidare dei biplani. In questo universo ucronico, i progressi informatici sono giunti ben più avanti rispetto alla guerra che abbiamo conosciuto e combattuto noi a suon di messaggi in codice e macchine per decodificarli. Davanti agli occhi del lettore scorrono carrarmati sperimentali, sottomarini, aerei, connessioni cerebrali che consentono di comandare i mezzi alla stessa velocità del pensiero e molto altro. Come nella guerra che si è combattuta poco più di un secolo fa, sono però le giovani generazioni a pagare un prezzo altissimo, non solo in trincea: il corpo umano risulta incapace di sostenere il peso di una tecnologia così potente. Giocando con gli espedienti narrativi più disparati (il racconto è affidato ora a scambi di e-mail, ora a rapporti, ora al romanzo stesso), Morosinotto aggiunge un ulteriore livello di lettura donandogli un alone di steampunk attraverso le tavole a fumetti realizzate da Claudio Prati. Tra prime infatuazioni, primi approcci con la morte, ideali e grandi battaglie, “La notte dei biplani” è soprattutto un viaggio attraverso la fatica di fare i conti con la realtà, di diventare adulti e di trovare sempre la forza tanto di prendere il volo quanto di rimanere con i piedi ben piantati a terra, quando necessario.  

    La notte dei biplani
    di Davide Morosinotto
    Il Castoro, 2024

    La notte dei biplani

Dal mondo della lettura

Eventi e fiere
Ricorrenze letterarie
  • 22 Luglio 2024 Premio Bancarella 2024 Domenica 21 luglio è stato assegnato il Premio Bancarella 2024. Il riconoscimento nasce per iniziativa dei librai pontremolesi nel 1953 e si svolge prima a Mulazzo, per poi ... +
  • 22 Luglio 2024

    Premio Bancarella 2024

    Domenica 21 luglio è stato assegnato il Premio Bancarella 2024. Il riconoscimento nasce per iniziativa dei librai pontremolesi nel 1953 e si svolge prima a Mulazzo, per poi spostarsi a Pontremoli. A vincere la 72^ edizione del Premio è stato “Il cognome delle donne”, di Aurora Tamigio, edito da Feltrinelli, libro più votato dai librai indipendenti. L’autrice ha ricevuto la scultura del 'San Giovanni di Dio', protettore dei librai, realizzata dall'artista Umberto Piombino. Ad aggiudicarsi, invece, il Premio Bancarella Sport, che compie 61 anni, il libro “La piuma del ghetto”, di Antonello Capurso, pubblicato da Gallucci.

    Premio Bancarella 2024
  • 08 Luglio 2024 Il Libro Possibile Torna il festival “Il Libro Possibile”, giunto alla sua XXIII edizione e sostenuto anche quest’anno da Pirelli come main sponsor. Il festival si svolgerà dal 10 al 13 ... +
  • 08 Luglio 2024

    Il Libro Possibile

    Torna il festival “Il Libro Possibile”, giunto alla sua XXIII edizione e sostenuto anche quest’anno da Pirelli come main sponsor. Il festival si svolgerà dal 10 al 13 luglio a Polignano a Mare e dal 23 al 27 luglio a Vieste. All’interno del Festival, l’11 luglio alle 21.30, in Piazza Aldo Moro, Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo di Pirelli, e Massimo Giannini, giornalista, opinionista ed editorialista di Repubblica, dialogheranno sulle sfide, le opportunità e i rischi che ci attendono, insieme al comico Dario Vergassola e al giornalista Luigi Casillo. Alle 20.30 in Piazza dei Serafini, Antonio Calabrò, Direttore della Fondazione Pirelli, in conversazione con Pierluigi Pardo, presenterà il nuovo progetto editoriale della Fondazione “L’officina dello sport”, pubblicato da Marsilio Arte. Per conoscere il programma completo clicca qui.

    Il Libro Possibile
  • 05 Luglio 2024 Premio Strega 2024 : premiazione del vincitore Giovedì 4 luglio, nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma, si è conclusa la LXXVIII edizione del Premio Strega. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è ... +
  • 05 Luglio 2024

    Premio Strega 2024 : premiazione del vincitore

    Giovedì 4 luglio, nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma, si è conclusa la LXXVIII edizione del Premio Strega. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stata la scrittrice Donatella Di Pietrantonio con il romanzo “La vita fragile”, edito da Einaudi, con 189 voti; secondo classificato Dario Voltolini con il romanzo “Invernale” (La nave di Teseo), 143 voti, seguito da Chiara Valerio con il romanzo “Chi dice e chi tace”, pubblicato da Sellerio, con 138 voti; quarto posto per Raffaella Romagnolo con il romanzo “Aggiustare l’universo”, edito da Mondadori, con 83 voti; segue paolo di Paolo con “Romanzo senza umani” (Feltrinelli), con 66 voti; a chiudere la sestina Tommaso Giartosio con il romanzo “Autobiogrammatica”, edito da minimum fax che ha avuto 25 voti. La serata è stata presentata da Geppi Cucciari e Pino Strabioli e trasmessa in diretta televisiva da Rai 3.

