Breve storia del mio silenzio
La poesia delle radici, nei ricordi d’infanzia nella Lucania antica e severa. L’ambizione della modernità, con lo sguardo rivolto a una Milano “illuminista” costruita sul dinamismo di lavoro, consumi, profonde trasformazioni sociali. Si muove lungo queste due dimensioni Breve storia del mio silenzio di Giuseppe Lupo, Marsilio, il romanzo più bello e denso d’uno scrittore che ancora una volta dimostra di saper legare con maestria autobiografia lucida e malinconica con senso competente della grande Storia.
La prima scena è d’un interno di casa familiare, nella fine degli anni Sessanta, in un paese del Sud. Madre maestra, padre maestro anche lui e appassionato organizzatore di incontri culturali. L’annuncio della nascita d’una “sorellina” sconvolge il mondo d’un bambino tanto sensibile da sentirsi emarginato dal nuovo arrivo. Il rifugio è in un lungo, ostinato silenzio. Da cui però comincia la lenta, faticosa riconquista della parola, attraverso i libri, sino a trovare, nelle pagine lette e poi scritte, il senso più profondo del proprio destino. Sino all’arrivo a Milano, all’università, alla scoperta dell’editoria.
Breve storia del mio silenzio
Giuseppe Lupo
Marsilio, 2019