

La felicità degli altri
Clotilde ha avuto una vita complicata e un passato pieno di fantasmi che l’assediano, spiriti che riaffiorano, portando alla luce ferite non sanate. Dopo un’infanzia segnata dal dolore della tragica perdita del fratello Emmanuel - la cui causa viene da lei attribuita alla madre - cresce in una casa di accoglienza su una collina, “La casa dei timidi”, gestita da Madame e il Generale, fino a quando, compiuta la maggiore età, decide di andare via e scoprire il mondo. Anni dopo Cloe si sposta a Venezia, dove inizia a studiare arte e conosce il Professor T, che insegna estetica dell’ombra, e nelle sue parole trova un’assonanza che porta i due a conoscersi, passeggiando silenziosamente per le calli e i campi veneziani, anime affini che vedono riflessa nell’altro la propria oscurità. Un romanzo malinconico e nostalgico, che cerca di ricostruire la vita della protagonista, a partire dai frammenti delle sue memorie, come se si trattasse del restauro di un tempio andato in frantumi dopo una catastrofe, un’anastilosi, come dichiara la protagonista nelle prime pagine del libro usando un linguaggio pieno di rimandi all’antichità greca per raccontare questa moderna tragedia frantumata. La felicità degli altri Carmen Pellegrino La Nave di Teseo, 2021