17 Luglio 2025
Inverness
Otto racconti raccolti in una parola, Inverness. Da toponimo a stato d’animo, da destinazione voracemente desiderata a inamovibile inibizione, la capitale delle Highlands scozzesi, di cui al lettore ...
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Inverness
Otto racconti raccolti in una parola, Inverness. Da toponimo a stato d’animo, da destinazione voracemente desiderata a inamovibile inibizione, la capitale delle Highlands scozzesi, di cui al lettore italiano non sfugge foneticamente l’associazione con l’inverno, dà il titolo al libro di Monica Pareschi, una delle voci letterarie di spicco del panorama nazionale, affermata traduttrice dei grandi nomi della letteratura anglosassone e oggi al suo secondo lavoro come autrice. Inverness come desiderio di raccontare un viaggio - concreto nel caso del racconto omonimo, con protagoniste due giovani amiche che partono all’avventura, interiore in tutte e otto le storie, dove i personaggi sono sempre alle prese col proprio disagio. Un viaggio nell’“invernità”, un nome per trasmettere il gelo emotivo che sequestra i personaggi, mossi da un desiderio anche ingordo, però immancabilmente bloccati dalla paura e dallo spavento a incontrare l’altro. Un disagio emotivo che si esprime spesso attraverso il corpo, che diventa metafora di ciò che non si riesce a dire e nemmeno a pensare. Perché sono personaggi per niente riflessivi quelli di Monica Pareschi, che sfodera una scrittura molto legata alle cose, al concreto, una scrittura che mostra più che riflettere: mostra gli oggetti, ma soprattutto la natura, gli animali. La visione è quella un po’ deformata e stravolta della letteratura anglosassone, cui l’autrice si dedica da trent’anni, di Thomas Hardy in particolare, con la potente fascinazione per i fenomeni naturali e un qualcosa di romantico che sublima nelle parole affilate e ricercatissime un mondo gelido e terrificante.
Inverness
Monica Pareschi
Polidoro, 2024