

Fabbrica di carta
Un’antologia che ripercorre la storia della letteratura industriale italiana, dagli anni Trenta, periodo in cui la corrente letteraria acquista caratteristiche proprie e compattezza di genere, fino alla prima decade degli anni Duemila. Da Leonardo Sinisgalli e Carlo Bernari a Silvia Avallone e Antonio Pennacchi, passando per Ottiero Ottieri, Italo Calvino, Primo Levi, Giovanni Testori, Carlo Emilio Gadda, Luciano Bianciardi, Elio Vittorini, Giorgio Caproni, Laura Pariani e molti altri grandi autori. Il volume è strutturato per capitoli tematici che raccontano i diversi momenti storici e le diverse figure protagoniste della fabbrica: impiegati, imprenditori, operai e intellettuali. La fabbrica, raccontata nei brani selezionati da Giorgio Bigatti e Giuseppe Lupo, si trasforma nel tempo da luogo sporco, fatto degli odori sgradevoli dei materiali produttivi e del sudore degli operai a fabbrica digitale e tecnologica, pulita e sostenibile, mutando concettualmente e sostanzialmente il modo in cui si guarda alla produzione industriale. Un libro che ci porta a riscoprire un elemento fondamentale dell’identità italiana, le fabbriche al cuore dello sviluppo industriale del Novecento, con un racconto corale portato avanti da alcune delle più grandi penne della letteratura, voci diverse che ne approfondiscono le sfumature e la complessità, le tensioni e le passioni.
Fabbrica di carta. I libri che raccontano l’Italia industriale
A cura di Giorgio Bigatti e Giuseppe Lupo
Laterza, 2013