La casa di Paolo
Lorenzo ha quindici anni e una famiglia che attraversa un momento di difficoltà: il papà, da quando è stato licenziato, passa le giornate a letto e nulla sembra sfiorarlo. Il ragazzo è pieno di rabbia, soffre di attacchi d’ansia così potenti da bloccargli il respiro. Un giorno, a scuola viene proposto un progetto sulla vita di Paolo Borsellino. Lorenzo non ha idea della portata che il giudice avrà anche nella sua, di vita. Al pari di un amico inaspettato, Borsellino sembrerà tendergli una mano e offrirgli la forza per reagire mostrandogli, con il suo esempio, che anche il nemico più difficile può essere sconfitto. Che sia la mafia o l’oscurità che tutti abbiamo dentro noi stessi. Trentun anni fa, il 19 luglio, a Palermo si compie la strage di via D’Amelio: un attentato di stampo mafioso in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. Parlare di mafia, raccontarla e studiarla significa non dimenticare, dare fiducia alla costruzione di un futuro consapevole per le nuove generazioni. Scritto da Sara Loffredi e Marco Lillo, La casa di Paolo. Come Borsellino mi ha salvato la vita parte da un escamotage narrativo, la storia di un ragazzo che sta affrontando un momento di difficoltà. Davanti a esso prima abbozza, poi si vergogna, si sente impotente e, infine, trova la forza di reagire grazie alla storia di Borsellino, figura di alto spessore umano e morale. Ma non è solo il protagonista a beneficiare dell’esempio del giudice, anche altri ragazzi lo faranno, e questo li aiuterà a diventare adulti. La casa di Paolo non è solo la storia di Borsellino e della lotta alla mafia, è anche un romanzo di formazione, nel quale il protagonista riesce a trovare il modo di perdonare il padre, trovando "gli strumenti per smetterla di avere paura", perché, anche se ucciso nel 1992, il magistrato ha ancora molto da dire a tutti noi. Fuori dalla finzione narrativa – che serve all’autrice per trattare che cosa fosse il pool, cosa facesse, cosa fosse la mafia, chi fossero i pentiti – Sara Loffredi dà conto anche di quello che nasce dalle macerie di ciò che la mafia ha tentato inutilmente di distruggere. La Casa di Paolo è la vecchia farmacia di proprietà dei Borsellino, nel quartiere della Kalsa, che dal 2015 il fratello del magistrato ha riacquistato e donato al quartiere perché diventasse un centro educativo e di attività formative per i giovani a rischio. È lo stesso Salvatore Borsellino a scrivere la prefazione del libro; un libro che ha molto da dire tanto ai ragazzi quanto agli adulti, perché la memoria si fa rendendo vivo, e presente, il ricordo. La casa di Paolo. Come Borsellino mi ha salvato la vita Di Sara Loffredi con Marco Lillo; illustrazioni di Giovanni Scarduelli Rizzoli, 2022