Hunger Games. Ballata dell’usignolo e del serpente
A Capitol è la mattina della decima mietitura degli Hunger Games. Il giovane Coriolanus Snow, mentore dei Giochi, sa bene che è la sua unica possibilità per redimere il buon nome della sua famiglia e raggiungere la gloria portando il suo tributo alla vittoria. La strada è tutt’altro che spianata: gli sarà affidata una donna, e per di più del distretto più debole, il 12. Dentro l’arena i ragazzi si battono all’ultimo sangue, mentre fuori dai giochi Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo. La scelta tra seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi, sarà sempre più complessa.
Ballata dell’usignolo e del serpente è una cruda narrazione tripartita (tra prima, durante e dopo gli Hunger Games) che approfondisce la sottile e ambigua differenza tra bene e male, maturità e immaturità, etica e immoralità, amore e opportunismo. Attraverso lo sguardo del futuro, dittatoriale, Presidente di Panem, il lettore viene accompagnato in un arco temporale di tre mesi attraverso la sua ascesa al potere. Un’ascesa tutt’altro che scontata e facile, che passa attraverso un costante conflitto tra scelte giuste e sbagliate, sacrificio dell’etica e sopraffazione dell’ego sulla vita altrui. Come già la trilogia originaria, anche Ballata dell’usignolo e del serpente si presenta come un’analisi in forma romanzesca della natura umana, specialmente della sua più ambigua caratteristica: la tendenza alla manipolazione.
Hunger Games. Ballata dell'usignolo e del serpente
di Suzanne Collins
Mondadori