

Il problema del tempo umano
Le biblioteche di fabbrica istituite da Adriano Olivetti a partire gli anni Quaranta, così come il Centro Culturale di Ivrea, hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione, facendo irrompere la cultura nei luoghi di lavoro. Un cambio di paradigma, che reinterpreta i luoghi della produzione, tenendo conto del tempo degli operai e cercando di trasformarli in veri e propri luoghi di comunità, favorendo il confronto e la condivisione culturale. La visione di Olivetti sovverte la concezione di una cultura d’élite, accessibile a pochi, reinterpretandola come conoscenza partecipata e diffusa. Se è pur vero che esempi di biblioteche aziendali già esistevano – vale la pena ricordare la biblioteca Pirelli per gli iscritti al dopolavoro aziendale, che risale già al 1928 – il merito di Olivetti è stato quello di mettere i libri e la cultura al centro di una riflessione sul problema del tempo e dello sviluppo dell’essere umano. Il libro di Chiara Faggiolani ripercorre l’esperienza delle biblioteche olivettiane ponendo l’accento sull’idea che con i libri si possa cambiare la vita delle persone. Un’idea tanto potente da portare Olivetti a includere la cultura e la formazione tra i servizi sociali di fabbrica, pensandoli come parte integrante del salario operaio. L’autrice si interroga sulla forza che questa idea possa – o non possa – avere sul presente e sul futuro, in cui pensare e progettare ancora biblioteche come luoghi di riconquista di un tempo di curiosità, immaginazione, dialogo, lettura. Le biblioteche Pirelli, presenti oggi sia nella sede centrale di Bicocca che nelle fabbriche di Settimo Torinese e Bollate, sono uno degli esempi contemporanei di biblioteche aziendali in Italia, che stanno conoscendo un nuovo sviluppo, legato anche alle attuali riflessioni sul rapporto tra tempo e lavoro, di cui Olivetti è stato precursore.
Il problema del tempo umano. Le biblioteche di Adriano Olivetti: storia di un’idea rivoluzionaria
Chiara Faggiolani
Edizioni di Comunità, 2025