Equilibro produttivo
Dall’Australia una ricerca contribuisce a chiarire le relazioni fra vita lavorativa e vita personale
Equilibrio tra vita lavorativa e vita personale. Misura e proporzione, tempo produttivo e tempo umano, uomo e macchina. E’ certo che la buona cultura d’impresa passa anche dal senso delle proporzioni organizzative. Vale per tutti i comparti. Anche quelli più “semplici”. Anzi è proprio dalla fotografia delle relazioni fra tempo di lavoro e tempo personale in alcuni di questi, che possono emergere indicazioni generalizzabili. Leggere “Technology, Long Work Hours, and Stress Worsen Work-life Balance in the Construction Industry” di Simon Holden e Riza Yosia Sunindijo (della Faculty of Built Environment di Sydney, Australia), può rappresentare una buona strada per comprendere meglio un tema solo in apparenza facile.
Lo scopo di questa ricerca è valutare il livello di equilibrio tra vita lavorativa e vita privata e determinare i fattori che influiscono sull’equilibrio tra vita professionale e lavoro nel settore delle costruzioni australiano. Geograficamente lontano, proprio questo ambito di attività rappresenta una buona base di partenza per iniziare a capire.
La ricerca è stata condotta utilizzando questionari per raccogliere dati da 89 dipendenti di un’organizzazione di costruzioni di medie dimensioni a Sydney. I risultati dell’indagine vengono discussi partendo da uno schema teorico che lucidamente indentifica i “fattori” che influenzano l’equilibrio vita-lavoro: tecnologia, cultura d’impresa propriamente detta, tempo, livello delle retribuzioni, salute, welfare.
I risultati mostrano come una scarsa gestione dei “confini” sia responsabile di un equilibrio vita-lavoro relativamente basso. E come sia proprio dall’insieme di tecnologia, cultura d’impresa, compensazione salariale, salute e attuazione di iniziative di conciliazione vita-lavoro che possa delinearsi un equilibrio efficace tra vita lavorativa e vita privata. Da un lato, spiegano i due ricercatori, la tecnologia, le lunghe ore di lavoro e lo stress possono avere impatti negativi sull’equilibrio tra lavoro e vita privata; dall’altro, le iniziative di work-life balance sostenute da un’adeguata cultura aziendale possono promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata nel settore delle costruzioni. L’indagine è corredata da una serie di schemi e tabelle di approfondimento su ogni aspetto della gestione d’impresa che influenza l’equilibro vita-lavoro.
L’impegno di analisi Holden e Sunindijo vale per lo sforzo di chiarezza compiuto e per la semplicità di esposizione di un tema che conta molto nell’ambito della crescita della cultura d’impresa moderna.
Technology, Long Work Hours, and Stress Worsen Work-life Balance in the Construction Industry
Simon Holden1, Riza Yosia Sunindijo
International Journal of Integrated Engineering, Special Issue 2018: Civil & Environmental Engineering, Vol. 10 No. 2 (2018) p. 13-18
Dall’Australia una ricerca contribuisce a chiarire le relazioni fra vita lavorativa e vita personale
Equilibrio tra vita lavorativa e vita personale. Misura e proporzione, tempo produttivo e tempo umano, uomo e macchina. E’ certo che la buona cultura d’impresa passa anche dal senso delle proporzioni organizzative. Vale per tutti i comparti. Anche quelli più “semplici”. Anzi è proprio dalla fotografia delle relazioni fra tempo di lavoro e tempo personale in alcuni di questi, che possono emergere indicazioni generalizzabili. Leggere “Technology, Long Work Hours, and Stress Worsen Work-life Balance in the Construction Industry” di Simon Holden e Riza Yosia Sunindijo (della Faculty of Built Environment di Sydney, Australia), può rappresentare una buona strada per comprendere meglio un tema solo in apparenza facile.
Lo scopo di questa ricerca è valutare il livello di equilibrio tra vita lavorativa e vita privata e determinare i fattori che influiscono sull’equilibrio tra vita professionale e lavoro nel settore delle costruzioni australiano. Geograficamente lontano, proprio questo ambito di attività rappresenta una buona base di partenza per iniziare a capire.
La ricerca è stata condotta utilizzando questionari per raccogliere dati da 89 dipendenti di un’organizzazione di costruzioni di medie dimensioni a Sydney. I risultati dell’indagine vengono discussi partendo da uno schema teorico che lucidamente indentifica i “fattori” che influenzano l’equilibrio vita-lavoro: tecnologia, cultura d’impresa propriamente detta, tempo, livello delle retribuzioni, salute, welfare.
I risultati mostrano come una scarsa gestione dei “confini” sia responsabile di un equilibrio vita-lavoro relativamente basso. E come sia proprio dall’insieme di tecnologia, cultura d’impresa, compensazione salariale, salute e attuazione di iniziative di conciliazione vita-lavoro che possa delinearsi un equilibrio efficace tra vita lavorativa e vita privata. Da un lato, spiegano i due ricercatori, la tecnologia, le lunghe ore di lavoro e lo stress possono avere impatti negativi sull’equilibrio tra lavoro e vita privata; dall’altro, le iniziative di work-life balance sostenute da un’adeguata cultura aziendale possono promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata nel settore delle costruzioni. L’indagine è corredata da una serie di schemi e tabelle di approfondimento su ogni aspetto della gestione d’impresa che influenza l’equilibro vita-lavoro.
L’impegno di analisi Holden e Sunindijo vale per lo sforzo di chiarezza compiuto e per la semplicità di esposizione di un tema che conta molto nell’ambito della crescita della cultura d’impresa moderna.
Technology, Long Work Hours, and Stress Worsen Work-life Balance in the Construction Industry
Simon Holden1, Riza Yosia Sunindijo
International Journal of Integrated Engineering, Special Issue 2018: Civil & Environmental Engineering, Vol. 10 No. 2 (2018) p. 13-18