

Elementi di urbanistica noir
Il romanzo “giallo” o noir che dir si voglia è tutt’altro che letteratura minore. E la sua trama funziona “come un pretesto per scandagliare e raccontare l’umanità mutevole e dolente del nostro paese”. Sono parole di Gianni Biondillo, architetto e soprattutto scrittore, di “gialli”, appunto, curatore di “Elementi di urbanistica noir”, edito da EuroMilano, una raccolta di scritti sui paesaggi urbani e le costruzioni fantastiche che, oltre che ambienti letterari, si rivelano più di una volta come veri e propri personaggi degli intrecci di delitti, affari, passioni e interessi. Le illustrazioni fantasiose di Marialuisa Montanari ne sono originale riprova. Biondillo cita il padre di questa scrittura, Edgar Allan Poe. E rende omaggio ad Andrea Camilleri, che dimostra come lavorando contemporaneamente sull’impasto linguistico e sulla trama si possa fare “letteratura” e “intrattenimento di qualità”. Il romanzo “giallo” contemporaneo, insomma, ha “sentito che c’era una nuova percezione della società e ha cercato di raccontare la paura, attraverso i traumi che si potevano guardare in faccia”. Ecco dunque Maurizio De Giovanni raccontare la Napoli dei quartieri camorristi e popolari, Roberto Costantini i frammenti che legano Roma a Tripoli, Marco Vichi la Firenze di fine Ottocento, Carlo Lucarelli la Bologna cupa e torbida, Valerio Varesi la Parma lacerata dalle inquietudini della provincia profonda e Biondillo, per finire, la Milano tutt’altro che luccicante ma anche avida, dura, criminale. Elementi di urbanistica noir a cura di Gianni Biondillo Euromilano, 2020