L’inverno, una stagione
da vivere
Pirelli e l’inverno, due mondi che si incontrano sotto il segno dell’innovazione. Attraverso i documenti del nostro Archivio Storico, con questo nuovo approfondimento scopriamo le invenzioni di prodotto, le campagne di comunicazione, le collaborazioni e i progetti che hanno contribuito a trasformare – in città come in montagna, sulle strade come sui campi da neve e anche in casa – la stagione fredda in una nuova stagione, da vivere, in sicurezza e con piacere.
La borsa per l’acqua calda è il primissimo prodotto Pirelli per l’inverno. Compare a catalogo già nel 1880 come uno dei primi prodotti “diversificati” (rispetto al settore industriale), con la scopo di offrire comfort e protezione dal freddo. Sarà un prodotto longevo, sempre più diffuso nelle case, protagonista negli anni Cinquanta di bozzetti e campagne pubblicitarie dalle firme famose, da Lora Lamm a Raymond Savignac fino ai fratelli Pagot, e di articoli che ne raccontano gli impagabili benefici. Per la Rivista Pirelli n. 5, 1949, la scrittrice e giornalista Marise Ferro scrive il pezzo “Quando l’anima è intirizzita”, vero e proprio “inno alla borsa dell’acqua calda, quella di gomma, soffice, elastica, duratura, accogliente” perché “una borsa per l’acqua calda addormenta la sofferenza morale come quella fisica.”
Al 1890 risalgono le prime suole Pirelli, “le specialità di gomma elastica per calzature”, insieme a galosce per proteggere le calzature per signora dalla pioggia. Le suole avranno un bel successo commerciale e si guadagneranno un ruolo degno di nota nella nostra storia dedicata a Pirelli e all’inverno, evidenziandosi nel secondo Dopoguerra, ancor più negli anni Cinquanta, fra gli articoli in gomma capaci di migliorare la vita dello sciatore. Insieme a giacche, manopole e rotelle dei bastoni da sci, cinghiette e cinturini per gli attacchi, cavigliere, materassini e arredi completi per campeggio, gli scarponi con suole in gomme vengono elogiati sulla Rivista Pirelli n. 1, 1949 nell’articolo “Gli accessori che fanno felici”, che dà conto di come “la gomma ha fatto il suo ingresso nei campi di neve per rendere più piacevoli le corse sugli sci”. Si legge: “Agli accessori dello sciatore si richiedono diverse qualità – praticità, durata, minimo ingombro – che li rendano piacevoli non al palato, ma all’uso. Sono tanti gli accessori che possono migliorare la vita dello sciatore. E sono tutti accessori in gomma Pirelli.”
La tradizione degli scarponi in gomma attraverserà gran parte della seconda metà del Novecento, con generazioni di suole alpine dai disegni diversificati e approdando negli anni Sessanta ai superspecializzati scarponi Superga G3, che parteciperanno a importanti spedizioni, in Afghanistan nel 1965 e sulle vette del Caucaso nel 1966. A documentarle, l’house organ Fatti e Notizie, n. 12, 1965 e n. 5, 1966.
Nel 1950, per rendere più facile e sereno il viaggio in automobile verso le località sciistiche – un’abitudine che negli anni Cinquanta si va diffondendo fra gli italiani e non solo – arrivano il “portabagagli brevetto Pirelli” e il “portasci brevetto Pirelli”, nati dall’idea di un ingegnere Pirelli – Carlo Barassi – e di un architetto – Roberto Menghi – ceduti successivamente da Pirelli a Kartell, che li commercializzerà.
“Viaggerete senza incognite” è la promessa della pubblicità che occupa la seconda di copertina del primo numero della Rivista Pirelli n. 1, 1948. Si parla delle crocere in gomma, prodotto Pirelli che ha l’obiettivo di garantire sicurezza al viaggio in auto verso le vette, rendendo “antisdrucciolevoli le catene”.
