

La foglia di fico
Antonio lavora con le piante. Ne valuta lo stato di salute, ne analizza i danni, ne osserva meccanismi di adattamento e di difesa, ne riporta i risultati al Ministero dell’Agricoltura. Le studia, insomma. E così, capita spesso che, osservandole, si affastellino nella sua mente storie, aneddoti, parallelismi e analogie di cui avverte l’impulso a scrivere: «Prima o poi ci devo scrivere una storia su questa cosa».
Amore, libero arbitrio, felicità, dolore, abbandono, solitudine, vergogna, impermanenza. Ma soprattutto memoria. Una memoria ancestrale, quella della natura, ma anche una memoria umana e individuale. Una memoria profondamente legata al tema dell’oblio, vissuto nella sua duplice accezione di stato di grazia e di dannazione: «Sono ancora incerta sullo scopo finale della vita: ricordare tutto o dimenticare tutto?»
Ripercorrendo in ordine sparso alcuni momenti quotidiani della sua infanzia, adolescenza e maturità, Antonio tocca alcuni dei temi universali più sentiti mostrando al lettore come, in realtà, l’Uomo altro non sia che parte integrante della Natura, e della Natura rispecchia meccanismi di adattamento e di difesa, in un ciclo inarrestabile e integrato di vita. Giocando sul fil-rouge della memoria e delle suggestioni botaniche, Antonio Pascale affida a dieci piante diverse riflessioni filosofiche ed esistenziali, affrontate con delicatezza e calviniana leggerezza.
La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini
Antonio Pascale; illustrazioni di Stefano Faravelli,
Einaudi, 2021