Luoghi, umanità e imprese
La geografia come strumento importante per capire l’evoluzione sociale ed economica
Il significato, la storia, il ruolo, la cultura del produrre di un’impresa dipendono non solo dalle persone che la animano ma anche dai luoghi in cui questa insiste. Geografia, quindi, come elemento importante anche per le imprese. Così come per tutte le altre manifestazioni umane. Anche oggi, al tempo della digitalizzazione e della smaterializzazione dei rapporti. Studiare la geografia da questo punto di vista, appare così essere un passo importante per la comprensione delle attività sociale ed economiche. È quanto prova a fare Marco Percoco con il suo “Il potere dei luoghi. La rivincita della geografia per capire la società” bel libro da poco dato alle stampe.
Percoco guarda alla geografia non solo come ad una mappa, ma come un intreccio complesso di relazioni economiche, sociali e umane che determinano lo sviluppo dei luoghi. Il libro esplora quindi come la geografia influenzi profondamente le traiettorie di crescita, dalle migrazioni all’espansione urbana, dalla salute all’ambiente. Percoco unisce, per spiegarsi, teoria e realtà attraverso quindi il racconto di storie e casi emblematici: dalla Val d’Agri alle comunità walser del Monte Rosa, dalla malaria che ha colpito Fausto Coppi alle migrazioni dal Sud al Nord Italia. L’autore dimostra come lo spazio non sia un mero contenitore, ma un elemento attivo che plasma le opportunità economiche e sociali.
Spazio geografico, quindi, ma anche spazio storico e sociale. La storia, è ancora il pensiero di Percoco, ci insegna che i divari territoriali non si riducono semplicemente spostando le persone, ma comprendendo le specificità locali. E anche in questo caso, per far capire meglio vengono usati casi reali: dal capitale sociale di comunità come Arcidosso alle conseguenze dello sfruttamento delle risorse estrattive, dall’impatto delle infrastrutture di trasporto alle dinamiche migratorie. Il libro di Marco Percoco finisce così per assumere i tratti di un viaggio che rivela come lo sviluppo dipenda dalla capacità di valorizzare le risorse di ogni territorio, siano esse umane, naturali o istituzionali. “Il potere dei luoghi” arriva però anche ad un altro traguardo: una lettura innovativa delle disuguaglianze contemporanee che porta a a guardare oltre i confini geografici per immaginare nuove strategie di crescita e di benessere per tutti. Importante, tra i molti, questo passaggio che chi legge incontra verso la fine del libro: “Gestire economicamente un territorio non significa più solo creare nuovi posti di lavoro con una politica industriale sperabilmente efficace. Una visione moderna deve accompagnarsi a una gestione strategica delle risorse attivabili, dal capitale umano a quello imprenditoriale e naturale”.
Il potere dei luoghi. La rivincita della geografia per capire la società
Marco Percoco
EGEA, 2025
La geografia come strumento importante per capire l’evoluzione sociale ed economica
Il significato, la storia, il ruolo, la cultura del produrre di un’impresa dipendono non solo dalle persone che la animano ma anche dai luoghi in cui questa insiste. Geografia, quindi, come elemento importante anche per le imprese. Così come per tutte le altre manifestazioni umane. Anche oggi, al tempo della digitalizzazione e della smaterializzazione dei rapporti. Studiare la geografia da questo punto di vista, appare così essere un passo importante per la comprensione delle attività sociale ed economiche. È quanto prova a fare Marco Percoco con il suo “Il potere dei luoghi. La rivincita della geografia per capire la società” bel libro da poco dato alle stampe.
Percoco guarda alla geografia non solo come ad una mappa, ma come un intreccio complesso di relazioni economiche, sociali e umane che determinano lo sviluppo dei luoghi. Il libro esplora quindi come la geografia influenzi profondamente le traiettorie di crescita, dalle migrazioni all’espansione urbana, dalla salute all’ambiente. Percoco unisce, per spiegarsi, teoria e realtà attraverso quindi il racconto di storie e casi emblematici: dalla Val d’Agri alle comunità walser del Monte Rosa, dalla malaria che ha colpito Fausto Coppi alle migrazioni dal Sud al Nord Italia. L’autore dimostra come lo spazio non sia un mero contenitore, ma un elemento attivo che plasma le opportunità economiche e sociali.
Spazio geografico, quindi, ma anche spazio storico e sociale. La storia, è ancora il pensiero di Percoco, ci insegna che i divari territoriali non si riducono semplicemente spostando le persone, ma comprendendo le specificità locali. E anche in questo caso, per far capire meglio vengono usati casi reali: dal capitale sociale di comunità come Arcidosso alle conseguenze dello sfruttamento delle risorse estrattive, dall’impatto delle infrastrutture di trasporto alle dinamiche migratorie. Il libro di Marco Percoco finisce così per assumere i tratti di un viaggio che rivela come lo sviluppo dipenda dalla capacità di valorizzare le risorse di ogni territorio, siano esse umane, naturali o istituzionali. “Il potere dei luoghi” arriva però anche ad un altro traguardo: una lettura innovativa delle disuguaglianze contemporanee che porta a a guardare oltre i confini geografici per immaginare nuove strategie di crescita e di benessere per tutti. Importante, tra i molti, questo passaggio che chi legge incontra verso la fine del libro: “Gestire economicamente un territorio non significa più solo creare nuovi posti di lavoro con una politica industriale sperabilmente efficace. Una visione moderna deve accompagnarsi a una gestione strategica delle risorse attivabili, dal capitale umano a quello imprenditoriale e naturale”.
Il potere dei luoghi. La rivincita della geografia per capire la società
Marco Percoco
EGEA, 2025