Il primo pneumatico invernale Pirelli con il battistrada a spina di pesce si chiama Inverno e arriva nel 1951, derivato dall’Artiglio degli anni Trenta. Vengono chiamati a pubblicizzarlo negli anni successivi i grandi nomi della pubblicità e del design, Bob Noorda, Ezio Bonini, Franco Grignani. “Senza catene per l’inverno” è il pay off che leggiamo sulla pagina pubblicitaria di Noorda pubblicata sulla Rivista Pirelli n. 6, 1952 e che sintetizza il vantaggio che Pirelli, con Inverno, procura all’automobilista, ripreso nella campagna di Bonini “Per l’inverno il pneumatico Inverno” del 1952-53, che dice “In piena sicurezza, sulle strade viscide e bagnate, sulla neve liscia e battuta, senza la perdita di potenza dovuta alle catene” e in quella di Grignani del 1955 “Buon viaggio d’inverno con Inverno Pirelli”, che esplicita “… senza la noia delle catene”.
Nel 1957 è il momento del nuovo Inverno: lo troviamo in copertina e doppia pagina interna su Fatti e Notizie n. 1, 1958. L’articolo inizia così: “Oggi l’inverno inteso come una stagione in cui ci si tappa in casa e la vita ristagna appartiene a un’immagine del passato. Come stagione attiva, densa di vita e di lavoro, l’inverno è una stagione della nostra epoca: una quinta stagione.” Il concetto di “quinta stagione” accompagna il lancio del nuovo pneumatico invernale ma è anche emblematica della visione che ha Pirelli dell’inverno: una stagione di opportunità, movimento e innovazione, cui dedicare prodotti capaci di migliorare la vita quotidiana e l’attività sportiva, alleviando le difficoltà e offrendo comfort, sicurezza e performance.
La storia continua con il Pirelli BS3, il “pneumatico con il cappotto” – il “Battistrada Separato 3” – costituito da una carcassa e un battistrada non vulcanizzati assieme, a rendere il battistrada facilmente intercambiabile. Una soluzione tecnologica innovativa, rimasta in produzione per alcuni anni, che ha anticipato il cambio stagionale dei pneumatici perché rendeva semplice il passaggio dalle prestazioni estive a quelle invernali, e viceversa (su Fatti e Notizie 1959, n. 10 un ampio servizio documenta questo pneumatico frutto del genio e dell’inventiva Pirelli). È proprio il BS3 che viene montato, durante il Rally di Montecarlo del 1961, da 28 equipaggi in gara, di cui 23 arrivati alla fine della competizione. Il BS3 sarà il precursore del primo vero invernale di Pirelli, il Cinturato MS35 Rally, che in alcune pubblicità televisive dell’epoca è in bella mostra accanto a Sandro Munari al volante della Lancia Fulvia su cui vince diverse gare, fra cui lo stesso Rally di Montecarlo nel 1972, e che in versione stradale dà vita a quella che oggi è l’estesa gamma Pirelli Winter, ad alta specializzazione, lanciata nel 1979, perfetta per la neve e per il ghiaccio, ma anche per l’asciutto. Dopo qualche anno la gamma si arricchisce con pneumatici ribassati e superribassati, aumentando così le possibilità di impiego – a raccontarcelo l’articolo “Una sicurezza che si chiama Winter” su Fatti e Notizie n. 9, 1985. Negli anni Novanta le coperture invernali fanno un deciso passo avanti: più pollici, migliore efficacia su asciutto e bagnato, comfort acustico migliorato e nel 2004 il nuovo Winter Sottozero assicura prestazioni top anche in condizioni stradali normali, da ottobre ad aprile: è la prima copertura invernale bistagionale, come si legge su Fatti e Notizie n. 365, 2004.
Pirelli Winter arriva fino ai giorni nostri, con 8 pneumatici per auto, 7 per suv e 1 per van disponibili. L’ultimo è nato quest’anno, si chiama Cinturato WINTER 3 e la sua promessa – “Goditi il piacere dell’inverno…” – resta fedele alla visione che sin dalle origini ha caratterizzato la ricerca e i prodotti di Pirelli per la stagione fredda.