    Premio Strega 2024 : premiazione del vincitore
  • 05 Giugno 2024 Premio Strega 2024 Mercoledì 5 giugno, nella cornice del Teatro Romano di Benevento, sono stati annunciati i sei finalisti del Premio Strega 2024. A contendersi il prestigioso riconoscimento saranno: L’età fragile ... +
  • 05 Giugno 2024

    Premio Strega 2024

    Mercoledì 5 giugno, nella cornice del Teatro Romano di Benevento, sono stati annunciati i sei finalisti del Premio Strega 2024. A contendersi il prestigioso riconoscimento saranno: L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi); Invernale di Dario Voltolini (La nave di Teseo); Chi dice e chi tace di Chiara Valerio (Sellerio); Romanzo senza umani di Paolo Di Paolo (Feltrinelli); Aggiustare l’universo di Raffaella Romagnolo (Mondadori) e Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio (minimum fax). La serata di premiazione del vincitore si terrà il prossimo 4 luglio nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma, e verrà trasmessa in diretta su RAI 3.

    Premio Strega 2024
  • 21 Luglio 2024 Ernest Hemingway Ernest Hemingway nasce a Oak Park, nell’Illinois, il 21 luglio 1899 e muore a Ketchum, nello Stato dell’Idaho, il 2 luglio 1961. Il celebre scrittore statunitense, Premio Nobel ... +
  • 21 Luglio 2024

    Ernest Hemingway

    Ernest Hemingway nasce a Oak Park, nell’Illinois, il 21 luglio 1899 e muore a Ketchum, nello Stato dell’Idaho, il 2 luglio 1961. Il celebre scrittore statunitense, Premio Nobel nel 1954, è stato un esponente della “Lost Generation”, la generazione che diventò maggiorenne durante gli anni della Prima Guerra Mondiale. Negli anni Venti, dopo il ritorno dalla Guerra, Hemingway si trasferisce a Parigi. Il suo stile molto asciutto ed essenziale ha avuto una grande influenza sul romanzo del XX secolo. Tra le sue opere più famose ricordiamo “Addio alle armi”, “Per chi suona la campana” e “Il vecchio e il mare”.

    Ernest Hemingway
  • 27 Giugno 2024 Tove Jansson Tove Jansson nasce a Helsinki il 9 agosto 1914 e muore il 27 giugno 2001. Scrittrice, fumettista e pittrice finlandese di lingua svedese, Jansson è celebre per aver ... +
  • 27 Giugno 2024

    Tove Jansson

    Tove Jansson nasce a Helsinki il 9 agosto 1914 e muore il 27 giugno 2001. Scrittrice, fumettista e pittrice finlandese di lingua svedese, Jansson è celebre per aver dato vita alla celebre serie di libri dei “Mumin”, personaggi di fantasia simili a ippopotami bianchi, diventati un successo internazionale e tradotti in oltre cinquanta lingue. A partire dagli anni Settanta, alla sua produzione di libri per ragazzi si affiancano anche dei romanzi per adulti, il primo dei quali è stato “Il libro dell’estate”.

    Tove Jansson
  • 18 Giugno 2024 José Saramago José de Sousa Saramago è nato ad Azinagha, in Portogallo, il 16 novembre 1922 ed è morto a Tias, nelle Isole Canarie, il 18 giugno 2010. A causa ... +
  • 18 Giugno 2024

    José Saramago

    José de Sousa Saramago è nato ad Azinagha, in Portogallo, il 16 novembre 1922 ed è morto a Tias, nelle Isole Canarie, il 18 giugno 2010. A causa di difficoltà economiche fu costretto ad abbandonare gli studi e continuò la sua formazione da autodidatta. La sua opposizione al regime di Salazar gli costò la censura dei suoi scritti giornalistici. Dopo aver pubblicato diversi romanzi e raccolte di poesie il successo arrivò con “Memoriale del convento”. Nel 1998 ottenne il premio Nobel per la letteratura.

    José Saramago
  • 06 Giugno 2024 Aleksandr Puškin Aleksandr Sergeevič Puškin nasce a Mosca 225 anni fa, il 6 giugno 1799 e muore a San Pietroburgo il 10 febbraio 1837. Poeta, romanziere e drammaturgo, Puškin è ... +
  • 06 Giugno 2024

    Aleksandr Puškin

    Aleksandr Sergeevič Puškin nasce a Mosca 225 anni fa, il 6 giugno 1799 e muore a San Pietroburgo il 10 febbraio 1837. Poeta, romanziere e drammaturgo, Puškin è considerato il padre della letteratura russa, le sue opere hanno influenzato le generazioni di scrittori che lo hanno seguito ed è chiamato in patria “Il poeta onnipresente” e “Il sublime”. La sua morte, a seguito di un duello con arma da fuoco, è rimasta impressa nella memoria collettiva poiché aveva immaginato lo stesso fato per alcuni personaggi dei suoi romanzi e racconti.

    Aleksandr Puškin
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