A scuola da Alessandro Magno
Un libro dedicato alla figura del condottiero, delinea un metodo di gestione delle organizzazioni che parte dalla storia e arriva alla modernità
Imparare dagli antichi per essere più moderni. L’indicazione vale, spesso, un po’ per tutto e tutti, ma anche per la gestione avveduta d’impresa. Non, si badi bene, un ritorno al passato senza attenzione, ma il recupero di esperienze e metodi che in qualche possono essere utili e attuali anche oggi. E’ quanto hanno fatto Gianfranco Di Pietro e Andrea Lipparini (filosofo il primo ed esperto di strategia d’impresa il secondo), con il loro “Il coraggio e la visione. Alessandro Magno e la leadership generativa”, libro appena pubblicato sull’esperienza, come lo stesso titolo sintetizza, di Alessandro Magno.
I due autori partono da un interrogativo. Che cosa può insegnare Alessandro Magno ai leader di oggi? L’ovvia risposta affermativa deve però essere declinata in modo attento. Da un lato, infatti, c’è l’esempio fatto di coraggio, carisma, abilità strategiche e una straordinaria capacità di spingere gli altri a compiere imprese memorabili. Dall’altro, tuttavia, c’è, ad un certo punto della vicenda, l’incrinarsi del successo, la consapevolezza delle difficoltà e la capacità di fermarsi (e tornare indietro per non perdere tutto). Il libro racconta tutto questo ed effettua una trasposizione dell’esperienza di Alessandro Magno ad oggi.
Dopo una prima parte dedicata ai tratti generali dell’essere leader (e con un esempio reale indicato nella Ferrari ai tempi di Enzo Ferrari), il libro si sposta sul racconto della vicenda di Alessandro Magno vista dal punto di vista storico che da quello gestionale. Tutto, infine, trova sintesi in un ultimo capitolo – “Leader delle nostre brame. Tracce di leadership generativa” – che in nove passi delinea la figura e il contenuto di un nuovo modo di essere leader ispirato, appunto, da quanto vissuto da Alessandro Magno.
Letto con gli occhi all’oggi, il libro di Di Pietro e di Lipparini cerca di offrire spunti pratici a chi oggi guida le organizzazioni. Cerca cioè di rispondere a domande su come si costruisce fiducia, si alimenta il consenso, si tiene accesa una visione comune nei momenti di trasformazione profonda. E evidenzia anche gli errori più comuni: la leadership che mette al centro l’eroe e non la causa collettiva, la mancanza di riconoscimento in un ideale sentito da tutti. Il vero “andare oltre”, anche per chi gestisce un’impresa, fanno capire i due autori, sta nel saper riconoscere i propri limiti non per accettarli, ma per superarli.
Il coraggio e la visione. Alessandro Magno e la leadership generativa
Gianfranco Di Pietro, Andrea Lipparini
il Mulino, 2025
Un libro dedicato alla figura del condottiero, delinea un metodo di gestione delle organizzazioni che parte dalla storia e arriva alla modernità
Imparare dagli antichi per essere più moderni. L’indicazione vale, spesso, un po’ per tutto e tutti, ma anche per la gestione avveduta d’impresa. Non, si badi bene, un ritorno al passato senza attenzione, ma il recupero di esperienze e metodi che in qualche possono essere utili e attuali anche oggi. E’ quanto hanno fatto Gianfranco Di Pietro e Andrea Lipparini (filosofo il primo ed esperto di strategia d’impresa il secondo), con il loro “Il coraggio e la visione. Alessandro Magno e la leadership generativa”, libro appena pubblicato sull’esperienza, come lo stesso titolo sintetizza, di Alessandro Magno.
I due autori partono da un interrogativo. Che cosa può insegnare Alessandro Magno ai leader di oggi? L’ovvia risposta affermativa deve però essere declinata in modo attento. Da un lato, infatti, c’è l’esempio fatto di coraggio, carisma, abilità strategiche e una straordinaria capacità di spingere gli altri a compiere imprese memorabili. Dall’altro, tuttavia, c’è, ad un certo punto della vicenda, l’incrinarsi del successo, la consapevolezza delle difficoltà e la capacità di fermarsi (e tornare indietro per non perdere tutto). Il libro racconta tutto questo ed effettua una trasposizione dell’esperienza di Alessandro Magno ad oggi.
Dopo una prima parte dedicata ai tratti generali dell’essere leader (e con un esempio reale indicato nella Ferrari ai tempi di Enzo Ferrari), il libro si sposta sul racconto della vicenda di Alessandro Magno vista dal punto di vista storico che da quello gestionale. Tutto, infine, trova sintesi in un ultimo capitolo – “Leader delle nostre brame. Tracce di leadership generativa” – che in nove passi delinea la figura e il contenuto di un nuovo modo di essere leader ispirato, appunto, da quanto vissuto da Alessandro Magno.
Letto con gli occhi all’oggi, il libro di Di Pietro e di Lipparini cerca di offrire spunti pratici a chi oggi guida le organizzazioni. Cerca cioè di rispondere a domande su come si costruisce fiducia, si alimenta il consenso, si tiene accesa una visione comune nei momenti di trasformazione profonda. E evidenzia anche gli errori più comuni: la leadership che mette al centro l’eroe e non la causa collettiva, la mancanza di riconoscimento in un ideale sentito da tutti. Il vero “andare oltre”, anche per chi gestisce un’impresa, fanno capire i due autori, sta nel saper riconoscere i propri limiti non per accettarli, ma per superarli.
Il coraggio e la visione. Alessandro Magno e la leadership generativa
Gianfranco Di Pietro, Andrea Lipparini
il Mulino, 2025