Racconti di Milano città industriale
Il 15 novembre alle ore 19.00 presso l’Auditorium dell’Headquarters Pirelli nel quartiere Bicocca, Fondazione Pirelli organizza una serata interamente dedicata al capoluogo lombardo, metropoli moderna e poliedrica, che conserva nei luoghi e nella memoria le tracce della sua identità di città industriale.
Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, vedrà sul palcoscenico gli attori Marina Rocco e Rosario Lisma interpretare alcune pagine tratte dalla storica rivista “Pirelli” e brani di romanzi sulla città meneghina: dalla visita di Dino Buzzati al grattacielo Pirelli alla descrizione dei “megateri dell’edilizia milanese” di Alberto Savinio, dalle poesie di Alda Merini agli efferati crimini della Milano della mala degli anni sessanta raccontati da Giorgio Scerbanenco, dalle mura delle fabbriche viste come “muraglia cinese” da Ottiero Ottieri, alla ”educazione milanese” di Alberto Rollo. Le letture condotte dai due attori s’intrecceranno alle parole e alle riflessioni di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, Piero Colaprico, giornalista e scrittore, Giuseppe Lupo, scrittore e professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Pietro Redondi, docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Un dialogo polifonico tra passato e presente illustrato attraverso le immagini provenienti dal ricco archivio fotografico della Fondazione Pirelli: sul grande schermo dell’Auditorium infatti si potranno ammirare il reportage della costruzione della Metropolitana M1 realizzato da Arno Hammacher tra il 1958 e il 1961, capace di evidenziare con prospettive insolite il cantiere e il lavoro degli operai; gli scatti dei grandi fotografi Paolo Monti, Aldo Ballo, Giancarlo Scalfati che ritraggono la costruzione del grattacielo Pirelli, uno dei momenti di massima vitalità progettuale ed economica della città in piena espansione post bellica; e ancora gli interni di fabbrica e le strade delle città solcate dalla nebbia, percorse da Vespe e Lambrette o da lavoratori che si affrettano a raggiungere il proprio posto di lavoro.
Durante la serata verranno letti inoltre per la prima volta alcuni estratti della sceneggiatura di “Questa è la nostra città”, melodramma neorealista scritto da Alberto Moravia nel 1947 e conservato nell’Archivio Storico Pirelli. Il film, mai tradotto in pellicola, fu commissionato da Alberto Pirelli per il settantacinquesimo anniversario dell’azienda e avrebbe dovuto essere diretto da Roberto Rossellini uno dei registi più illustri di quegli anni. La sceneggiatura descrive le vicende della famiglia Riva, tre generazioni di operai alla Pirelli.
Nel testo Moravia si sofferma anche sulla vita quotidiana della Milano industriale raccontandola attraverso la fabbrica Pirelli Bicocca degli anni quaranta: “Ecco la fabbrica Pirelli. Gli operai conversano da ogni parte nel piazzale prospiciente la portineria, tra i carrettini di frutta e le bancarelle dei venditori di sigarette. Un debole sole autunnale gioca sul piazzale e sulle mura della Pirelli. Gli operai entrano in fila, vanno a riporre la bicicletta nel deposito, sotto la tettoia, e quindi si avviano ciascuno al proprio reparto.”
Il 15 novembre alle ore 19.00 presso l’Auditorium dell’Headquarters Pirelli nel quartiere Bicocca, Fondazione Pirelli organizza una serata interamente dedicata al capoluogo lombardo, metropoli moderna e poliedrica, che conserva nei luoghi e nella memoria le tracce della sua identità di città industriale.
Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, vedrà sul palcoscenico gli attori Marina Rocco e Rosario Lisma interpretare alcune pagine tratte dalla storica rivista “Pirelli” e brani di romanzi sulla città meneghina: dalla visita di Dino Buzzati al grattacielo Pirelli alla descrizione dei “megateri dell’edilizia milanese” di Alberto Savinio, dalle poesie di Alda Merini agli efferati crimini della Milano della mala degli anni sessanta raccontati da Giorgio Scerbanenco, dalle mura delle fabbriche viste come “muraglia cinese” da Ottiero Ottieri, alla ”educazione milanese” di Alberto Rollo. Le letture condotte dai due attori s’intrecceranno alle parole e alle riflessioni di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, Piero Colaprico, giornalista e scrittore, Giuseppe Lupo, scrittore e professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Pietro Redondi, docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Un dialogo polifonico tra passato e presente illustrato attraverso le immagini provenienti dal ricco archivio fotografico della Fondazione Pirelli: sul grande schermo dell’Auditorium infatti si potranno ammirare il reportage della costruzione della Metropolitana M1 realizzato da Arno Hammacher tra il 1958 e il 1961, capace di evidenziare con prospettive insolite il cantiere e il lavoro degli operai; gli scatti dei grandi fotografi Paolo Monti, Aldo Ballo, Giancarlo Scalfati che ritraggono la costruzione del grattacielo Pirelli, uno dei momenti di massima vitalità progettuale ed economica della città in piena espansione post bellica; e ancora gli interni di fabbrica e le strade delle città solcate dalla nebbia, percorse da Vespe e Lambrette o da lavoratori che si affrettano a raggiungere il proprio posto di lavoro.
Durante la serata verranno letti inoltre per la prima volta alcuni estratti della sceneggiatura di “Questa è la nostra città”, melodramma neorealista scritto da Alberto Moravia nel 1947 e conservato nell’Archivio Storico Pirelli. Il film, mai tradotto in pellicola, fu commissionato da Alberto Pirelli per il settantacinquesimo anniversario dell’azienda e avrebbe dovuto essere diretto da Roberto Rossellini uno dei registi più illustri di quegli anni. La sceneggiatura descrive le vicende della famiglia Riva, tre generazioni di operai alla Pirelli.
Nel testo Moravia si sofferma anche sulla vita quotidiana della Milano industriale raccontandola attraverso la fabbrica Pirelli Bicocca degli anni quaranta: “Ecco la fabbrica Pirelli. Gli operai conversano da ogni parte nel piazzale prospiciente la portineria, tra i carrettini di frutta e le bancarelle dei venditori di sigarette. Un debole sole autunnale gioca sul piazzale e sulle mura della Pirelli. Gli operai entrano in fila, vanno a riporre la bicicletta nel deposito, sotto la tettoia, e quindi si avviano ciascuno al proprio reparto.”