Pirelli e l’inverno, due mondi che si incontrano sotto il segno dell’innovazione. Attraverso i documenti del nostro Archivio Storico, con questo nuovo approfondimento scopriamo le invenzioni di prodotto, le campagne di comunicazione, le collaborazioni e i progetti che hanno contribuito a trasformare – in città come in montagna, sulle strade come sui campi da neve e anche in casa – la stagione fredda in una nuova stagione, da vivere, in sicurezza e con piacere.
La borsa per l’acqua calda è il primissimo prodotto Pirelli per l’inverno. Compare a catalogo già nel 1880 come uno dei primi prodotti “diversificati” (rispetto al settore industriale), con la scopo di offrire comfort e protezione dal freddo. Sarà un prodotto longevo, sempre più diffuso nelle case, protagonista negli anni Cinquanta di bozzetti e campagne pubblicitarie dalle firme famose, da Lora Lamm a Raymond Savignac fino ai fratelli Pagot, e di articoli che ne raccontano gli impagabili benefici. Per la Rivista Pirelli n. 5, 1949, la scrittrice e giornalista Marise Ferro scrive il pezzo “Quando l’anima è intirizzita”, vero e proprio “inno alla borsa dell’acqua calda, quella di gomma, soffice, elastica, duratura, accogliente” perché “una borsa per l’acqua calda addormenta la sofferenza morale come quella fisica.”
Al 1890 risalgono le prime suole Pirelli, “le specialità di gomma elastica per calzature”, insieme a galosce per proteggere le calzature per signora dalla pioggia. Le suole avranno un bel successo commerciale e si guadagneranno un ruolo degno di nota nella nostra storia dedicata a Pirelli e all’inverno, evidenziandosi nel secondo Dopoguerra, ancor più negli anni Cinquanta, fra gli articoli in gomma capaci di migliorare la vita dello sciatore. Insieme a giacche, manopole e rotelle dei bastoni da sci, cinghiette e cinturini per gli attacchi, cavigliere, materassini e arredi completi per campeggio, gli scarponi con suole in gomme vengono elogiati sulla Rivista Pirelli n. 1, 1949 nell’articolo “Gli accessori che fanno felici”, che dà conto di come “la gomma ha fatto il suo ingresso nei campi di neve per rendere più piacevoli le corse sugli sci”. Si legge: “Agli accessori dello sciatore si richiedono diverse qualità – praticità, durata, minimo ingombro – che li rendano piacevoli non al palato, ma all’uso. Sono tanti gli accessori che possono migliorare la vita dello sciatore. E sono tutti accessori in gomma Pirelli.”
La tradizione degli scarponi in gomma attraverserà gran parte della seconda metà del Novecento, con generazioni di suole alpine dai disegni diversificati e approdando negli anni Sessanta ai superspecializzati scarponi Superga G3, che parteciperanno a importanti spedizioni, in Afghanistan nel 1965 e sulle vette del Caucaso nel 1966. A documentarle, l’house organ Fatti e Notizie, n. 12, 1965 e n. 5, 1966.
Nel 1950, per rendere più facile e sereno il viaggio in automobile verso le località sciistiche – un’abitudine che negli anni Cinquanta si va diffondendo fra gli italiani e non solo – arrivano il “portabagagli brevetto Pirelli” e il “portasci brevetto Pirelli”, nati dall’idea di un ingegnere Pirelli – Carlo Barassi – e di un architetto – Roberto Menghi – ceduti successivamente da Pirelli a Kartell, che li commercializzerà.
“Viaggerete senza incognite” è la promessa della pubblicità che occupa la seconda di copertina del primo numero della Rivista Pirelli n. 1, 1948. Si parla delle crocere in gomma, prodotto Pirelli che ha l’obiettivo di garantire sicurezza al viaggio in auto verso le vette, rendendo “antisdrucciolevoli le catene”.
