Gli strumenti umani
Vittorio Sereni è stato indubbiamente uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. “Il poeta di Luino” (come lo chiamava Luciano Bianciardi, in riferimento alla sua città natale, in provincia di Varese) si trasferisce a vent’anni nella città di Milano, dove intesse rapporti di amicizia con poeti e intellettuali del tempo, tra cui Alfonso Gatto, Luciano Anceschi e Leonardo Sinisgalli. Proprio grazie a quest’ultimo approda nel 1952 al Servizio Propaganda della Pirelli, azienda presso la quale lavorerà fino al 1958. Il primo articolo firmato da Sereni sulle pagine della Rivista Pirelli dell’aprile del 1952 s’intitola “Case Lombarde”. Al tempo Sereni era già un poeta affermato, la sua prima pubblicazione era stata la raccolta di poesie “Frontiera” del 1941, edita poco prima di essere richiamato al fronte. Del 1947 è invece il “Diario di Algeria”, in cui scrive della sua prigionia in Nordafrica durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1958 scrive l’articolo “Una P lunga cinquant’anni”, nel quale ricostruisce la storia del logo Pirelli. Sereni continuerà a collaborare con la Rivista Pirelli anche dopo aver lasciato l’azienda: è del 1963 il racconto “La cattura”, nel 1964 pubblica invece “Il fantasma nerazzurro”. “Gli strumenti umani” viene invece pubblicata nel 1965 per Einaudi ed è considerata da molti critici l’apice della sua poetica, che si allontana dall’ermetismo delle prime due raccolte e approda a uno stile più rifinito e personale. La raccolta parte dal Dopoguerra vissuto dall’autore, i suoi tormenti e i rimpianti per essere stato lontano dagli eventi della Resistenza in Italia, per poi proseguire con gli anni del Boom economico e con il racconto di un paesaggio milanese in continua trasformazione, tra case popolari e fabbriche. La poetica di Sereni nasce dall’interazione con il mondo, dagli affetti, dai dialoghi, dai luoghi. Il poeta traccia una geografia relazionale, nella quale dalla concretezza degli oggetti, degli spazi, delle situazioni, scaturiscono momenti lirici e di riflessione metafisica. Guanda ripubblica l’opera in un’edizione commentata da Michel Cattaneo, che guida il lettore spiegando la poetica di Sereni, le scelte stilistiche e le connessioni con la poesia italiana dei suoi anni ma anche del passato.
Gli strumenti umani
Vittorio Sereni
Guanda, 2023