Ritrovarsi a capo di un’impresa
Dieci storie di CEO raccontano altrettante vicende di vita
CEO, ma prima ancora esseri umani. Con tutti i loro sogni ma anche i loro problemi, con le loro aspirazioni ma anche le loro ansie. Figure umane che – non sempre prevedendolo – si trovano a condurre imprese. E ci riescono con successo. Partendo, però, dal loro intimo essere. È quanto racconta in dieci interviste Marco Rosetti (lui stesso imprenditore ma con un retroterra da psicologo industriale) nel suo “CEO per caso” che ha un sottotitolo che è già un programma: “Vite, imprese, probabilità”.
Rosetti esplora un territorio raramente toccato dal mondo del management: il ruolo del caso, dell’imprevisto e della vulnerabilità nella vita e nella carriera di chi guida un’azienda. E lo fa, come si è detto, attraverso una raccolta di dieci interviste autentiche e dirette a CEO di aziende note, come Geox, Artsana, Omnicom Media Group Italy e altre, che raccontano senza filtri i momenti di discontinuità, incertezza e disorientamento che li hanno portati dove sono oggi. Non quindi storie di automi programmati per l’efficienza. Ma racconti veri di vite diverse e per questo tutte arricchenti chi legge.
Esseri umani, dunque, alle prese con l’avventura del fare impresa.
Tutto con un’avvertenza: il libro non vuole insegnare a diventare CEO, ma indaga il valore dell’intuizione, dell’adattamento e dell’imperfezione in un’epoca che celebra il controllo e la pianificazione. E non basta, perché l’autore osserva anche come l’economia digitale legittimi ciò che la l’economia tradizionale ha in qualche modo sempre negato: il successo non sempre è il risultato di una traiettoria lineare e di scelte razionali; a volte, anzi, nasce da deviazioni, coincidenze, errori.
Nelle dieci storie contenute nel libro, chi legge non troverà atti di arroganza e presunzione. Ambizione, semmai. E forza di volontà. Empatia, per coinvolgere le persone nell’attuazione del proprio progetto. E solitudine, nel momento finale delle scelte (le imprese, per quanto attente alla dialettica e alla ricchezza delle differenze, hanno bisogno alla fine di un chiaro atto di decisione). Tutte attitudini, caratteristiche, modi di essere legati comunque alla consapevolezza del peso degli errori inevitabili, dei limiti, delle fragilità di ognuno di noi, come persone nel cuore di tempi comunque difficili.
È davvero tutto da leggere il libro di Marco Roseti. Anche con la consapevolezza che nella vita di chi davvero è imprenditore c’è molto di più dell’efficienza e del profitto, c’è la responsabilità d’essere un attore sociale e culturale del cambiamento, del progresso, del miglioramento del mondo in cui viviamo.
CEO per caso. Vite, imprese, probabilità
Marco Rosetti
Guerini Next, 2025
Dieci storie di CEO raccontano altrettante vicende di vita
CEO, ma prima ancora esseri umani. Con tutti i loro sogni ma anche i loro problemi, con le loro aspirazioni ma anche le loro ansie. Figure umane che – non sempre prevedendolo – si trovano a condurre imprese. E ci riescono con successo. Partendo, però, dal loro intimo essere. È quanto racconta in dieci interviste Marco Rosetti (lui stesso imprenditore ma con un retroterra da psicologo industriale) nel suo “CEO per caso” che ha un sottotitolo che è già un programma: “Vite, imprese, probabilità”.
Rosetti esplora un territorio raramente toccato dal mondo del management: il ruolo del caso, dell’imprevisto e della vulnerabilità nella vita e nella carriera di chi guida un’azienda. E lo fa, come si è detto, attraverso una raccolta di dieci interviste autentiche e dirette a CEO di aziende note, come Geox, Artsana, Omnicom Media Group Italy e altre, che raccontano senza filtri i momenti di discontinuità, incertezza e disorientamento che li hanno portati dove sono oggi. Non quindi storie di automi programmati per l’efficienza. Ma racconti veri di vite diverse e per questo tutte arricchenti chi legge.
Esseri umani, dunque, alle prese con l’avventura del fare impresa.
Tutto con un’avvertenza: il libro non vuole insegnare a diventare CEO, ma indaga il valore dell’intuizione, dell’adattamento e dell’imperfezione in un’epoca che celebra il controllo e la pianificazione. E non basta, perché l’autore osserva anche come l’economia digitale legittimi ciò che la l’economia tradizionale ha in qualche modo sempre negato: il successo non sempre è il risultato di una traiettoria lineare e di scelte razionali; a volte, anzi, nasce da deviazioni, coincidenze, errori.
Nelle dieci storie contenute nel libro, chi legge non troverà atti di arroganza e presunzione. Ambizione, semmai. E forza di volontà. Empatia, per coinvolgere le persone nell’attuazione del proprio progetto. E solitudine, nel momento finale delle scelte (le imprese, per quanto attente alla dialettica e alla ricchezza delle differenze, hanno bisogno alla fine di un chiaro atto di decisione). Tutte attitudini, caratteristiche, modi di essere legati comunque alla consapevolezza del peso degli errori inevitabili, dei limiti, delle fragilità di ognuno di noi, come persone nel cuore di tempi comunque difficili.
È davvero tutto da leggere il libro di Marco Roseti. Anche con la consapevolezza che nella vita di chi davvero è imprenditore c’è molto di più dell’efficienza e del profitto, c’è la responsabilità d’essere un attore sociale e culturale del cambiamento, del progresso, del miglioramento del mondo in cui viviamo.
CEO per caso. Vite, imprese, probabilità
Marco Rosetti
Guerini Next, 2025