Il primo pneumatico invernale Pirelli con il battistrada a spina di pesce si chiama Inverno e arriva nel 1951, derivato dall’Artiglio degli anni Trenta. Vengono chiamati a pubblicizzarlo negli anni successivi i grandi nomi della pubblicità e del design, Bob Noorda, Ezio Bonini, Franco Grignani. “Senza catene per l’inverno” è il pay off che leggiamo sulla pagina pubblicitaria di Noorda pubblicata sulla Rivista Pirelli n. 6, 1952 e che sintetizza il vantaggio che Pirelli, con Inverno, procura all’automobilista, ripreso nella campagna di Bonini “Per l’inverno il pneumatico Inverno” del 1952-53, che dice “In piena sicurezza, sulle strade viscide e bagnate, sulla neve liscia e battuta, senza la perdita di potenza dovuta alle catene” e in quella di Grignani del 1955 “Buon viaggio d’inverno con Inverno Pirelli”, che esplicita “… senza la noia delle catene”.
Nel 1957 è il momento del nuovo Inverno: lo troviamo in copertina e doppia pagina interna su Fatti e Notizie n. 1, 1958. L’articolo inizia così: “Oggi l’inverno inteso come una stagione in cui ci si tappa in casa e la vita ristagna appartiene a un’immagine del passato. Come stagione attiva, densa di vita e di lavoro, l’inverno è una stagione della nostra epoca: una quinta stagione.” Il concetto di “quinta stagione” accompagna il lancio del nuovo pneumatico invernale ma è anche emblematica della visione che ha Pirelli dell’inverno: una stagione di opportunità, movimento e innovazione, cui dedicare prodotti capaci di migliorare la vita quotidiana e l’attività sportiva, alleviando le difficoltà e offrendo comfort, sicurezza e performance.
La storia continua con il Pirelli BS3, il “pneumatico con il cappotto” – il “Battistrada Separato 3” – costituito da una carcassa e un battistrada non vulcanizzati assieme, a rendere il battistrada facilmente intercambiabile. Una soluzione tecnologica innovativa, rimasta in produzione per alcuni anni, che ha anticipato il cambio stagionale dei pneumatici perché rendeva semplice il passaggio dalle prestazioni estive a quelle invernali, e viceversa (su Fatti e Notizie 1959, n. 10 un ampio servizio documenta questo pneumatico frutto del genio e dell’inventiva Pirelli). È proprio il BS3 che viene montato, durante il Rally di Montecarlo del 1961, da 28 equipaggi in gara, di cui 23 arrivati alla fine della competizione. Il BS3 sarà il precursore del primo vero invernale di Pirelli, il Cinturato MS35 Rally, che in alcune pubblicità televisive dell’epoca è in bella mostra accanto a Sandro Munari al volante della Lancia Fulvia su cui vince diverse gare, fra cui lo stesso Rally di Montecarlo nel 1972, e che in versione stradale dà vita a quella che oggi è l’estesa gamma Pirelli Winter, ad alta specializzazione, lanciata nel 1979, perfetta per la neve e per il ghiaccio, ma anche per l’asciutto. Dopo qualche anno la gamma si arricchisce con pneumatici ribassati e superribassati, aumentando così le possibilità di impiego – a raccontarcelo l’articolo “Una sicurezza che si chiama Winter” su Fatti e Notizie n. 9, 1985. Negli anni Novanta le coperture invernali fanno un deciso passo avanti: più pollici, migliore efficacia su asciutto e bagnato, comfort acustico migliorato e nel 2004 il nuovo Winter Sottozero assicura prestazioni top anche in condizioni stradali normali, da ottobre ad aprile: è la prima copertura invernale bistagionale, come si legge su Fatti e Notizie n. 365, 2004.
Pirelli Winter arriva fino ai giorni nostri, con 8 pneumatici per auto, 7 per suv e 1 per van disponibili. L’ultimo è nato quest’anno, si chiama Cinturato WINTER 3 e la sua promessa – “Goditi il piacere dell’inverno…” – resta fedele alla visione che sin dalle origini ha caratterizzato la ricerca e i prodotti di Pirelli per la stagione fredda.