Alice resta a casa
Questa è la storia di Alice, un quindicenne con cui è difficile andare d’accordo. Incredibilmente antipatica sin dalle primissime pagine, sembra odiare tutto e tutti tranne Andrea, la sua migliore amica, e suo nonno Bob. Lui, a differenza dei genitori che si trovano a lavorare in ospedale durante la pandemia di Covid-19, e non hanno tempo di starle dietro presi come sono a cercare di capire un virus che non conoscono e che sta uccidendo moltissime persone, la ascolta davvero e non bolla tutto ciò che dice come “infantile”. Ad ascoltarla però c’è anche Skià, uno youtuber che la costringerà a mettersi in discussione e ad aprirsi a nuovi sogni per spiccare il volo.
Una storia che confonde realtà e fantasia, fa dubitare di tutto – persino della protagonista – e che può apparire inquietante in alcuni punti, ma sicuramente brillante per l’originalità del risultato. I due autori approfondiscono molti temi, primo tra tutti il Coronavirus e le conseguenze che ha nella vita delle persone e dei ragazzi “in formazione”, già alle prese con gli anni dell’adolescenza e le insicurezze che porta con sé. Perfettamente giocato, a livello stilistico e contenutistico, sulla contrapposizione tra reale e fantasy, su mondo degli adulti e quello dei ragazzi, su stili di scrittura che si intrecciano e discostano al contempo, Alice resta a casa fa da contraltare ad un’altra Alice, quella nel Paese delle Meraviglie.
Alice resta a casa
Di Manlio Castagna e Marco Ponti
Mondadori, 2021