Cassandra a Mogadiscio
Igiaba Scego racconta le vicende della sua famiglia che si intrecciano alla storia di due paesi: l’Italia e la Somalia. Nel suo memoir l’autrice scrive una lettera alla nipote Soraya, raccontandole la sua vita a partire dalla Roma dei primi anni Novanta nella quale è nata e cresciuta, figlia di due profughi somali approdati in Italia dopo la fuga da un paese segnato da un complesso passato coloniale e, in seguito, dalla dittatura di Siad Barre. Il libro è un dialogo a più voci tra diverse generazioni, quella di Scego, che scrive e racconta, quella della nipote che vive in Canada e quella dei suoi genitori e dei sacrifici compiuti per cambiare vita. Tre generazioni unite dalla memoria collettiva di un trauma, la diaspora del popolo somalo. Ogni capitolo parte da una parola somala e da una italiana, e racconta memorie personali dell’autrice che cercano di ricomporre il mosaico di una storia collettiva. Il primo capitolo parte dalla parola “Jirro”, che in somalo indica la malattia e che l’autrice usa nel libro per indicare uno stato d’animo, un senso di perdita e sradicamento che permane, dal quale non ci si libera facilmente, e che viene tramandato ai figli, ai nipoti, ai pronipoti.
Cassandra a Mogadiscio
Igiaba Scego
Bompiani, 2023