Capire la democrazia per realizzarla meglio
Ripubblicato un libro fondamentale per comprendere di più l’agire sociale ed economico
Comprendere i concetti dietro ai vocaboli. Operazione necessaria – sempre – ancora più quando ne va dei sistemi sociali ed economici in cui ci si muove. Tornando anche ai classici di tutte le materie, come lo è “Democrazia e definizioni” di Giovanni Sartori, pubblicato nel 1957 e poi più volte fino ad oggi.
L’autore, poco più che trentenne, nel libro affronta con rigore logico i problemi di fondo, i temi essenziali e perenni della democrazia, ad iniziare – appunto – dall’esigenza di definire con precisione il significato dei termini linguistici usati.
Proseguendo nella lettura, tuttavia, ci si addentra in un esame della democrazia la cui dimensione descrittiva e quella normativa arrivano ad essere strettamente intrecciate. Di fatto, tutto il libro viene sintetizzato nelle prime righe della prima prefazione (correttamente riportata nell’edizione appena pubblicata). Scrive l’autore: il “libro non vuol essere tecnico, e perciò non vi si parla di «definizioni » nel senso tecnico del concetto. Per definire intendo semplicemente l’esigenza di stabilire con una certa chiarezza e precisione qual è, o quali sono, i significati di un termine linguistico: nel nostro caso quello di democrazia”. Ma perché? La risposta arriva immediatamente: le definizioni sono “importanti perché i nostri giudizi e i nostri correlativi comportamenti dipendono dalle definizioni cui fanno capo: si è anti-democratici, democratici o iper-democratici in funzione della idea di democrazia che abbiamo in mente”. Ed è qui il passaggio dalla definizione ai comportamenti e quindi alle regole. “All’interno di un esperimento democratico si vuole una certa democrazia e se ne respinge un’altra, commisurando la realtà ad un metro che è costituito appunto dalle definizioni”, precisa Sartori. Sono questi i capisaldi dai quali Sartori muove nello scrivere e che chi legge incontra partendo, come ovvio, dal “definire la democrazia” (nella prima parte del libro) per arrivare alla storia della democrazia (nella seconda parte) attraverso l’analisi di diverse modalità (e quindi regole) con le quali nel tempo questo concetto è stato messo in pratica.
Pur tenendo conto di quanto scrive l’autore – “una indagine sulla democrazia finisce per essere democratica: voglio dire che non viene fatto di destinarla ad una cerchia specializzata di lettori” – libro di Giovanni Sartori è certamente denso e da affrontare con grande attenzione non perché sia ostico ai più, ma perché deve essere per chi legge strumento di conoscenza e di cultura. Uno strumento da usare in numerosi ambiti dell’agire sociale ed economico.
Democrazia e definizioni
Giovanni Sartori
il Mulino, 2025
Ripubblicato un libro fondamentale per comprendere di più l’agire sociale ed economico
Comprendere i concetti dietro ai vocaboli. Operazione necessaria – sempre – ancora più quando ne va dei sistemi sociali ed economici in cui ci si muove. Tornando anche ai classici di tutte le materie, come lo è “Democrazia e definizioni” di Giovanni Sartori, pubblicato nel 1957 e poi più volte fino ad oggi.
L’autore, poco più che trentenne, nel libro affronta con rigore logico i problemi di fondo, i temi essenziali e perenni della democrazia, ad iniziare – appunto – dall’esigenza di definire con precisione il significato dei termini linguistici usati.
Proseguendo nella lettura, tuttavia, ci si addentra in un esame della democrazia la cui dimensione descrittiva e quella normativa arrivano ad essere strettamente intrecciate. Di fatto, tutto il libro viene sintetizzato nelle prime righe della prima prefazione (correttamente riportata nell’edizione appena pubblicata). Scrive l’autore: il “libro non vuol essere tecnico, e perciò non vi si parla di «definizioni » nel senso tecnico del concetto. Per definire intendo semplicemente l’esigenza di stabilire con una certa chiarezza e precisione qual è, o quali sono, i significati di un termine linguistico: nel nostro caso quello di democrazia”. Ma perché? La risposta arriva immediatamente: le definizioni sono “importanti perché i nostri giudizi e i nostri correlativi comportamenti dipendono dalle definizioni cui fanno capo: si è anti-democratici, democratici o iper-democratici in funzione della idea di democrazia che abbiamo in mente”. Ed è qui il passaggio dalla definizione ai comportamenti e quindi alle regole. “All’interno di un esperimento democratico si vuole una certa democrazia e se ne respinge un’altra, commisurando la realtà ad un metro che è costituito appunto dalle definizioni”, precisa Sartori. Sono questi i capisaldi dai quali Sartori muove nello scrivere e che chi legge incontra partendo, come ovvio, dal “definire la democrazia” (nella prima parte del libro) per arrivare alla storia della democrazia (nella seconda parte) attraverso l’analisi di diverse modalità (e quindi regole) con le quali nel tempo questo concetto è stato messo in pratica.
Pur tenendo conto di quanto scrive l’autore – “una indagine sulla democrazia finisce per essere democratica: voglio dire che non viene fatto di destinarla ad una cerchia specializzata di lettori” – libro di Giovanni Sartori è certamente denso e da affrontare con grande attenzione non perché sia ostico ai più, ma perché deve essere per chi legge strumento di conoscenza e di cultura. Uno strumento da usare in numerosi ambiti dell’agire sociale ed economico.
Democrazia e definizioni
Giovanni Sartori
il Mulino, 2025