Guardare al futuro partendo dalle persone
Le prospettive per società e imprese italiane delineate un libro denso e importante
Cambiare passo. Necessità comune ai sistemi sociali ed economici, così come alle imprese, quando lo richiedono le circostanze. E per fare davvero un “salto di qualità”, in alto, nelle prospettive di sviluppo. È la situazione in cui si trova l’Italia e che è oggetto de “Il futuro non aspetta. Cambiare per (far) crescere” bel libro scritto da Stefano Caselli (professore ordinario di Finanza presso l’Università Bocconi) che ha provato a raccogliere una serie di riflessioni sulle trasformazioni che si stanno attraversando.
Caselli parte da una considerazione: l’Italia si trova di fronte a una scelta decisiva. Il Paese può, infatti, continuare a essere un Paese “da numeratore”, concentrato cioè sulla componente del debito nel rapporto debito/PIL, oppure diventare finalmente un Paese “da denominatore”, puntando a far crescere il PIL attraverso investimenti coraggiosi e una visione di lungo termine.
Nel libro viene quindi delineato un percorso positivo che passa attraverso il capitale di rischio, la crescita dimensionale delle imprese e la valorizzazione del patrimonio di risparmi. Con alcuni elementi che non possono mancare. Come l’Europa e il ruolo che può giocare in un mondo sempre più polarizzato, dove la dimensione diventa cruciale per competere con le grandi piattaforme globali. Per Caselli, tuttavia, la chiave del futuro rimane il capitale umano: dalla scuola all’università, dalle startup alle grandi imprese, sono le persone e i loro talenti a determinare il destino di un paese. Un “capitale”, quello umano, che, scrive l’autore, non deve essere considerato come una risorsa scontata ma, anzi, deve essere curato e fatto crescere con grande attenzione.
Il libro di Stefano Caselli è una lettura da compiere con scrupolo, soprattutto perché invita chi legge a non subire il futuro ma a costruirlo. Viene scritto nelle conclusioni: “Adesso la sfida è sedersi al tavolo e progettare il futuro”. E poi ancora: “La domanda inevitabile è: ce la faremo? Proviamo a scrivere un finale sorprendente e diverso?”. Alcune possibili risposte a questi interrogativi le indica proprio Stefano Caselli.
Il Futuro non aspetta. Cambiare per (far) crescere
Stefano Caselli
EGEA, 2025
Le prospettive per società e imprese italiane delineate un libro denso e importante
Cambiare passo. Necessità comune ai sistemi sociali ed economici, così come alle imprese, quando lo richiedono le circostanze. E per fare davvero un “salto di qualità”, in alto, nelle prospettive di sviluppo. È la situazione in cui si trova l’Italia e che è oggetto de “Il futuro non aspetta. Cambiare per (far) crescere” bel libro scritto da Stefano Caselli (professore ordinario di Finanza presso l’Università Bocconi) che ha provato a raccogliere una serie di riflessioni sulle trasformazioni che si stanno attraversando.
Caselli parte da una considerazione: l’Italia si trova di fronte a una scelta decisiva. Il Paese può, infatti, continuare a essere un Paese “da numeratore”, concentrato cioè sulla componente del debito nel rapporto debito/PIL, oppure diventare finalmente un Paese “da denominatore”, puntando a far crescere il PIL attraverso investimenti coraggiosi e una visione di lungo termine.
Nel libro viene quindi delineato un percorso positivo che passa attraverso il capitale di rischio, la crescita dimensionale delle imprese e la valorizzazione del patrimonio di risparmi. Con alcuni elementi che non possono mancare. Come l’Europa e il ruolo che può giocare in un mondo sempre più polarizzato, dove la dimensione diventa cruciale per competere con le grandi piattaforme globali. Per Caselli, tuttavia, la chiave del futuro rimane il capitale umano: dalla scuola all’università, dalle startup alle grandi imprese, sono le persone e i loro talenti a determinare il destino di un paese. Un “capitale”, quello umano, che, scrive l’autore, non deve essere considerato come una risorsa scontata ma, anzi, deve essere curato e fatto crescere con grande attenzione.
Il libro di Stefano Caselli è una lettura da compiere con scrupolo, soprattutto perché invita chi legge a non subire il futuro ma a costruirlo. Viene scritto nelle conclusioni: “Adesso la sfida è sedersi al tavolo e progettare il futuro”. E poi ancora: “La domanda inevitabile è: ce la faremo? Proviamo a scrivere un finale sorprendente e diverso?”. Alcune possibili risposte a questi interrogativi le indica proprio Stefano Caselli.
Il Futuro non aspetta. Cambiare per (far) crescere
Stefano Caselli
EGEA, 2025