Alma
Il romanzo di Federica Manzon, finalista al Premio Campiello 2024, è la storia di Alma, una giornalista che dopo molti anni torna a Trieste, dove è nata e cresciuta. Una città di confine, crocevia di storie personali e di popolazioni, con una propria identità che nasce dal groviglio di culture che la animano. Il libro traccia una geografia della memoria della protagonista, seguendo percorsi che si muovono tra il passato dei suoi ricordi e il presente, nei tre giorni che precedono la Pasqua ortodossa. Un viaggio in cui Alma scava nel tempo per capire chi fosse suo padre, un uomo misterioso che lavorava per il maresciallo Tito, una figura evanescente, che appariva e scompariva nei suoi viaggi di là, nel mondo degli “s’ciavi”, come vengono chiamati gli abitanti dell’ex-Jugoslavia. Un mondo di cui lei non era parte, pieno di segreti non svelati, perché, secondo suo padre, alcune cose è meglio non saperle; sono le cose del presente che contano, non quelle del passato. Da questo mondo “altro” arriva un giorno anche Vili, un ragazzino serbo figlio di dissidenti del regime, fuggito da Belgrado. Alma e Vili crescono insieme, dapprima fratellastri, poi amici, amanti, antagonisti. Le loro vite si separeranno per molti anni, si ricongiungeranno a Belgrado, durante la guerra nei Balcani, per poi ritrovarsi nuovamente a Trieste dove a Vili è stata consegnata l’eredità che Alma dovrà raccogliere.
Alma
Federica Manzon
Feltrinelli, 2024